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FIFA 15: l'attesa è finita - review

Abbiamo atteso la patch ma è giunta l'ora del voto.

Tutti sanno che è decisamente più semplice inseguire piuttosto che tracciare la strada. Dopo anni di crescita esponenziale, però, può capitare di perdere quella verve che ha ti ha portato dall'essere uno zimbello dell'industria, per via del budget esorbitante male utilizzato, al dominare sia gli indici di gradimento che le classifiche di vendita.

Le cose sono persino più complesse se persone come David Rutter e Andrew Wilson, per questo sensazionale lavoro, sono stati promossi in ruoli persino più prestigiosi. Quello che viene a mancare non sono allora le idee ma quella guida che ha portato il team e la serie fuori dalle difficoltà negli anni difficili. Quel qualcuno che sappia dettare i tempi dello sviluppo e che riesca a trovare, prima di arrivare nei negozi, la cosiddetta quadratura del cerchio.

Con FIFA 15 sembra essere successo questo. Non stiamo parlando dell'incidente che non ci ha consentito di avere una copia del gioco in tempo utile per avere la recensione alla scadenza dell'embargo, quanto del fatto che "il prodotto d'intrattenimento più venduto in Italia" si è presentato nei negozi ancora un po' troppo acerbo.

Perché dietro alle novità più facilmente evidenziabili, come i passi in avanti osservabili sotto il profilo della presentazione e della grafica, ci sono tanti cambiamenti sotto il profilo del gameplay. E qui, forse, gli sviluppatori hanno intaccato un bilanciamento frutto di anni di cesellatura, che sta richiedendo qualche giorno più del previsto per essere ritrovato.

Higuain è il testimonial italiano... peccato che i risultati del Napoli non siano brillantissimi.

È infatti impossibile dire che questo quindicesimo capitolo sia uguale a quello dello scorso anno. Bastano pochi minuti per rendersi conto delle differenze: FIFA 15 è più veloce, fresco, divertente e dinamico rispetto alla scorso anno.

Il controllo sui calciatori è preciso e immediato, dunque scordatevi i lenti cambi di direzione dell'anno scorso o i goffi scontri tra i calciatori: qui tutti sono più reattivi e col giusto tempismo potrete dribblare semplicemente spostando lo stick sinistro. Quello destro servirà per fare stop a seguire, allungare il pallone ed evitare una scivolata avversaria o per fare doppi passi, rabone o affini.

Questa maggiore velocità potrebbe creare qualche problema in difesa, soprattutto all'inizio. Quando vi renderete conto che in FIFA 15 il contenimento non funziona più come prima, sarete già sotto di qualche gol. Non si tratta solo di errori nel posizionamento dei difensori, che misteriosamente si spostano da davanti all'attaccante per mettersi a correre al suo fianco, ma di una mancanza di reattività che lascia quasi sempre sufficiente spazio per tirare in porta, passare o dribblare.

Come dicevano le nonne "chi fa da sé fa per tre" e dunque, dopo aver subito punteggi tennistici online, comincerete a fare a meno dell'automazione e imparerete a temporeggiare manualmente. Dopo un po' ci prenderete la mano e riuscirete a difendere in maniera efficiente ma il taglio dato al gioco è meno conservativo che in passato. Il risultato è che gli 0 - 0 saranno piuttosto rari e con attaccanti del calibro di Neymar o Van Persie sarà difficile mantenere le reti inviolate.

La presentazione degli stadi inglesi è spettacolare, peccato che quelli italiani siano sempre gli stessi...

Quello che forse è troppo accentuato, però, è il ritmo di FIFA 15. Va bene alternare un capitolo più compassato con uno più brillante, ma non mettendo a repentaglio il fraseggio a centrocampo. Scommettiamo che c'è chi ama questo frenetico correre da una porta all'altra, ma ci sono sempre i soliti furbetti che tendono ad accentuare i limiti di un software, impostando la gara solo di rimessa perché davanti hanno gli imprendibili Ronaldo e Bale. Per questo è importante che EA sistemi il bilanciamento con una patch, in modo che questi giocatori smettano di approfittare di questi exploit.

