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Goblin vs Gnomi, son sempre tra i bulloni! - review

120 carte e più per dare nuova linfa a Hearthstone.

Le due fazioni più casiniste e 'tutte matte' di World of Warcraft rappresentano il tema portante della prima vera espansione per Hearthstone. Accantonato momentaneamente l'aspetto legato al giocatore singolo, sviluppato con La Maledizione di Naxxramas, Blizzard si cimenta nella realizzazione di un nuovo set di carte in cui gli Gnomi, i Goblin e le loro imprevedibili creazioni robotiche la fanno da padroni.

L'espansione, per dirla in maniera molto brutale, è tutta qui: sono state aggiunte carte nuove, distribuite sotto forma di bustine (contenenti esclusivamente carte di questo set) che costano esattamente come le bustine vecchie e che per di più sostituiscono le bustine regalate d'ufficio al termine di ogni Arena. Non è stata aggiunta alcuna modalità di gioco o altra sorpresa, eccetto che per l'attesa modalità Spettatore.

Innanzitutto, un po' di numeri. Goblin vs Gnomi aggiunge la bellezza di 123 nuove carte collezionabili, 8 per ciascuna classe e 51 servitori neutrali. Il numero è ulteriormente gonfiato da una serie di carte 'create' dalle altre carte, come i risultati di alcune trasformazioni, più sette carte chiamate 'Gadget' ('Spare part' in lingua originale) che sono di fatto piccole magie neutrali che entrano in gioco in maniera casuale a seguito delle abilità speciali di alcune creature.

Gli effetti offerti da questi Gadget sono variamente assortiti e passano dal molto semplice (aggiungere +1 all'attacco o alla salute di un servitore) al raffinato (riprendere un servitore in mano o addirittura scambiare tra loro attacco e salute) e rappresentano un'ottima aggiunta all'arsenale di tutte le classi.

Le carte di Goblin e Gnomi sono entrate subito nell'Arena. Se vi siete studiati religiosamente i valori relativi delle carte in questa modalità, è tempo di rivedere tutto…

I giocatori di World of Wacraft sanno che Gnomi e Goblin vengono usati soprattutto per il loro potenziale nel cosiddetto 'comic relief', grazie alle loro invenzioni che tendono a saltare per aria nel momento peggiore o a funzionare in maniera imprevedibile: questo spirito improntato alla casualità vive anche nelle carte di questa espansione di Heartstone, che hanno spesso effetti poco controllabili.

Le già menzionate carte Gadget sono il tipico esempio di tale filosofia, dato che è impossibile sapere in anticipo quali finiremo per ottenere, ma non sono certo l'unico elemento rappresentativo: ci sono servitori che nascondono bombe nel mazzo nemico (e non è detto che le peschi), servitori che non attaccano sempre il bersaglio inteso, altri che infliggono danni a caso e servitori che evocano servitori casuali. C'è persino un servitore leggendario che regala un'arma (casuale) a tutti e due i giocatori.

Se fate parte del popolo degli ottimisti, queste carte rappresentano un'occasione per aumentare le vostre possibilità; viceversa, se per voi il bicchiere è mezzo vuoto, vivrete nel costante terrore che a voi possa toccare la Giustizia della Luce e al vostro avversario una bella Urloatroce o magari l'Arco del Gladiatore.

Se queste carte casuali possono non risultare popolarissime per chi si cimenta solamente nella modalità classica (per gli anglofoni la 'constructed', dove mettiamo assieme noi il mazzo), per gli amanti dell'Arena rappresentano un modo per rivoluzionare e movimentare il gioco: la casualità "controllata" consente di aumentare un po' le chance dei giocatori peggiori nei confronti di quelli più forti, livellando il campo per tutti.

Le nuove bustine hanno una loro animazione d'apertura molto appropriata.

In questo scenario più caotico, i più forti continueranno a prendere le decisioni migliori, selezionando le carte più efficaci all'inizio e giocando le carte giuste al momento giusto, mentre i poveretti come me continueranno a scegliere le carte sbagliate e a giocarle male. Però ogni tanto avremo la possibilità di rifarci grazie al caso, che ci metterà le carte in mano al primo turno, che ci farà pescare la carta giusta al momento giusto e che trasformerà in Devilsauro quella creatura sfigata e indifesa che sarà lì lì per lasciarci (questo non succederà mai. MAI. Maledetto Meccanista Granfavilla).

Questo per quanto riguarda il discorso dell'Arena. Ma se invece volessimo creare noi i mazzi? Guardando al di là del caso e delle carte 'buffe', Goblin vs Gnomi contiene nuove soluzioni dall'efficacia notevole. Il gruppetto dei seguaci leggendari contiene volti noti di World of Warcraft, prestigiosi e temibili allo stesso tempo, ma il vero lavoro lo svolgono le altre carte.

Otto per classe possono sembrare poche ma spesso forniscono opzioni aggiuntive fondamentali, anche se risultano sempre in linea con le caratteristiche generali delle classi - per intenderci, non c'è una carta che permetta al Mago di curarsi o al Sacerdote di infliggere direttamente molti danni con poco mana.

Soprattutto, la maggior parte delle carte di Goblin e Gnomi ha un alto livello di complessità e sembra (sembra, eh, perché è chiaro che alla Blizzard fanno le cose a caso) studiata appositamente per combinarsi al meglio con le altre carte del set. Sono poi state introdotte delle nuove meccaniche, anche se ovviamente i funzionamenti più complessi sono riservati alle carte più rare.

