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Sid Meier's Starship, lo spazio a portata di mano - recensione

Cosa c'è dopo Beyond Earth?

Il nome di Sid Meier è da sempre collegato a strategici (o più in generale videogiochi) dal grande spessore e dalla grande profondità, come Civilization, Colonization, Alpha Centauri e, perché no, anche il recente XCOM, che forse non porta il nome di Sid, ma è pur sempre un parto della sua Firaxis.

Il leggendario sviluppatore, però, da anni è impegnato in prima persona nel cercare di aprire il genere al più ampio numero di persone possibile. Se in Civ V o Beyond Earth Meier ha rivestito ruoli di supervisione creativa, in Civilization Revolution, Ace Patrol e il recente Sid Meier's Starships il suo coinvolgimento è stato diretto, anche nello sviluppo del gioco.

Questi prodotti sono accomunati tutti alcuni elementi: innanzitutto sono degli strategici a turni, genere dal quale il buon Sid non riesce ad affrancarsi se non per qualche scorribanda nel mare dei Caraibi. In secondo luogo sono tutti giochi destinati primariamente ai tablet e poi anche a PC o console. Ciò li rende per forza di cose anche meno profondi, longevi e per certi versi pesanti dei vari Civ o XCOM, dato che devono essere perfettamente godibili anche in sessioni veloci, fatte in treno, aereo o autobus.

Questo però non coincide necessariamente con una banalizzazione delle meccaniche di gioco, ma più spesso con un ridisegno dell'interfaccia, per essere più leggibile e utilizzabile anche sfruttando i comandi tattili, e una semplificazione di molti processi di microgestione, entusiasmanti su di una scrivania, poco adatti se si hanno pochi istanti per prendere una decisione.

La scacchiera è la classica esagonale con molte informazioni già esplose sulla mappa.

Ecco quindi che con Sid Meier's Starships, Firaxis fa un ulteriore passo in avanti nella "narrazione" di Civilization. Civ termina quando l'umanità è in grado di mandare nello spazio dei coloni in grado di conquistare nuovi mondi, Beyond Earth racconta di quando questi coloni hanno raggiunto un nuovo pianeta e hanno dovuto scegliere che tipo di evoluzione intraprendere. Starships racconta invece di quando questi coloni hanno completato il loro processo di trasformazione e ambientamento, e sentono nuovamente la necessità di tornare nello spazio per espandere il loro dominio.

Quindi, banalmente visto il titolo, al posto dei coloni avremo navi spaziali, al posto delle città i pianeti e al posto dei continenti intere galassie. Nonostante ci sia ancora la presenza delle tre fazioni di Beyond Earth (Armonia, Purezza e Supremazia) queste serviranno solo per dare dei bonus e un'estetica particolari alle navi e alla civiltà. Anche le condizioni di vittoria sono state semplificate e basterà arrivare a dominare il 51% della mappa per portarsi a casa la partita.

Se la gestione dei pianeti è più o meno come ce l'aspettavamo, con la possibilità di comprare edifici e meraviglie per migliorare i bonus forniti al termine di ogni turno, la conquista dei pianeti avviene attraverso delle missioni. Queste saranno piuttosto diverse le une dalle altre, anche se dopo qualche partita si ripeteranno un po' troppo spesso, e andranno dallo scortare dei coloni fuori da un campo di asteroidi al distruggere banalmente coloro che disturbano la popolazione del pianeta.

In base alla complessità della richiesta otterrete della fiducia. Riempiendo l'indicatore del pianeta, questo si unirà alla vostra federazione. Ovviamente ci saranno anche le altre fazioni da tenere sotto controllo, sia usando il guanto di velluto della diplomazia, sia le maniere pesanti. Sarà sempre possibile conquistare il pianeta natale nemico per soggiogare l'intera civiltà, cosa utile per la vittoria di dominazione o per aggregare ampie porzioni di territorio al vostro controllo.

La flotta sarà il cuore dell'azione: potenziarla e migliorarla sarà fondamentale.

