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Gran Turismo 6 - Reloaded

Yamauchi in sbandata controllata.

Qualche giorno fa riflettevo sulla curiosa situazione del mercato dei giochi di guida. A un PC che dopo un quinquennio di oblio sta vivendo un'età dell'oro paragonabile alla fine degli anni Novanta, grazie allo splendido Assetto Corsa, il promettente Project Cars e il datato nella forma ma non nella sostanza Stock Car Game, s'affianca il mercato console che nonostante le ottime vendite della next-gen, fatica a trovare un punto di riferimento condiviso. The Crew è stato un buco nell'acqua e i problemi, ora risolti, di Driveclub hanno penalizzato quasi irrimediabilmente la fase di lancio e quindi la sua penetrazione sul mercato.

Il tentativo di EA di rivitalizzare il marchio Need for Speed non ha avuto gli esiti sperati, mentre Codemasters ha riciclato in buona parte asset e piste di Grid, per non parlare della serie F1 rimasta ancorata alle vecchie console. In questa situazione, per parlare di un titolo di guida ancora capace di far presa sul grande pubblico console, bisogna fare riferimento a due esclusive: Forza Motorsport, cui dedicheremo un Reloaded nelle prossime settimane e Gran Turismo, nella fattispecie la sesta iterazione della serie di Kazunori Yamauchi, che ormai da quindici anni è sinonimo di guida sulla console giapponese.

Un anno e qualche mese dopo il suo arrivo abbiamo dato uno sguardo indietro per vedere come se l'è cavata un titolo che è sinonimo di corse a rotta di collo sul silicio targato Sony, Gran Turismo 6: il silicio vecchio tuttavia, visto che il gioco è stato pubblicato per PlayStation 3. Una scelta inspiegabile dal punto di vista commerciale se non con l'oggettiva difficoltà di portare la valanga di contenuti sulla nuova console, aggiungendone di nuovi. Senza dimenticare la necessità di sviluppare un nuovo motore grafico per spingere a dovere le potenzialità di PS4, un fattore che ha probabilmente spinto Yamauchi e compagni a concentrarsi sul vecchio codice.

Gli eventi speciali con contenuti dedicati non sono mancati. Un tributo è stato dedicato ad Ayrton Senna nel ventennale dalla sua scomparsa.

Ma andiamo con ordine: la fase di lancio ha avuto parecchi problemi nell'immediato con bug relativi all'audio, spegnimenti, freeze della console in seguito agli aggiornamenti, problemi al force feedback e difficoltà di connessione alle lobby online non tutti risolti con una patch del Day One, peraltro piuttosto corposa. Fortunatamente il supporto dei Polyphony Digital è stato molto attento, anche se non prontissimo; la frequenza e il numero di patch pubblicate suggerisce che parte del team di sviluppo abbia continuato a supportare il gioco sia per quanto riguarda la correzione di bachi ma soprattutto per l'introduzione di nuovi contenuti.

Non sono stati pubblicati DLC a pagamento ma a cadenza praticamente mensile sono arrivati update di qualsiasi genere che insieme alle patch, hanno aggiunto contenuti extra sotto forma di vetture, tracciati nuovi e rimaneggiati, eventi e nuove funzionalità assenti nella prima versione del gioco. Non che un titolo come GT6 fosse a corto di contenuti perché con un parco auto di oltre mille vetture, un centinaio di piste e soprattutto l'eccellente modalità Carriera, è praticamente impossibile restare a secco di motivazioni per prendere in mano il pad o il volante e iniziare a correre. Gli aggiornamenti comunitari sono stati altrettanto importanti, in particolare la possibilità di creare gruppi chiusi per organizzare gare personalizzate sia dal gioco su console ma anche tramite una comoda interfaccia web.

Nel corso del 2014 moltissimi miglioramenti non sono stati nemmeno pubblicizzati dai Polyphony Digital, e abbiamo dovuto andare a spulciare nei log degli update per trovare i più interessanti: tra questi possiamo citare l'introduzione della possibilità di disputare gare online veloci, il supporto al multimonitor, un maggiore controllo delle lobby multigiocatore e un sistema riveduto e corretto dell'assegnazione dei crediti.