Al momento, infatti, sembrano essere tornati alcuni "fenomeni" apparsi in passato, come il "ping-pong passing", o i filtranti bassi molto precisi, che andrebbero depotenziati esattamente come è stato fatto in passato. Senza considerare i bug grandi e piccoli (i capelli di Asamoh o le squadre si aprono dopo ogni calcio d'inizio) che sono stati evidenziati puntualmente dalle community. Speriamo dunque che la patch del day one (che stiamo attendendo da diversi giorni) sistemi il tutto.

Facciamo una piccola parentesi sui portieri. La rinnovata intelligenza artificiale funziona, non è ancora perfetta, ma gli estremi difensori fanno tuffi, parano di piede e recuperano palloni che è una bellezza. Adesso che sono un po' più coraggiosi nelle uscite, oltretutto, rendono un po' meno efficaci i cross dal fondo. Hanno ancora la tendenza ad imbambolarsi in alcuni momenti, come per esempio dopo che la palla è carambolata su di un compagno, ma sono generalmente molto solidi e spettacolari.

E i tiri da fuori area? Quello a nostro avviso è più un problema dei tiri che dei portieri. Quante staffilate da 30 metri arrivano precise sotto la traversa? Una a giornata di campionato, se va bene. Quindi è giusto il posizionamento dei portieri, meno la precisione che i calciatori hanno da fuori area.

I portieri di FIFA 15 in azione.

Il rovescio della medaglia è che nella metà campo offensiva ci si diverte come bambini: non è mai stato così facile saltare l'uomo in uno contro uno o coprire il pallone di spalle, magari proteggendolo col fisico. Le nuove animazioni in questo caso fanno la parte del leone e vedrete decine di modi diversi di stoppare la palla, controllarla e calciarla. La novità è il realismo col quale viene gestita la parte superiore del corpo. I calciatori sono in grado di usare le braccia sia per proteggersi sia per aggrapparsi alla maglietta avversaria. Attenzione però a non esagerare, perché fischietti sono un po' fiscali e sanzionano senza pietà i contatti in area.

Per coloro che giocano molto fisico in difesa questo potrebbe essere un problema, dato che renderà ancora più complesso rubare il pallone a calciatori dalla tecnica sopraffina e dalla fisicità spropositata, come Ibrahimovic. Con lui o si gioca in anticipo, con tutti i rischi del caso, o palla al piede è davvero difficile bloccarlo, dato che è mediamente più veloce di un difensore, altrettanto potente, ma con una tecnica in grado di fargli vincere qualsiasi rimpallo. Anche in questo caso, dunque, dovrete rivedere il vostro modo di difendere, che dovrà essere più paziente e ragionato per essere efficace.

I compagni d'attacco appoggeranno la manovra in maniera intraprendente e corale, accompagnando il portatore di palla in maniera quasi sempre conforme alle istruzioni impartite negli spogliatoi. La più grande novità strutturale del gioco è, infatti, il nuovo menù di gestione della squadra. Non si tratta solo di un'operazione estetica ma di un miglioramento a 360 gradi del ruolo della panchina: i calciatori sono finalmente raffigurati tramite il celebre esagono delle abilità di PES, consentendo di confrontare con una sola occhiata due diversi atleti.

Inoltre potrete farvi suggerire la sostituzione migliore, in modo da non dover impazzire dietro le sigle CC, CDC o CD per sapere con chi sostituire Touré, nel caso in cui vi sia capitato il City. Infine ci sono le Istruzioni, ovvero una serie di "suggerimenti" su quelli che saranno i movimenti principali che ogni singolo calciatore eseguirà in campo. Per esempio potrete dire a Robben di tagliare in area, mentre a Ribery di rimanere largo, ottenendo due interpretazioni diverse dello stesso ruolo.

Poche novità per FUT, a parte quel Robben lì in prestito per qualche giornata.

