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Super Ultra Dead Rising 3 Arcade Remix Hyper Edition EX Plus Alpha - review

Quando Dead Rising diventa follia pura. E non solo.

In occasione dell'E3 2014, Capcom e Microsoft hanno annunciato una nuova espansione per Dead Rising 3. Rispetto ai precedenti 4 DLC, il nuovo Super Ultra Dead Rising 3 Arcade Remix Hyper Edition EX Plus Alpha racchiude tutte le esagerazioni nelle proporzioni del suo lunghissimo nome. Un inno all'autocelebrazione più sfrenata, un melting pot che celebra i trent'anni di successi targati Capcom, un fan service in cui i giocatori di vecchia data non faticheranno a trovare elementi di culto ripresi di sana pianta dai vari Street Fighter e Final Fight, giusto per citare due esempi.

Capcom prende dunque in giro se stessa per la moda innata di proporre le edizioni alternative delle sue produzioni. Ritroviamo così, in un unico pacchetto, tutta la follia del talentuoso publisher nipponico, un tripudio al nonsense realizzato sullo scheletro dei primi Dead Rising in versione arcade, almeno per quanto concerne il gameplay. Quello che si presenta davanti ai nostri occhi altro non è che un gioco d'azione frenetico, basato su diverse missioni dislocate in quattro porzioni di Los Perdidos, mappa principale del gioco. In tutto ritroviamo sedici obiettivi principali da affrontare da soli o in compagnia di altri tre amici, tutto rigorosamente online.

Avviato il contenuto scaricabile dal menu principale di Dead Rising 3, veniamo catapultati nella schermata di selezione del personaggio, organizzata come nei classici picchiaduro della saga di Street Fighter. Una grossa griglia racchiude gli eroi selezionabili e quelli da sbloccare: all'inizio potremo selezionare solo quattro personaggi, tutti provenienti dai precedenti Dead Rising.

No, non è un errore: è Street Fighter con gli zombie!

Abbiamo dunque Frank West, il fotografo protagonista del primo capitolo della serie, Chuck Greene, ex pilota professionista di Dead Rising 2, Nick Ramos, possente meccanico di quest'ultimo episodio e, per concludere, la sexy Annie Green. A questi si accompagnano tutta una serie di altri volti "noti" (tratti da Onimusha, Dino Crisis e via dicendo) che saranno utilizzabili una volta portate a termine le varie missioni o completata l'intera mini-campagna.

"Il DLC racchiude tutte le esagerazioni nelle proporzioni del suo lunghissimo nome"

Una volta scesi sul campo di battaglia, ossia per le vie di una Los Perdidos impreziosita da una grafica cartonesca in cel-shading, possiamo notare che il nostro alter ego dispone di tre barre visualizzate a schermo che indicano resistenza, valore d'attacco e potenza delle Super.

Dopo la breve cut-scene iniziale, che mostra i nostri eroi in plastiche pose, ci ritroviamo in pochi attimi nel mezzo dell'azione. Diversamente dal gioco originale, qui il gameplay si scopre molto meno raffinato, essendo incentrato per lo più sulla tecnica del "button-mashing", vale a dire colpire ripetutamente i tasti del controller per inanellare combo di vario genere e sterminare gruppi pressoché infiniti di non morti.

Tutte le aree, come ci si poteva aspettare, pullulano di famelici zombie che tenteranno in ogni modo di sbarrarci la strada e trasformarci nel loro bocconcino prelibato. Non ci sono armi da raccogliere, come la serie ci ha insegnato da anni, ma si parte sempre con un corpo contundente di base, da utilizzare contro i "poveri" cadaveri ambulanti per riempire in poco tempo la barra Super.

Questo DLC è un tripudio di colori ed effetti.

Una volta attiva (non serve riempirla tutta, basta arrivare al primo segmento) potremo richiamare una devastante mossa speciale in grado di uccidere in un colpo solo una decina di non morti. Bisogna quindi concentrarsi sugli attacchi rapidi, quasi tutti basati su armi bianche, destreggiandosi come meglio si può tra le fila di zombie e gettando un occhio sullo stato di salute del nostro alter ego. Lungo le strade è possibile raccogliere un buon quantitativo di bonus, come power-up, corazze, monetine per potenziare i personaggi, veicoli e bocche da fuoco, tutti realizzati con un'affascinante grafica a 8-bit.