In questi casi l'intelligenza artificiale non si rivela sempre preparatissima, dato che a volte vi sorprenderà con ottime strategie di accerchiamento, mentre altre lascerà scoperte le difese centrali, consentendovi di fare dei rush improvvisi alla loro base e avere la meglio facilmente di tutta la civiltà.

Nel mezzo ci sarà il classico mix di raccolta di risorse, espansione e miglioramento dei propri possedimenti. Ogni pianeta creerà delle risorse che potranno essere poi spese per migliorare la flotta (energia) per aumentare la popolazione di un pianeta (cibo), per comprare delle nuove tecnologie (scienza) e così via. Ovviamente il cardine di tutto sarà imperniato sulla creazione di una forza di attacco sufficientemente solida da garantire le difese dei confini o per essere utilizzata come forza di espansione.

Gli scontri si divideranno in due fasi, la prima è quella di attacco nella quale potrete spostare le vostre navi per la mappa e appunto attaccare i nemici. La capacità di movimento e il tipo di attacco sono determinati dai potenziamenti che avrete comprato alla vostra flotta. Ci saranno missili lenti ma in grado di fare danni ad area, cannoni laser a media gittata ma deboli e al plasma potenti, ma limitati. Potrete persino equipaggiare la nave con piccole flotte di caccia utili in attacco, ma piuttosto fragili.

Il campo di battaglia dovrà essere sfruttato a dovere. Gli asteroidi vi proteggeranno dai laser ma non dai missili e poi ci saranno buchi neri in grado di teletrasportarvi per la mappa o pianeti con i quali schermarvi completamente. Potrete anche utilizzare della speciali doti di mimetismo delle navi per sparire dalla loro vista.

I legami con Beyond Earth sono più flebili di quanto preventivato. Le fazioni forniscono solo bonus aggiuntivi.

Una volta fatte le vostre mosse toccherà al nemico fare il suo dovere e allora entreranno in gioco le difese delle navi e il loro posizionamento sulla mappa. Gli scudi proteggeranno meglio la parte frontale delle navicelle, elemento che renderà molto importante direzionale verso il nemico ed evitare che questo vi aggiri.

In queste fasi si notano alcune influenze di Ace Patrol, anche se il divertente gioco di aerei aveva da questo punti di vista più opzioni per il movimento, nonostante alla fine fosse più semplice come opzioni.

In generale l'impressione è quella di un gioco volutamente facile da avvicinare e da padroneggiare, pensato per essere una gradevole compagnia durante gli spostamenti o come sorta di introduzione al genere.

Anche il comparto grafico, piuttosto spoglio e privi di guizzi, è studiato per non pesare troppo sulle batterie dei dispositivi portatili, oltre che per girare senza problemi su qualsiasi hardware. Quindi se avete appena cambiato scheda grafica vi consigliamo di rivolgervi altrove per mettere alla frusta la vostra configurazione, ma l'altro lato della medaglia è che anche il vostro portatile del 1932 riuscirà a far girare senza troppi problemi il gioco.

Il campo di battaglia andrà sfruttato a dovere, nascondendovi dietro i pianeti o schermandovi con gli asteroidi.

La magia "dell'ancora un altro turno" è comunque lì ad un passo, meno pressante e prepotente che in Civ o XCOM, ma sempre ben presente. Le cose da fare sono tante e il "flow", la continuità del gameplay, è ottima dato che avrete sempre qualcosa da fare e da costruire. Al momento il gioco pecca un po' di varietà e, come dicevamo, ha bisogno di un po' di rodaggio per quanti riguarda l'IA nemica, ma il prezzo è anche piuttosto competitivo (su PC) e quindi gli si può perdonare qualche leggerezza di troppo.

Se pensavate di avere tra le mani una sorta di espansione spaziale di Beyond Earth, però, state attenti, dato che i legami tra i due giochi sono più flebili di quanto preventivato. Tutto starà nel vedere quanto questo ennesimo esperimento del buon Sid influenzerà il futuro dei giochi di Firaxis. L'idea di avere scontri separati funziona bene e potrebbe essere interessante vederla applicata in Civ o nei combattimenti aerei di XCOM. Staremo a vedere.

7 / 10

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Sid Meier's Starships

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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