Queste differenze le constaterete principalmente nella vostra compagine, dato che giocando contro l'Intelligenza Artificiale non noterete grandi differenze tra le varie formazioni, che giocheranno tutte in maniera piuttosto simile. Le differenze tra un livello di difficoltà e l'altro sono date principalmente dall'aggressività in campo, dato che gli avversari passeranno dalla marcatura "asfissiante" alla Pirlo dei livelli esordiente, alla modalità Ringhio della Leggenda. Questi cambiamenti sono particolarmente graditi, soprattutto perché la gestione della squadra era uno dei punti di debolezza dello scorso anno.

Il travaso del gioco su Ignite Engine ha costretto EA Sports a mettere mano a tutte le variabili modificando pesantemente il bilanciamento del gameplay. Giocando con i controlli manuali, però, molti di questi cambiamenti risulteranno pressoché ininfluenti, dato che tutto dipenderà dalla bravura del giocatore. Qui FIFA 15 può mettere in luce tutte le sue qualità: la precisione nei controlli è elevata, anche grazie all'ottimo gamepad di Xbox One, e giocare in questo modo è decisamente soddisfacente.

Nel caso in cui siate dei giocatori "automatici" potreste voler agire sulle tante Slide presenti nel menù delle opzioni. Nel caso in cui non sappiate come fare tramite i motori di ricerca potrete trovare molti suggerimenti su come regolare i diversi valori, in modo da avere l'esperienza che meglio corrisponde alle vostre aspettative, nel caso in cui ne sentiate la necessità. Online queste regolazioni non avranno valore e quindi dovremo attendere gli ingegneri di EA per avere un perfetto bilanciamento.

La propensione all'attacco più che alla difesa è più evidente durante le prime fasi di FUT. Se nelle stagioni online gli attacchi e le difese sono più o meno equilibrati (la difesa della Juve è sufficientemente attrezzata per rintuzzare gli attacchi dello United, tanto per intenderci), in FUT vi potrebbe capitare di incrociare i vari Cavani e Suarez con una difesa composta da Bonera, Benalouane e Lucarelli. Immagino non serva aggiungere altro per farvi capire la carneficina. Questo rende la curva di apprendimento un po' ripida e le prime Stagioni Online potrebbero diventare complesse, perlomeno fino a quando non acquisterete un paio di centrali difensivi di valore.

Fino al termine della squalifica non potrete usare Suarez nella modalità carriera.

Quella che ormai è diventata la modalità principe del gioco torna immutata, con in più la possibilità di schierare in campo per qualche partita dei calciatori in prestito, da riscattare tramite EA Sports Football Club e l'opzione per creare delle formazioni ideali, grazie alle quali pianificare al meglio i propri acquisti.

Su Xbox One ci sono nuove leggende, per un totale di 55 campioni del passato da sbustare e schierare in campo. C'è da dire che FUT è una modalità quasi perfetta così e i tanti drogati là fuori stanno già riempiendo di dobloni d'oro i forzieri di EA a furia di crediti acquistati.

Tornano anche le classiche modalità Carriera, il Pro Player e i tornei personalizzati, tutti immutati nella forma e nei contenuti. Nel complesso i punti di forza e quelli di debolezza sono rimasti i medesimi dello scorso anno, andando a formare un pacchetto estremamente completo sia online che offline.

La maggiore novità è data dalla possibilità di avviare il matchmaking direttamente dalla schermata finale dell'ultima partita online, in modo da accorciare i tempi di attesa tra un incontro e l'altro. Questo è utile principalmente nelle partite tra Pro Club, dato che solitamente passava molto tempo prima che si riuscisse a organizzare la partita successiva.

Ecco gli stadi e i giocatori della Premier League in FIFA 15.

Per il resto segnaliamo qualche nuovo esercizio per imparare a giocare, una rinnovata pagina del Match Day, con informazioni e notizie della propria squadra, e le stagioni cooperative online. Il catalogo EAS Football Club è stato rinnovato con tanti nuovi oggetti da sbloccare legati ad ogni modalità di gioco presente. È stata rafforzata anche la componente sociale, grazie alla quale poter segnalare agli amici determinati risultati o avvenimenti.