"Di cose da fare ce ne sono parecchie e ogni angolo del quadro nasconde anche delle sorprese"

Le missioni spaziano dal recupero di determinati oggetti al ritrovamento di vetture da riconsegnare nel garage più vicino; dalla demolizione di enormi quadri elettrici (vi ricordate il bonus stage del secondo Street Fighter, ove bisognava distruggere la macchina a suon calci e cazzotti? Ecco lo stile è il medesimo, con tanto di motivetto di sottofondo!), all'uccisione di un determinato numero di zombie; dal raggiungimento di un punto prestabilito sulla mappa entro il tempo limite alla messa in sicurezza di un postazione, e via su questa strada.

Insomma, di cose da fare ce ne sono parecchie e ogni angolo del quadro nasconde anche delle sorprese, come vecchi cabinati Capcom che offrono anche un discreto numero di Obiettivi segreti. Come si può ben intuire, del gioco originale è dunque rimasto ben poco, essendo questo DLC incentrato tutto su un'azione ancor più frenetica. Non esistono infatti tempi morti e a metterci fiato sul collo ci pensa anche uno striminzito tempo limite.

Come per i vecchi giochi, quel che conta è il punteggio finale!

I quattro stage vengono proposti con difficoltà crescente, con missioni che diventano sempre più complesse e gli zombie sempre più coriacei, con la comparsa di fastidiosissimi mini-boss più resistenti del solito. Resta il fatto che la sensazione di dejà vu è sempre dietro l'angolo e il tutto viene ridotto ad un continuo e ripetitivo massacro di zombie. Ad impreziosire questa produzione, per fortuna, c'è la presenza massiccia di citazioni che faranno sorridere i fan di Capcom.

"Passata l'euforia iniziale il DLC perde mordente"

Los Perdidos è invasa di cartelloni pubblicitari su cui compaiono i personaggi di Devil May Cry e bacheche con riferimenti a Megaman e allo sparatutto 1942; la mappa di gioco è ispirata a quella di Final Fight e ci sono tantissime altre cose che è possibile ammirare solo giocando.

La rigiocabilità è comunque alta e sbloccare tutti i costumi alternativi dei vari personaggi rappresenta una sfida piuttosto ardua che potrebbe costituire uno stimolo sufficiente per riprendere in mano il gioco. Il divertimento è dunque assicurato se avete la possibilità di cimentarvi in questo DLC assieme agli amici grazie alla modalità co-op online, mentre da soli l'esaltazione scema dopo nemmeno un paio d'ore. Una piccola nota di demerito va invece al Matchmaking, con un sistema macchinoso e lento che rende difficile avviare le partite quando si è in un gruppo di quattro persone.

Il trailer dell'E3 di Super Ultra Dead Rising 3 Arcade Remix Hyper Edition EX Plus Alpha.

Da ultimo, chiudiamo con un accenno alla realizzazione tecnica: il motore grafico è lo stesso di Dead Rising 3, piuttosto fluido anche nelle fasi più concitate del gioco, sebbene le porzioni della mappa non siano più direttamente accessibili ma delimitate da pareti colorate. Il numero degli zombie è sensibilmente aumentato e tutto il "gore" del gioco di base è stato sostituito da bagliori di luce ed effetti tipici dei giochi degli anni '90.

Si nota anche qualche problema con le collisioni, soprattutto quando si pilotano i veicoli, ma non è nulla che comprometta la giocabilità del DLC. Anche lo stile grafico è leggermente cambiato, con un cel-shading che rende più fumettosa l'atmosfera, i nemici e i personaggi principali, quasi a voler marcare la demenzialità di questa espansione.

Super Ultra Dead Rising 3 Arcade Remix Hyper Edition EX Plus Alpha risulta dunque divertente per le prime ore di gioco, rappresentando un piccolo viaggio indietro nel tempo, alla riscoperta delle vecchie glorie di Capcom. Passata l'euforia iniziale però, il DLC perde mordente e, nel caso non aveste amici con cui passare una serata in allegria, potrebbe finire molto presto nel dimenticatoio. 

6 / 10

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Dead Rising 3

Xbox One, PC

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Marco Gatto

Contributor

Si avvicina ai videogiochi grazie a suo papà, incallito videogiocatore. Inizia a smanettare sin dalla tenera età con Intellivision e Atari VCS 2600. Da lì in poi, l’amore viscerale per i videogiochi non si è più assopito.
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