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Thrustmaster T.16000M: torniamo a volare - review

Poca forma e tanta sostanza.

Da sempre l'azienda americana Thrustmaster si può considerare ai vertici per quanto riguarda le periferiche di controllo. Oggi è rinomata per i volanti, ma le sue origini sono quelle dei Joystick che fin dagli inizi degli anni novanta e per tutto il decennio successivo, continuò a produrre durante la golden age della simulazione di volo. Quest'oggi recensiamo il Thrustmaster T.16000M, un joystick USB realizzato espressamente per il PC a catalogo ormai dal 2008. Avanzo di magazzino o vecchia gloria ancora in grado di dire la sua?

Una volta tolto dalla confezione il T.16000M non colpisce per il look particolarmente ricercato: è un joystick di vecchia concezione sotto il profilo dell'estetica che lascia poco spazio all'immaginazione rispetto ad altri prodotti di casa Thrustmaster o alla serie Cyborg di Saitek. Non siamo di fronte a un prodotto al top per quanto riguarda le plastiche (ma la fascia di prezzo giustifica ampiamente i materiali usati) ad eccezione dei profili gommati sulla cloche.

Ad una prima occhiata le impressioni sono comunque piuttosto buone. L'assemblaggio è ben fatto e la sensazione è che tutta la pulsanteria sia stata ben integrata con il resto del telaio; anche dopo un uso prolungato non avvertono problemi di cigolii o parti mobili che possano infastidire nel lungo termine.

Ecco il T.16000M: il look è piuttosto datato ma le funzionalità sono di alto livello.

Il secondo elemento che colpisce è il numero di tasti presenti sulla cloche e sulla base in grado di dare un valido aiuto nelle configurazioni dei simulatori di volo più esigenti. Partendo dalla cloche abbiamo un grilletto frontale a cui si aggiungono tre tasti dorsali facilmente raggiungibili e un hat-switch a quattro direzioni per controllare rapidamente quello che accade all'esterno dell'aereo.

Tutti i tasti posti sulla cloche hanno una corsa cortissima e sono caratterizzati da una reattività notevole che li rende ottimi per le situazioni di combattimento. Passando alla base, troviamo ben dodici tasti suddivisi simmetricamente tra il lato destro e sinistro, a cui si aggiunge una leva analogica da assegnare al controllo del motore. La posizione della leva è effettivamente un po' strana perche la logica la vorrebbe sul lato sinistro per aiutare i destrimani.

Andando a spulciare nella confezione si trovano però due profili in gomma morbida il cui utilizzo diventa chiaro osservando i loro gemelli sulla cloche: svitando e ruotando la ghiera sottostante che fa da "poggiamano", installando i due profili laterali sull'impugnatura e attivando lo switch sottostante, si trasforma il T.16000M in un joystick per mancini assolutamente identico alla sua conformazione standard. Un'ottima idea che rende sensato il posizionamento centrale della levetta per il controllo del gas a tutto vantaggio della totale compatibilità del dispositivo.

Nell'utilizzo prolungato il T.16000M è si è confermato un joystick piuttosto confortevole: una considerazione dettata non solo dall'impugnatura, piuttosto classica e più ispirata alle forme dei joystick tradizionali che non a quelle delle cloche moderne, che rende la presa molto comoda un po' per tutti i tipi di utilizzatori, soprattutto per chi ha le mani grandi.

Il grilletto è molto comodo e piuttosto reattivo. L'hat-switch è adatto per i cambi di visuale rapidi ma si può assegnare anche ad altre funzionalità.

Ma l'asso nella manica è rappresentato dall'eccellente stabilità della base: niente ventose o soluzioni strane. Il peso, l'ampia base e una piedinatura in gomma permettono di posizionare il T.16000M su qualsiasi superficie in grado di fare attrito sufficiente e permettervi di compiere tutti i movimenti concessi dall'escursione della cloche senza che il corpo del joystick si muova. Ovviamente non bisogna esagerare con la violenza di virate e picchiate, ma considerando la semplicità di una soluzione senza ancoraggi particolari, bisogna dire che Thrustmaster ha svolto un lavoro di progettazione veramente eccellente.