Sotto il profilo tecnico concordiamo ovviamente col Digital Foundry. I passi in avanti sono tanti e notevoli e coloro che fanno paragoni con gli altri titoli sportivi presenti sul mercato, devono tenere conto che in un gioco di calcio si devono calcolare 22 atleti contemporaneamente e tutto va esploso su decine di campionati diversi, con stadi, meteo e luci che possono differire da partita a partita. In altre parole il lavoro svolto è davvero notevole e ci sta che qualche atleta possa non godere del livello di dettaglio di altri, come per esempio quelli che militano nella Premier League inglese.

L'accordo con la Serie A Tim non ha stravolto le carte in tavola. Il numero degli stadi presenti è il medesimo e le squadre di seconda fascia non hanno goduto del medesimo trattamento delle big. Certo, c'è il logo e ci sono le grafiche ma la frammentazione del nostro campionato, sfortunatamente per EA renderà difficile anche in futuro avere un prodotto completo come quello inglese.

L'altra novità è data dalla maggiore emotività degli atleti in campo che si sbracciano, applaudono o fanno smorfie in base al film della partita. Tutto molto bello, fino a che questo non spezza il ritmo di gioco con frequenti stacchi. Ci sarebbe piaciuto, soprattutto online, poter decidere la frequenza di questi inframezzi.

I volti e le espressioni dei campioni sono ottime, peccato che i comprimari siano meno curati.

Per quanto riguarda la versione italiana del gioco, c'era molta curiosità intorno all'avvicendamento Pardo/Caressa. Le due celebri voci, infatti, si sono scambiate il posto e ora il simpatico giornalista di Mediaset è il principale commentatore di FIFA 15. Sviste dei nomi a parte, che non gli competono essendo una questione tecnica, la sua prova è ottima, sintetica e professionale.

Molto simile all'approccio dei commentatori inglesi ma anche a quello che lo scorso anno lo stesso Pardo aveva in PES. Decisamente più impacciato Stefano Nava, ma per fortuna i sui interventi sono solo di contorno. Quello che si nota è il numero minore di frasi rispetto a FIFA 14, ma la prolissità di Caressa, dopo tante edizioni, non si fa rimpiangere.

Ottima e abbondante la colonna sonora, mentre è strepitoso il lavoro svolto sotto il profilo dei campionamenti audio, sia per i cori, perfettamente riprodotti, sia per i rumori del campo, come quello del pallone che si stampa sulla traversa.

Dopo le prime ore di ambientamento, FIFA 15 ha mostrato le sue qualità. Il gameplay è stato modificato molto e una volta scesi a patti con il nuovo ritmo abbiamo cominciato a divertirci. Una volta registrata la fase difensiva e trovati gli interpreti giusti in squadra, siamo riusciti a ottenere i primi risultati, scoprendo un gioco divertente, veloce, con un motore fisico ulteriormente migliorato.

Il gioco di sponda è utile e i giocatori lenti ma potenti o tecnici, finalmente avranno un ruolo ben definito in squadra, consentendovi di giocare in maniera efficace anche centralmente. L'accento, quest'anno, è sulla spettacolarità e tra tiri che si stampano sulla traversa, serpentine tra gli avversari e filtranti precisi, ognuno troverà un qualche motivo per esaltarsi.

Anzi, un ritmo così elevato ha il pregio di rendere le partite sempre esaltanti e tirate, dato che nel giro di pochissimi minuti sarà possibile ribaltare il risultato. EA Sports deve però rivedere ancora alcuni meccanismi e sistemare alcuni bug prima di consentire al gioco di mostrare incondizionatamente il suo valore, ma FIFA 15 è una delle simulazioni sportive più complete e complesse sul mercato.

8 / 10

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FIFA 15

PS4, Xbox One, PS3, Xbox 360, PlayStation Vita, Nintendo Wii, PC, Nintendo 3DS

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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