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Puzzle & Dragons Z e Puzzle & Dragons: Super Mario Bros. Edition - recensione

Come salvare il mondo e una principessa a suon di sfere colorate da accoppiare.

Avendo superato la soglia di 41 milioni di download da iTunes e Google Play, Puzzle & Dragons, originario capostipite del brand, può ritenersi uno tra i pochi free-to-play per mobile che ce l'hanno fatta. Al contrario di quanto accaduto con il frustrante e inutile Flappy Bird, il successo del titolo di GungHo Online Entertainment è uno di quelli che fanno bene all'industria. Non s'accontenti di scimmiottare nemmeno vagamente illustri colleghi come Candy Crush o Clash of Clans, lo sviluppatore nipponico, strizzando l'occhiolino all'intramontabile ossessione di "acchiapparli tutti", ha confezionato un'intrigante fusione tra i puzzle game alla maniera di Bejeweled e gli RPG a turni.

Quest'edizione rappresenta in tutto e per tutto il grande salto del brand. Non solo ne segna il debutto su console ma ne amplia le già collaudate meccaniche di gioco, prendendosi persino la briga di adattarle ai toni e allo stile del Mushroom Kingdom in una sorta di spin-off, venduto in bundle con il capitolo "regolare", che inscena l'ennesimo rapimento della Principessa Peach per opera dell'instancabile Bowser.

Ogni creature possiede un'abilità speciale attivabile solo quando la barra dedicata si sarà riempita completamente.

Puzzle & Dragons Z s'ispira ai Pokémon: è evidente sin dal prologo, incipit di una trama che, più che tentare di catturare l'attenzione dell'utente con personaggi minuziosamente caratterizzati e rocamboleschi colpi di scena, funge da stuzzicante pretesto per incollare tra loro i vari livelli. Svegliato di soprassalto dalla madre, al nostro (anonimo) eroe viene ricordato di prepararsi per l'imminente esame d'ammissione all'ordine dei Domadraghi, dei ranger che mantengono pace e ordine, lottando insieme ai loro inseparabili mostriciattoli.

C'è un cattivone intenzionato a distruggere il mondo, un capitano che v'invierà ai quattro angoli del globo a risolvere ogni magagna, immancabili compagni che vi riempiranno di consigli quando necessario, improbabili rivali, e persino un misterioso uomo mascherato le cui intenzioni non sono quasi mai ben chiare: non manca nulla, a ben vedere, ma tutto vi scorrerà addosso senza neanche accorgervene.

La sceneggiatura serve solo a contestualizzare la successione di battaglie in cui verrete coinvolti e per creare un contesto (minimante) coerente attorno al bestiario di alleati che scenderanno in campo al posto vostro. La telecamera isometrica e l'art design, inoltre, richiamano alla memoria le iterazioni bidimensionali della serie di Game Freak, ma questa volta non ci sono Poké Ball con cui inspessire le fila del proprio roster di creature, né Pokédex da completare esplorando in lungo e largo immensi continenti.

Bastano poche ore di avventura per adattarsi ai ritmi di un gioco poco attento agli elementi di contorno e quasi interamente focalizzato su battaglie e gestione del party. La pacifica Zed City funge da gigantesca hub, qui potrete rinfoltire le fila della squadra facendo schiudere le uova scovate in missione, potenziare le creature, assemblare il quintetto da mandare in battaglia.

L'importante è accoppiare più sfere possibile in un singolo turno tenendo in considerazione gli allineamenti elementali dei propri mostriciattoli.

Una volta nei dungeon, che si compongono di una successione inalienabile di scontri, non potrete semplicemente ordinare agli alleati mosse e strategie da adottare come in un qualsiasi gioco di ruolo a turni. Dovrete affidarvi al potere delle sfere incolonnate nel display inferiore del 3DS. Caratterizzate da diversi colori, cinque in tutto a cui corrispondono altrettanti allineamenti elementali, l'obiettivo sarà quello di creare terzetti omogenei così da permettere ai mostriciattoli il recupero di punti vita o l'esecuzione di attacchi in base agli accoppiamenti effettuati.

A differenza del classico Bejeweled, il cui movimento delle tessere è estremamente limitato, pennino alla mano godrete di un ampio margine di libertà, potendo spostare in qualsiasi posizione la sfera prescelta. Tale feature incita implicitamente il giocatore a inanellare più combo possibile per ogni turno: solo combinando attacchi multipli potrete sperare di avere la meglio sugli avversari che vi ingaggeranno durante la quest. Inoltre, dovrete tenere conto dell'elemento d'appartenenza degli avversari: aggirandovi all'interno di una fitta foresta, fareste bene a inserire in squadra soprattutto draghi di fuoco e, quindi, a concentrarvi sull'eliminazione delle sfere rosse.

Ne viene fuori un'avventura dai ritmi relativamente elevati che non necessita di un addestramento particolarmente intensivo per essere portata a termine. In linea con le origini mobile del brand, pur non sacrificandosi in termini di profondità, il gioco offre un'esperienza alla portata di un ampio ventaglio di utenti.

Naturalmente bisogna impratichirsi piuttosto in fretta con le combo ma non vi scontrerete con complessi menu di difficile lettura, né dovrete rassegnarvi all'idea di dover grindare per avere la meglio sui boss di fine livello. L'inesperienza si paga con qualche game over, è inevitabile, ma oltre a dover ricominciare da capo il dungeon non sarete sanzionati in alcun modo e potrete persino conservare oggetti ed esperienza accumulata sino a quel momento.

L'art design adottato nell'edizione dedicata a Super Mario ricalca quello dei vari New Super Mario Bros. e di Super Mario 3D Land.

La versione dedicata a Super Mario funziona praticamente allo stesso modo. Sostituisce i draghi con Goomba e Koopa, assottiglia ulteriormente l'aspetto narrativo e baratta l'esplorazione di Zed City con i classici tabelloni in cui ad ogni casella corrisponde un dungeon, ma sono differenze più di forma che di sostanza. Semmai ci ha sorpreso la difficoltà lievemente maggiore: già al secondo mondo torna utile affinare le proprie strategie e riaffrontare stage precedenti per potenziare il party.

Puzzle & Dragons Z + Super Mario Bros. Edition riesce a traghettare con successo la saga su console. L'ulteriore inspessimento delle meccaniche di gioco e l'apprezzatissimo fan-service in chiave "nintendosa" sono i due fattori principali che hanno reso possibile tale impresa.

Il 3DS, inoltre, si rivela piattaforma ideale per le conformità del gioco: i due schermi rendono l'interfaccia più leggibile e appagante che su mobile, e la rapidità con cui s'affrontano e superano i dungeon combacia perfettamente con le necessità di una fruizione portatile. Come se non bastasse le due avventure, vendute al prezzo di una, gonfiano il fattore longevità: tra sbloccabili e ambientazioni segrete, ne avrete per più di trenta ore.

Sia che amiate gli RPG classici, sia che siate fanatici di puzzle game, la creatura GungHo Online Entertainment può fare al caso vostro. L'inedito incontro tra i due generi ha dato vita a un gioco estremamente divertente e godibile da un ampio spettro di utenti.

8 / 10

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Lorenzo Fazio

Contributor

Lorenzo Fazio non ha mai smesso di giocare sin dai tempi del Master System. Ha così cercato di unire l’utile al dilettevole, inventandosi giornalista videoludico. Qualcuno ci è cascato: scrive per importanti testate del settore da quasi una decina di anni.
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