Cover image for YouTube videoMAZDA LM55 Vision Gran Turismo : Unveiled
Una delle tante vetture extra aggiunte in corso d'opera al già sterminato autosalone di Gran Turismo 6.

Giusto il mese scorso è stata invece la volta di un altro aggiornamento molto atteso, la cosiddetta funzionalità B-Spec. Si tratta di una feature già presente in GT4 ed evoluta in GT5 che permette al giocatore di farsi assistere da un pilota virtuale controllato dall'IA, utile sopratutto durante le gare di durata come le 24 Ore, in cui ci si alterna alla guida di una vettura con gli altri membri dell'equipaggio. Il ritardo è stato effettivamente eccessivo per una caratteristica che sembrava ormai data per scontata, vista la sua costante presenza nei capitoli precedenti, ma perlomeno le gare di durata nella loro interezza sono ora simulabili.

Una feature non ancora arrivata è il cosiddetto Course Maker, ovvero la possibilità di crearsi tracciati personalizzati tramite un editor o usando anche il proprio dispositivo mobile e il suo GPS per compiere dei rilevamenti e importarli all'interno del programma. Un'opzione decisamente allettante che faceva parte della lista di caratteristiche pubblicizzate prima del lancio ma che in realtà non si è mai materializzata. Yamauchi l'estate scorsa aveva confermato che il progetto era in fase di beta test ma poi non se n'è saputo più nulla fino a qualche settimana fa, quando è apparso in rete un teaser su questa funzionalità che trovate all'interno di questo articolo.

Tutto ciò farebbe pensare a un gioco da acquistare all'istante, in realtà non è esattamente così, non per tutte le tipologie di utenti almeno. Partiamo dalle buone notizie: Gran Turismo 6 è sicuramente un gioco capace di fare la felicità dei freschi acquirenti di una PS3 in cerca di un buon titolo di guida, in particolare chi non ha mai posseduto un Gran Turismo negli ultimi quindici anni. Sotto questo punto di vista rappresenta una buona occasione per recuperare il terreno perduto perché vetture, piste, modalità di gioco in singolo e multiplayer hanno tantissimo da offrire per anni e anni di corse a tutta birra, anche in virtù del prezzaccio di diciannove euro a cui è ormai possibile trovarlo in molti rivenditori online.

La serie Gran Turismo è famosa per il suo parco auto sconfinato, anche i super prototipi solo sulla carta come la Red Bull X2014.

La stessa cosa non si può invece dire per chi qualche anno fa si era portato a casa GT5 e GT5 Prologue, facendo piazzare ai Poliphony Digital quindici milioni di copie complessive ed affermando GT5 come uno dei titoli più venduti per PS3. Il confronto con i tre milioni di copie di GT6 è quasi impietoso e disegna i contorni di un insuccesso commerciale, facendo le dovute considerazioni sulla base installata al momento del lancio. A fine 2013 le PS3 nelle case di tutto il mondo erano quasi ottanta milioni, un'infinità in più rispetto al 2007 di Prologue e quasi il doppio rispetto al 2010 di GT5.

Le motivazioni di questa flessione hanno tre cause ben definite: dei difetti non risolti che la serie si porta dietro da sempre, aveva già parlato in sede di recensione l'ottimo Ricciotto. Ma più importante è stata la mancata evoluzione di questo capitolo rispetto a un GT5 che già proponeva tonnellate degli stessi contenuti traghettati su GT6 e spremeva la console al massimo sotto il profilo della potenza di calcolo. Comprensibile dunque che molti utenti abbiano percepito GT6 come un semplice 'more of the same' tranquillamente trascurabile.

La terza motivazione risiede sicuramente nella mancata realizzazione di una versione dedicata per PS4, un problema serio per un'azienda con una console di successo sul mercato da oltre un anno, su cui riflettere fino all'arrivo dell'immancabile GT7.

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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