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Kingdom Hearts 2.5 HD ReMIX - prova

Tirato a lucido, a due generazioni di distanza.

Mentre i fan di Kingdom Hearts attendono con impazienza il terzo capitolo della cronologia ufficiale, su PlayStation 3 si prepara a uscire Kingdom Hearts 2.5 HD ReMIX, una raccolta in alta risoluzione di alcuni vecchi episodi della serie, originariamente rimasti confinati in territorio giapponese.

Questa collection, infatti, non solo contiene le versioni opportunamente ripulite e ritoccate delle sequenze narrative di KINGDOM HEARTS Re: Coded, uscito su Nintendo DS, ma anche Kingdom Hearts Birth by Sleep FINAL MIX e Kingdom Hearts II FINAL MIX, rispettivamente usciti per PSP e PlayStation 2, in Giappone.

Con questa interessante raccolta, in sostanza, gli appassionati hanno la possibilità di rigiocare su un solo sistema le vicende dell'arco narrativo di Kingdom Hearts II, ricostruendo un quadro altrimenti arduo da seguire a causa dell'eccessivo spezzettamento della saga attraverso un numero improbabile di piattaforme.

Il look dei personaggi ha permesso ai giochi di invecchiare in modo convincente nonostante la natura poligonale del comparto tecnico.

Abbiamo passato alcune ore in compagnia della versione definitiva della raccolta, e abbiamo speso il nostro tempo a cercare di capire cosa sia cambiato rispetto alle versioni originali dei giochi e, soprattutto, se il lavoro di adattamento svolto da Square Enix possa giustificare l'acquisto di una raccolta di giochi tanto datati.

In effetti, almeno a quanto abbiamo avuto modo di vedere finora, il lavoro svolto dagli sviluppatori per rendere tecnicamente attuale i vari titoli della raccolta, è encomiabile. D'altra parte stiamo pur sempre parlando di titoli nati su hardware di vecchia concezione e, in quanto tali, originariamente afflitti da una serie di difetti e problematiche difficili da aggirare completamente tramite semplici interventi a posteriori.

Giocando Kingdom Hearts II ci siamo immediatamente sentiti a casa. D'altra parte, tra i titoli del pacchetto è sicuramente quello che meglio si adatta al gameplay dei giochi moderni, grazie a un sistema di controllo già originariamente basato sul doppio analogico e, soprattutto, su un sistema di lock-on dei bersagli abbastanza preciso.

La telecamera, tuttavia, continua a rappresentare una spina nel fianco, soprattutto quando il numero di bersagli su schermo aumenta di qualche unità. Anche in questa versione riveduta e corretta, infatti, nelle situazioni più concitate diventa difficile star dietro all'inquadratura, che in più di un'occasione sembra di vivere di vita autonoma e decidere di voler a tutti i costi mettere i bastoni tra le ruote al giocatore.

Alcune sequenze della serie sono ancora oggi eccezionali, sia per la regia che per le scelte stilistiche.

Fortunatamente, il passaggio ai ben più ampi 16:9 rispetto agli originali 4:3, permette di tenere d'occhio una porzione maggiore di schermo, andando in parte a mitigare il problema delle inquadrature surreali si tende ad imbattersi durante i combattimenti.

Al momento non abbiamo avuto modo di provare il nuovo livello di difficoltà, dovendoci attenere a un salvataggio specifico messoci a disposizione dal distributore, ma in fase di recensione ci assicureremo di testare a fondo ogni singolo elemento della raccolta.

Di sicuro la nuova difficoltà rappresenta uno degli aspetti più interessanti per gli appassionati, che potranno così rivivere una delle loro avventure preferite, senza però rinunciare alla giusta dose di sfida.

Naturalmente, la raccolta non prevede modifiche al gameplay dei giochi, a parte quelle già previste per le versioni Final Mix, all'epoca della loro uscita giapponese. Non aspettatevi, quindi, ritocchi là dove i titoli non vi avevano originariamente convinto.

Le sequenze nei panni di Roxas in Kingdom Hearts II, per esempio, sono ancora lì, forti del loro level design piatto e poco convincente. Anche in questa versione in alta definizione, quindi, vi ritroverete a vestire i panni di un personaggio che molti fan non hanno mai davvero apprezzato.

Nonostante questo, però, è impossibile non manifestare una certa meraviglia di fronte alle versioni ritoccate dei personaggi Disney, e delle loro rispettive ambientazioni. La brillantezza dei colori, in questa nuova incarnazione dei giochi, fa letteralmente saltare fuori dallo schermo i volti noti dell'universo Disney, per la gioia di tutti coloro che non hanno mai nascosto il proprio amore verso questo bizzarro e temerario crossover.

Per molti giocatori, questa sarà la prima occasione utile per poter mettere le mani su una saga davvero interessante, naufragata verso una verbosità eccessiva a causa dell'improbabile frammentazioni in sotto-episodi più o meno inutili, ma nonostante tutto straripante di fascino e inventiva.

Anche i giocatori più grandicelli, tuttavia, potranno rivivere le avventure di Sora e Roxas con occhi diversi, più maturi e consapevoli delle proprie capacità. Molti di voi, forse, si scopriranno ad assaporare meglio alcune meccaniche di gameplay che, magari, qualche anno fa avevano appena assaggiato, senza trovare la voglia o l'interesse per approfondirle a dovere.

Birth By Sleep può finalmente essere giocato con due leve analogiche. Non sarà reattivo come avremmo voluto, ma il passo avanti rispetto alla versione PSP è comunque notevole.

Nel codice in nostro possesso abbiamo potuto rivivere le fasi di gioco legate ai mondi di Hercules, del Re Leone, di Tron e di Steamboat Willie (in Kingdom Hearts II), mentre con Birth By Sleep abbiamo ripassato le avventure di Ventus, Aqua e Terra nei mondi di Peter Pan, Lilo & Stitch e di Disney Town.

Di roba su cui mettere le mani ce n'è ancora parecchia, ma una cosa è sicura: se siete appassionati di questa affascinante saga Square Enix, difficilmente troverete motivi che possano spingervi a non acquistare questa raccolta.

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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