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Sacred 3: un action-RPG senza loot!? - review

Chiedetelo a Diablo III.

Quant'è dura la vita dei giochi di ruolo hack 'n' slash! All'ombra di Diablo è davvero complesso emergere con un prodotto che possa paragonarsi per complessità, bilanciamento e cura a quello di Blizzard. Ci hanno provato in tanti, tutti con risultati altalenanti.

La serie di Sacred, nata da Ascaron Entertainment, era una dei principali contendenti, forte di un universo di gioco piuttosto originale che ha consentito agli sviluppatori di sbizzarrirsi nel creare una serie di classi, razze e abilità molto interessanti, e grazie ai quali rapire l'immaginario di migliaia di giocatori.

Con il passaggio della licenza sotto l'ala protettrice di Deep Silver, l'intera serie di Sacred ha subito una netta inversione di tendenza abbandonando gradualmente l'anima da GdR per concentrarsi su quella action. Lo abbiamo capito con Citadel, hack 'n' slash a scorrimento laterale, ma è possibile vederlo anche in Sacred 3, il terzo capitolo del filone originale.

Gli effetti luce sono una delle caratteristiche migliori del gioco.

Keen Games ha deciso di abbandonare le radici della serie per cercare una sua via, sicuramente coraggiosa ma assolutamente rischiosa. Ovvero quella di sviluppare un GDR d'azione senza l'equipaggiamento, per incentrarlo sugli scontri, la storia e l'azione. Detto in altre parole, nel gioco manca il loot e tutto quello che ne consegue.

La storia recente di Diablo III avrebbe dovuto mettere gli sviluppatori sull'attenti: persino Blizzard, per rivitalizzare la serie dopo le polemiche iniziali, ha dovuto rimodellare il sistema di loot in modo da spingere i giocatori a continuare a giocare, costantemente alla ricerca del pezzo di equipaggiamento migliore. Questo consente loro di avere un numero impressionante di giocatori con centinaia di ore sulle spalle, nonostante il gioco sia completabile in solo una frazione di quel tempo.

Senza questo incentivo anche un sistema di combattimento complesso e appagante come quello di Diablo perderebbe mordente. Sacred 3 non solo ha un sistema cristallizzato e semplificato di crescita dei personaggi e del loro equipaggiamento, ma ha anche un sistema meno variegato di combattimento.

"Keen Games ha sviluppato un GDR d'azione senza l'equipaggiamento, incentrandolo sugli scontri, la storia e l'azione"

Gli spiriti dell'arma vi daranno dei bonus differenti.

Ogni protagonista, infatti, ha un solo attacco al quale si possono affiancare due abilità speciali. E basta. L'unica differenza tra le varie classi è rappresentata dalla distanza dalla quale viene inferto il colpo e poco altro. Scegliere uno dei due nerboruti uomini o delle due fanciulle poco cambierà il vostro stile, senza considerare che non varierà molto anche il vostro aspetto, dato che due serafine saranno praticamente indistinguibili tra di loro.

A rendere un po' più complesso il gameplay ci pensa la schivata, eventualmente sostituibile con la parata, e una sorta di spazzata in grado di rompere le difese avversarie. Infine vi è un'abilità da attivare per avere bonus in comune con un compagno di squadra, definito in base allo spirito che aggancerete alla vostra arma, e una finisher grazie alla quale far fuori in un solo colpo i mostri atterrati.

Tutto funziona piuttosto bene ma dopo la decima ondata di nemici suddivisi in due/tre categorie, da sbaragliare attraverso un furioso e ignorante button mashing, la noia potrebbe cominciare ad affiorare, soprattutto se state giocando in solitaria.

"Ogni protagonista ha un solo attacco al quale si possono affiancare due abilità speciali"

L'albero delle abilità è piuttosto semplificato e non consente grosse variazioni.

La cooperativa drop-in/drop-out aiuta sempre a migliorare sensibilmente la situazione, rendendo l'azione a schermo estremamente spettacolare e rendendo alcuni compiti ripetuti ossessivamente come l'attivare un interruttore decisamente meno impegnativi.

La struttura di gioco, inoltre, abbandona gli ampi spazi aperti e l'esplorazione di Sacred 2 per proporre dei livelli lineari che variano molto principalmente nell'estetica. Quelli legati alla storia hanno una struttura simile, che vi vedrà affrontare un boss al loro termine, gli altri sono pensati per farvi grindare velocemente proponendo prove come delle mini-orde alle quali sopravvivere o dei boss da affrontare.

Nonostante questa struttura la loro varietà, perlomeno estetica, è ottima e si andrà da oscuri boschi a caldi deserti, da forge incandescenti a palazzi in rovina. Lo stile è piacevole, soprattutto per l'ottimo utilizzo dei colori e per un comparto luci davvero ben realizzato, capace di esaltare le mosse speciali e le esplosioni. Peccato anche in questo caso per il level design, piatto e poco ispirato che piazza muri invisibili di fronte a delle porte, e quasi mai devia dal percorso principale per offrire percorsi secondari o altro.

"Il level design piatto e poco ispirato piazza muri invisibili di fronte a delle porte e quasi mai devia dal percorso principale"

La telecamera a volte si sposterà per meglio sottolineare l'azione.

Un buon utilizzo della telecamera, comunque piazzata in modo da avere una visuale isometrica, riesce a mettere in evidenza alcuni paesaggi e alcune scene, senza però strafare.

L'impressione è sempre quella di avere tra le mani un gioco ben fatto, con qualche buono spunto, ma che per scelta o non si sa cosa sia passato per la testa degli sviluppatori, decide di fermarsi alla superficialità, di non approfondire le meccaniche di gioco e limitarsi a offrire il mimino sindacale.

Perché con un pizzico di personalizzazione del personaggio, qualche abilità in più e una maggiore libertà d'azione, Sacred 3 avrebbe potuto ambire ad essere qualcosa di più di un semplice riempitivo in attesa della Ultimate Evil Edition di Diablo III su console. Il gioco è divertente, frenetico e spettacolare, e la trama è raccontata con un piglio scanzonato e ironico che non fa mai male a questo genere di produzioni.

"Con un pizzico di personalizzazione, qualche abilità in più e una maggiore libertà d'azione, Sacred 3 avrebbe potuto ambire a qualcosa di più"

Vediamo il gameplay di Sacred 3 con questo trailer.

Invece con personaggi tutti troppo simili tra di loro, poche abilità e livelli sempre uguali, Sacred 3 si è condannato ad avere una data di scadenza molto ravvicinata, che male si accompagna al prezzo con cui arriva nei negozi.

Nel caso in cui abbiate quattro amici con i quali giocare potreste farci un pensierino (è prevista la cooperativa anche sullo stesso PC), in caso contrario fareste meglio a valutarne attentamente l'acquisto.

6 / 10

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Sacred 3

PS3, Xbox 360, PC

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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