Una volta presi i cieli di Stalingrado, abbiamo potuto apprezzare le caratteristiche del sistema di controllo che va oltre la solita configurazione di quattro assi indipendenti. La precisione è semplicemente eccezionale; la molla centrale offre una buona resistenza e il ritorno è veloce e molto preciso. Lasciando fermo lo stick o flettendolo e bloccandolo in una posizione qualsiasi si nota l'assoluta immobilità del cursore a conferma dell'ottima precisione del sistema di rilevamento della posizione. Thrustmaster dichiara infatti una griglia di risoluzione dei rilevamenti elevatissima che lungo i due assi permette di arrivare a 16000x16000.

La risoluzione delle posizioni ottenibili arriva quindi 256 milioni di punti e viene ottenuta magneticamente con la tecnologia H.E.A.R.T. (Halleffect Accurate Technology) e non meccanicamente: questo spiega la precisione con cui siamo riusciti a volare in Battle of Stalingrad e War Thunder. L'aereo reagisce immediatamente alla minima variazione e per questo motivo occorre abituarsi a un sistema di controllo diverso dal solito. È altamente consigliato installare TARGET, il software dedicato di Thrustmaster in grado di supportare tutte le periferiche della casa americana e lavorare sulle sensibilità, come vedete nel filmato sottostante.

Il secondo punto di forza del sistema di controllo del T.16000M è l'inclusione di un asse di rotazione supplementare all'interno della leva: oltre ai quattro assi standard, è possibile ruotare di una ventina di gradi lo stick verso destra e verso sinistra attivare il controllo del timone di coda. Anche in questo caso l'accuratezza è ottima a tutto vantaggio di micro correzioni essenziali nelle situazioni di allineamento alla pista in fase d'atterraggio. Un plus utilissimo che elimina la necessità di installare una pedaliera tradizionale e rende veramente completo questo joystick come sistema di controllo per qualsiasi genere di impiego vogliate farne: dal combattimento al volo civile, alla simulazione spaziale.

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TARGET è l'applicazione standard in grado di rilevare e supportare tutte le periferiche dedicate al volo simulato realizzate da Thrustmaster. Completa e personalizzabile ai massimi livelli.

Prima di chiudere, vanno presi in considerazione anche i pochi difetti che tutto sommato penalizzano solo marginalmente la valutazione complessiva: del posizionamento della manetta del gas in posizione centrale abbiamo detto, ma si tratta di una scelta obbligata per garantire la fruibilità a destrimani e mancini facilmente superabile con un po' di pratica. In seconda battuta avremmo preferito che i tasti posti sulla base fossero contrassegnati per una facile identificazione: se si effettua una configurazione e si riprende solo in seguito in mano il gioco, è molto facile dimenticare le assegnazioni ed essere costretti a riprogrammare tutto da capo.

Buon ultimo troviamo il grip dell'hat-switch posizionato sulla parte superiore: poiché è in plastica normale e il pollice deve tenerlo premuto quando si sta gestendo la leva con la mano, può capitare che la direzione selezionata scivoli a chi ha le mani piccole. In questo senso una copertura in gomma morbida sarebbe stata più azzeccata.

Come dicevamo, il T.16000M è in produzione dalla fine del 2008. Tanta longevità per una periferica hardware è la cartina tornasole di una progettazione iniziale indovinata e di un affidabilità eccellente. I difetti che abbiamo citato in chiusura e un'estetica piuttosto datata, non bastano a togliere dal podio questo joystick grazie alla combinazione tra precisione, timone incorporato e completa adattabilità a destrimani e mancini. Il T.16000M è quindi di un prodotto molto valido, consigliabile soprattutto ai veterani del volo simulato con un budget ristretto: i 50 euro cui è possibile trovarlo in vendita sono un invito a nozze da prendere sicuramente in considerazione.

8 / 10

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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