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Cities: Skyline, il Simcity che avremmo voluto giocare - recensione

Paradox crea la città ideale per i modder.

Puntuale come i ritardi dell'Expo 2015 o come la fine dei lavori della Salerno-Reggio Calabria, eccovi la nostra recensione di Cities: Skyline, il city builder di Colossal Order che sta provando a scalzare SimCity dal vertice del genere.

Il tempo aggiuntivo ci ha consentito da una parte di toccare con mano il vero punto di forza dell'esperienza, ovvero le tante mod del gioco, e dall'altra a renderci conto che non è per colpa di un bug se le case vengono costruite solo nelle zone a loro destinate e non lungo i fiumi o sulle spiagge e se i servizi funzionano correttamente, anche senza bisogno di ritardi, mazzette e lungaggini burocratiche. Tutte cose inconcepibili per l'urbanista che si cela dentro dietro il mio titolo di studio.

Il triste riferimento alla realtà italiana serve per far capire che lo sviluppatore finnico ha scelto di perseguire non tanto la linea del realismo a tutti i costi, limitando il territorio a disposizione o cercando di replicare difficili meccaniche di politica sociale, ma ha preferito concentrarsi su quello che rende divertente questo genere di giochi senza badare troppo a bizantinismi vari. Questo vuol dire che si torna alla formula classica che ha fatto la fortuna dei primi SimCity, parzialmente tradita dall'ultimo episodio.

Potrete decidere la destinazione d'uso del terreno tra residenziale, commerciale e industriale.

Stiamo parlando dunque di un'esperienza rigorosamente single player nella quale si gestisce un'unica città e il "resto del mondo" è semplicemente un luogo con il quale commerciare.

Si partirà dunque con una mappa di due chilometri di lato da scegliere tra quelle proposte (ma c'è anche l'area di La Spezia tra le mod) sulla quale fondare la vostra città. L'urbanizzazione non avverrà in maniera puntuale, ma potrete semplicemente indicare la destinazione d'uso della zona, scegliendo tra residenziale, commerciale e industriale a bassa o alta densità. Ovviamente il vostro compito sarà quello di bilanciare questi tre elementi e una città senza abitanti non vedrà fiorire il commercio, così come una senza industria rischia di riempirsi di fannulloni.

Potrete oltretutto decidere delle politiche cittadine o di distretto in modo tale da indirizzare in maniera puntuale lo sviluppo. Nel caso in cui la vostra città continui ad andare a fuoco, per esempio, potreste decidere di costruire una nuova caserma dei pompieri o di incentivare l'uso di rilevatori di fumo nelle case.

Potrete definire delle politiche per tutta la città o per il singolo distretto.

Similmente nel caso in cui abbiate problemi di inquinamento potreste decidere di convertire la vostra zona industriale in un'area agricola. O al contrario di ospitare redditizie industri estrattive che rimpingueranno le vostre casse a discapito della qualità dell'ambiente.

Tutte queste decisioni incidono sull'aspetto e sull'economia della vostra creatura, ma soprattutto aggiungono un ulteriore strato di profondità alla simulazione.

Ovviamente, oltre alla destinazione d'uso, dovrete programmare anche una rete stradale, una fognaria ed una elettrica, scegliendo di volta in volta se prediligere l'economicità dei componenti o se puntare al rispetto dell'ambiente. Man mano che la popolazione crescerà, sbloccherete nuove opzioni attraverso un chiaro sistema ad obiettivi, che consentirà anche di imparare progressivamente le meccaniche più avanzate di gioco oltre che di ampliare l'area urbanizzata, fino a ben 36 chilometri quadrati. Si comincerà con la polizia ed i pompieri fino ad arrivare all'istruzione e ai mezzi di trasporto, così che il vostro borghetto si trasformerà in vera e propria metropoli, con tanto di Statua della Libertà o Ascensore Spaziale.

Man mano che la popolazione crescerà aumenteranno anche le infrastrutture disponibili.

I modder hanno ampliato ulteriormente queste possibilità, aggiungendo edifici reali e affascinanti come il Millenium Building di Londra, l'Allianz Arena di Monaco o anche un più popolare drive-in di Burger King. In questo modo ognuno può personalizzarsi l'esperienza anche a livello estetico come preferisce, superando i limiti del gioco.

La community ha lavorato non solo sulla grafica, ma anche sull'ottimizzazione dell'interfaccia di gioco, comunque piuttosto chiara ed informativa già nella sua versione di base, ma anche per migliorare le routine di gestione del traffico, il sistema dei mezzi di trasporto, per ampliare ulteriormente la mappa o per demolire automaticamente le zone che per qualche motivo sono degradate.

In altre parole Colossal Order ha dato ai giocatori il city builder che desideravano, molto solido e divertente, forse incapace di rinnovare il genere, ma in grado di offrire una sensazionale base sulla quale i modder più talentuosi stanno lavorando.

La mappa di gioco parte da un quadrato di 2km di lato, ma può diventare enorme, grazie alle solite mod.

Paradox ha dunque insegnato a EA che la strada del successo, perlomeno su PC, passa attraverso l'apertura del suo gioco alla community e non imponendo restrizioni e limitazioni spesso incomprensibili o difficilmente giustificabili.

In questo modo il publisher svedese ha tra le mani un prodotto praticamente infinito che nei mesi ha acquistato valore, piuttosto che perderlo. Oltretutto senza spendere e far spendere un solo euro aggiuntivo, perlomeno fino all'arrivo delle mod a pagamento su Steam, cosa che in questo periodo non fa mai schifo, anzi.

8 / 10

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Cities: Skylines

PS4, Xbox One, PC, Mac, Nintendo Switch

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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