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Con NX, Nintendo ammette il fallimento di Wii U - articolo

È l'inizio della fine per la console di Nintendo?

Pochi giorni fa, Nintendo ha scosso la games industry annunciando una partnership con DeNA finalizzata al suo sbarco sugli hardware mobile. Come dobbiamo leggere questa novità? Innanzi tutto non si tratta di una sorpresa poi così grande: dopotutto, parliamo di un'azienda che nel corso dei decenni ha gestito una compagnia di taxi e ha prodotto carte da gioco diffusissime negli anni '60, in sostanza una casa spesso capace di fare mosse inattese. Nonostante tutto, quest'ultima svolta rappresenta probabilmente il cambio di direzione più importante dai tempi in cui Nintendo uscì dal mercato delle sale giochi e si spostò nelle case con il suo NES. Una mossa che nasce, semplicemente, dal buon senso.

In Giappone il mercato delle console è ormai a crescita zero, mentre quello mobile è in esplosione. Inoltre il pubblico dei gamer tradizionali non mostra nei confronti delle piattaforme mobile l'attitudine ostile comune qui in Occidente: l'idea di un gioco "hardcore" su smartphone è accolta con molta più naturalezza e il fatto che Nintendo abbia unito le sue forze con quelle di uno dei maggiori player del settore ha talmente senso che si può dire che avrebbe dovuto essere fatto anche prima.

Più difficile è capire cosa significherà questa partnership per il pubblico europeo e americano. La tempistica, il luogo e lo stile dell'annuncio di questi giorni indicano che si tratta principalmente di un accordo per il mercato giapponese, dunque noi potremmo non vederne gli effetti ancora per diverso tempo, aspettando più dei nostri colleghi asiatici per l'uscita di titoli made in Nintendo sui nostri smartphone. La più grande novità per chiunque fosse sintonizzato da oltre oceano, dunque, è stata l'annuncio del progetto NX, la nuova console da gioco prodotta da Nintendo di cui ormai sentiamo parlare (in forma non ufficiale) da oltre un anno e su cui abbiamo già speculato abbondantemente.

Nintendo Land, a tutt'oggi, è ancora l'unico titolo first-party che giustifichi l'esistenza del GamePad... nonché uno dei migliori giochi su Wii U.

Tale rivelazione è stata una mossa necessaria per placare l'inevitabile reazione che l'Occidente ha avuto alla notizia di una Nintendo intenzionata a spostare risorse di sviluppo verso il mobile gaming. Se la recente conferenza è stata piena di domande ancora prive di risposta, però, c'è una cosa che già possiamo decretare in modo certo: Nintendo ha silenziosamente annunciato il pensionamento del Wii U. Iwata e soci hanno ribadito il loro impegno nel mondo degli hardware da gioco dedicati ma anche ammesso implicitamente il fallimento del loro hardware attuale.

Forse è troppo presto per scrivere il necrologio del Wii U ma già da ora appare chiaro come i suoi giorni siano contati, con lo scalpellino che sta preparando la lapide. Se l'NX sarà rivelato all'E3 del prossimo anno, è possibile che esca verso la fine del 2016. Anche volendo essere più scettici, possiamo immaginare di vederlo sugli scaffali nel corso del 2017, il che darebbe al Wii U un ciclo vitale tra i quattro e i cinque anni, il più breve che una console domestica Nintendo abbia mai avuto.

Spesso le console ricordate con più affetto sono proprio quelle che hanno vissuto le esistenze più travagliate. Nonostante il Wii U abbia già superato in termini temporali la gloriosa epopea del Dreamcast (durata soltanto due anni), sembra destinato a prendere posto al suo fianco negli annali degli hardware più sfortunati e morti prematuramente. In sostanza, siamo di fronte ai Kurt Cobain e ai Jim Morrison del mondo dei videogiochi.

Le ragioni che si celano dietro alla sconfitta del Wii U sono ormai riconosciute comunemente: dopo aver ottenuto un successo strepitoso e assolutamente mass-market con il Wii, Nintendo è ricaduta su un mercato hardcore che nel frattempo si era spostato su altri lidi. Il disastro si è consumato sin da subito anche dal punto di vista del marketing, con una console in cerca di identità sin dal suo annuncio iniziale all'E3 2010 e mai trovata fino al giorno d'oggi. La scommessa di creare un nuovo hardware a basse specifiche tecniche, che aveva funzionato alla perfezione con il Wii, non è stata supportata da una nuova idea in grado di venderla: il GamePad è un flop, a malapena supportato da una manciata di titoli al lancio, e la prossima infornata di piccoli esperimenti di gameplay creati da Shigeru Miyamoto è semplicemente troppo poco, troppo tardi.