L'intro di Hearthstone: Goblin vs. Gnomi.

Per esempio, la nuova leggendaria del Paladino (Bolvar Domadraghi) diventa più forte mano a mano che muoiono creature quando ancora la carta si trova in mano al giocatore. Il cacciatore invece ottiene un servitore (il Cecchino Spargifumo) che gli permette di usare l'abilità di classe anche sugli altri servitori. Inevitabilmente il gioco diventa più complicato ma anche più interessante.

Un grossissimo punto a favore di questa espansione è che le carte non sono semplicemente delle versioni più potenti di quelle già viste né le rimpiazzano completamente, ma integrano ed espandono i concetti già visti. Insomma, per il momento non dobbiamo temere il 'power creep', per usare un termine sfoderato dal mio insospettabile vicino di casa nonché valido consulente di Hearthstone (è il momento 'ciao mamma' della recensione).

Piccola curiosità accessoria, in questa espansione scopriamo che Blizzard ha inteso i murloc come 'carte da sciamano' e i pirati come 'carte da ladro'. Lo sciamano infatti riceve un nuovo murloc epico di media taglia (Murloc Cavalcaspiriti) che procaccia altre carte e soprattutto una leggendaria (Neptulon) che evoca altri murloc. Il ladro invece 'vince' un nuovo pirata (Truffatore Guercio) che guadagna Furtività ogni volta che viene giocato un altro pirata. Insomma, se volete realizzare un mazzo piratesco efficace dovrete pazientare ancora un po' o essere davvero molto bravi, mentre se vi piacciono i murloc troverete la vostra via ulteriormente spianata.

Per quanto riguarda l'unica novità tecnica evidente, in questa versione troviamo finalmente la modalità Spettatore, che consente alle persone nella nostra lista degli amici di assistere alle nostre partite (o a noi di assistere alle partite dei nostri amici). Per i più timidi, naturalmente, c'è la possibilità di bloccare l'accesso.

Più che Goblin e Gnomi avrebbero dovuto chiamarla Robot ed Esplosioni. Un tema altrettanto accattivante, forse anche di più. E poi avremmo avuto meno gnomi, che sarebbe stata una bella cosa…

Se siete tra quelli abituati a seguire i giocatori più famosi con i servizi di streaming apprezzerete molto questa novità. Personalmente preferisco giocare che vedere qualcuno che gioca, ma essendo una delle opzioni più richieste è bello vedere come Blizzard si sia impegnata per realizzarla. Del resto, è chiaro che per questo Goblin vs Gnomi non si sia risparmiato nessuno, sin dal magnifico trailer cantato (che per una qualche ragione non è finito nel gioco, peccato perché era proprio divertente) al quale abbiamo 'rubato' il titolo dell'articolo.

E siamo quindi giunti al giudizio: è difficile dare un voto a Goblin vs Gnomi. Del resto, è davvero un 'add on' o è in realtà una patch del gioco? Sono sofismi ma all'atto pratico è ora impossibile giocare a Hearthstone senza giocare a Goblin vs Gnomi. Innanzitutto, la modalità Arena è cambiata per sempre: che il giocatore compri o meno le bustine di GvG non ha importanza, visto che nella selezione iniziale compariranno comunque anche le carte nuove.

Inoltre, la bustina base elargita al termine della prova in Arena è stata sostituita da una bustina di Goblin vs Gnomi. Tutti i giocatori dell'Arena, inevitabilmente, si ritroveranno a espandere la loro collezione per includere bombe e robot.

Nella modalità normale, invece, possiamo benissimo non utilizzare le nuove carte (scelta poco saggia, naturalmente) ma questo non ci impedirà di incontrarle in mano all'avversario. Insomma, Goblin vs Gnomi non è un prodotto che possiamo scegliere di provare o meno: è la nuova versione di Hearthstone e basta.

Giocherellare con la nuova plancia è molto divertente (e si può anche far partire il missile), a meno che non siate convinti che farlo porti sfortuna. Quantomeno ci sono giocatori che lo pensano, eh, non che io sia uno di quelli. No di certo. Se poi non vi arriva la carta che state aspettando, non prendetevela con me.

Risolto questo problema, sicuramente minore, devo ammettere che non mi è mai capitato di 'dare un voto' a un nuovo set per un gioco di carte, nemmeno quando avevo a che fare con Magic. Visto che però devo farlo, questo Goblin vs Gnomi è senza dubbio da valutare in maniera molto positiva.

Il tema portante è rappresentato in maniera egregia e il tono è sempre molto coerente, le novità sono tante, le aggiunte assolutamente appropriate e interessanti (anzi, fondamentali) e Blizzard dimostra di essersi divertita parecchio nella realizzazione del set, disseminandolo di caratteristiche memorabili e spassose.

Se ci seguite con attenzione avrete notato che non abbiamo apprezzato moltissimo la prima puntata di Naxxramas (e qui vi possiamo svelare che l'operazione nella sua interezza non è che ci abbia entusiasmato, pur offrendo delle carte importantissime); ebbene, questo Goblin vs Gnomi invece lascia ben sperare per le prossime inevitabili espansioni.

8 / 10

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Marco Auletta

Contributor

Venticinque anni passati a perder tempo con i videogiochi, per lavoro ma anche perché un po' gli piacciono. Ha un'opinione su tutto e sicuramente finirà per farvela conoscere.

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