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New Game Designer 2014 - reportage

In università si (video)gioca ma non si scherza.

Ieri, 1 luglio, la manifestazione New Game Designer 2014 ha invaso gli spazi dell'Università degli Studi di Milano con l'obiettivo di creare un punto d'incontro tra aziende del settore videoludico, didattica e giovani sviluppatori o aspiranti tali. Un compito che come molti di voi avranno già immaginato non risulta facile, specialmente considerata l'attenzione del nostro Paese a queste tematiche.

Se da una parte i dati presentati da Thalita Malagò, segretario generale di AESVI, partner dell'evento, ci collocano tra i principali consumatori di videogiochi al mondo nonostante la pirateria dilagante, dall'altra ci escludono dalle classifiche dei principali paesi produttori. Una dicotomia che stona e solleva problemi ai quali l'ateneo e i partner che hanno partecipato all'evento hanno voluto provare a rispondere.

La connotazione data al New Game Designer 2014 è stata quindi duplice: professionale ed educativa. Diversi stand allestiti hanno dato modo al pubblico di entrare a contatto con realtà del settore e di sostenere colloqui con le varie aziende e partecipare ad attività di orientamento.

La collaborazione con il Politecnico di Milano e i dipartimenti di Matematica dell'Università di Padova e dell'Università di Verona ha permesso d'illustrare le proposte degli istituti ai liceali e agli studenti universitari in cerca di una laurea magistrale con cui arricchire il proprio percorso. I padroni di casa della Statale di Milano non sono rimasti a guardare, annunciando l'istituzione di un corso di laurea magistrale incentrato sui videogiochi e afferente prevedibilmente alla facoltà di Informatica dell'ateneo; da tenere in seria considerazione nel caso cerchiate un posto nell'industry.

Verbis Virtus permette di lanciare le magie con la voce. Il gioco è già in Accesso Anticipato su Steam.

Tra gli stand certamente più frequentati troviamo quello di Ubisoft Milan, succursale del colosso francese che non ha bisogno di altre presentazioni. Lunghe file sia per i colloqui di lavoro con alcuni rappresentanti della società che per giocare ad Assassin's Creed IV: Black Flag e Watch Dogs, punte di diamante del publisher.

"La connotazione data al New Game Designer 2014 è stata duplice: professionale ed educativa"

Colloqui possibili anche con l'importante studio italiano Milestone, creatore di MotoGP 14, specializzato in titoli sulle due e quattro ruote, ma anche con Digital Tales, Studio Evil, Event Horizon School, Bad Seed, T-Union, Jam Today e MenteZero. Anche la Scuola Internazionale di Comics, che oltre a fumetti e grafica si occupa di web design e animazione 3D, aveva una sua rappresentanza.

Fa piacere poi segnalare che un altro degli stand di maggior successo sia stato quello dedicato alla scena indipendente, gestito da Indie Vault e anch'esso in grado d'intasare di curiosi i porticati del Cortile d'Onore dell'università.

È stato possibile toccare con mano diversi titoli, fra prototipi in beta test e giochi completi, con una massiccia predominanza di puzzle-game. Come il Planet Zoom 3D di Looky Games, in cui ci si trova alla guida di un veicolo metallico dal look steampunk da condurre attraverso livelli irti di trappole da disinnescare, aiutandosi sia con la forza bruta di un proiettile che con la capacità innata del mezzo di manipolare la gravità. Ad una sedia di distanza abbiamo provato inoltre Adventix, sempre parte della famiglia dei rompicapo, realizzato da Ornitocopter e con protagonista una rana da accompagnare lungo la risalita di un fiume ricco di ostacoli ed avversari.

Uno dei veicoli pilotabili in Planet Zoom 3D.

Menzione speciale va all'Inquisitor's Heartbeat di RisingPixel, reclamizzato come il primo roguelike per non vedenti. E in effetti è così: indossata la cuffia e impugnato un controller, tutto quello che resta da fare è chiudere gli occhi e lasciarsi guidare dall'udito nella traversata di un labirinto invisibile. Ad ogni passo sapremo se la strada scelta ci avrà condotti verso un sentiero percorribile, contro un muro o, peggio, tra le braccia di una guardia. Un prodotto senza dubbio interessante che è già acquistabile in Early Access.

"I giochi erano in lizza per un concorso che ha avuto come giuria giornalisti e personalità dell'industria"

Tra gli italiani non sono mancati nemmeno i Forge Reply, creatori dell'app di Lone Wolf sulle avventure raccontate nei libri game di Lupo Solitario e arrivata al secondo dei quattro capitoli previsti. Presso la loro postazione abbiamo provato In Space we Brawl, il prossimo gioco dello studio dal fascino arcade e pensato per il multiplayer. Scelta una delle varie astronavi disponibili ed equipaggiatala con l'arma che si desidera, bisogna dar battaglia agli altri giocatori su campi di battaglia che in stile Asteroids avranno ostacoli che renderanno schivare i colpi avversari ancora più pericoloso.

Gli amanti della scena underground hanno avuto la possibilità di perdersi nell'ampio spazio allestito per i progetti degli studenti e di altri piccoli gruppi di sviluppatori indie, che hanno presentato diversi prodotti all'insegna della sperimentazione.

A titoli che come Bundle, che si propongono di trasmettere i rudimenti della programmazione ai giocatori, si sono affiancati giochi apparentemente più tradizionali come Minion's Brawl, strategico pensato per essere utilizzato interamente con un controller. Avete sempre voluto un gioco di ruolo con cui lanciare magie tramite la voce? C'è In Verbis Virtus, di Indomitus Games. Volete giocare a guardie e ladri impersonando ninja sempre invisibili o guardie armate fino ai denti? Ecco allora Praying Mantis. Insomma, la varietà delle proposte è stata ampia.

La manifestazione ha preso luogo anche nei cortili dell'Università degli Studi di Milano, a simboleggiare il contatto tra istruzione, istituzioni e mondo del lavoro.

Come avvenuto per l'edizione dell'anno scorso del New Game Designer, i giochi erano in lizza per un concorso che ha avuto come giuria importanti giornalisti e personalità dell'industria. I team partecipanti, provenienti dai corsi di Online Game Design della Statale e del Videogame Design and Programming del Politecnico di Milano, hanno approntato i titoli da presentare nell'arco di pochi mesi.

Tramite dei salvadanai, simbolicamente riempiti dai giudici con banconote finte per "finanziare" i giochi preferiti, la giuria a fine giornata ha premiato Alessandro Osima e Domenico Favaro con il loro Judgement Day, mentre per la categoria multiplayer sono stati Federico Cardini e Luca Todeschini con Fields of War ad assicurarsi vittoria, giochi e console messe in palio.

Tirando le somme, un elemento che certamente non è mancato durante la manifestazione è l'entusiasmo di tutti i partecipanti, degli sviluppatori, delle aziende, dello sparuto gruppo di cosplayer che hanno animato l'evento e dei tanti visitatori. La speranza è che all'impegno dei privati, delle università e delle associazioni, seguano interventi incisivi per sbloccare un mercato che di potenzialità, abbiamo visto, ne ha diverse.

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Matteo Tabai

Contributor

È un ragazzo abbastanza alto, appassionato di videogiochi, musica, montagna e buon cibo. Onnivoro sia a tavola che con un controller in mano, ha l'assurda pretesa di fare dei videogames la sua professione. Chi vivrà, vedrà.

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