Con ogni probabilità, quello di quest'anno sarà uno strano E3, con una Nintendo che dovrà mostrare supporto per una console di cui ha già implicitamente accettato il fallimento, e che non potrà ancora dedicarsi con tutte le sue forze all'elefante nella stanza accanto costituito dall'NX. Zelda potrebbe essere l'ultimo titolo first-party per Wii U e, chissà, magari arriverà anche sulla nuova console, così come fece a suo tempo Twilight Princess. Per quanto riguarda il resto, se Nintendo ha del buon senso, avrò già spostato i suoi team di sviluppo più importanti (come Retro e Tokyo EAD) sulla creazione di contenuti per il prossimo hardware.

Che strano destino per una bellissima macchina! Nonostante tutte le sue colpe, il Wii U ha ospitato i migliori titoli che questa generazione abbia saputo produrre finora. Il suo fascino proviene anche dal suo stato di outsider, ovviamente: tutti amano i prodotti di nicchia. In questo caso, però, l'adorazione nei confronti della console di Nintendo deriva principalmente dalla sua eccezionale libreria di titoli.

Una visualizzazione dei titoli Wii U meritevoli di essere giocati contro quelli che attualmente conta PS4. Paragone a uso e consumo di fanboy.

Il Wii U ospita uno dei migliori capitoli di Mario 2D con New Super Mario Bros. U e il suo seguito con protagonista Luigi, uno dei migliori Mario 3D con 3D World, nonché il miglior Mario Kart mai uscito. Nella sua libreria troviamo il bellissimo Pikmin 3, l'eccentrico ma divertente Captain Toad e l'interessante esperimento di Hyrule Warriors. Il fronte multiplayer è ben coperto da Nintendo Land, quello action dal grande Bayonetta 2 di Platinum Games, per non parlare di The Wonderful 101. Anche Splatoon, che potrebbe essere l'unica nuova IP lanciata da Nintendo per questa console, appare come un perfetto tributo alle sue uniche caratteristiche. Il Wii U è spesso paragonato al GameCube, altra console Nintendo che ha fallito commercialmente ma è diventata oggetto di culto tra i fan. Io, però, penso che la libreria del Wii U sia già la migliore tra le due.

Inoltre, sebbene l'hardware abbia certamente zoppicato, ci sono ancora idee degne di essere approfondite su Wii U. Una su tutte, il Miiverse. Forse non sarà il network online più frequentato in assoluto o nello specifico dai vostri amici, ma parlare di videogiochi con sconosciuti, scambiarsi consigli e magari anche qualche disegno realizzato con lo stilo... ci fa ricordare quanto possa essere bella questa comunità. Ci ricorda anche qual è l'approccio tutto particolare di Nintendo alla tematica dell'online, anche se in questo caso i numeri non sono mai stati tali da garantire a questa innovazione un vero successo.

Il catalogo del Wii U e gli esperimenti su di esso realizzati ci insegnano anche che, nonostante tutti i difetti della console, Nintendo è comunque rimasta efficiente come sempre su tutti gli altri fronti, offrendo una serie ininterrotta di grandi giochi di cui il pubblico di appassionati ha potuto beneficiare. Se riuscirà a mantenere questi livelli di competenza e creatività anche nella sua nuova avventura mobile, portando al tempo stesso lo spirito del Miiverse sul nuovo network cross-platform sviluppato in collaborazione con DeNA, allora forse arriverà davvero il momento in cui qualcuno di noi comincerà a giocare davvero sul proprio smartphone. Se poi Nintendo riuscirà anche a imparare dagli errori del Wii U e correggerli nella sua nuova console domestica, i prossimi anni saranno indubbiamente molto interessanti...

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Martin Robinson

Editor-in-chief

Martin is Eurogamer's editor-in-chief. He has a Gradius 2 arcade board and likes to play racing games with special boots and gloves on.

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