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Ultimate General: Gettysburg - recensione

Strategia in tempo reale prêt-a-porter.

Ho sempre pensato che la Guerra di Secessione Americana sia stato uno dei conflitti più interessanti da studiare per gli appassionati di storia militare, con fucili capaci di colpire a distanze considerevoli, pistole a ripetizione, cannoni precisi e facilmente spostabili, l'arrivo delle prime mitragliatici e qualche rimasuglio di una cavalleria che nel giro di una sessantina d'anni sarebbe stata sostituita da corazzati a motore.

Non è infatti una sorpresa che la battaglia di Gettysburg sia stata fatta oggetto di ampi studi grazie all'ottima documentazione del suo svolgimento e alle numerose riproduzioni virtuali in ambito ludico: probabilmente quella di Sid Meier è una delle più famose, e da oggi a questa lista si aggiunge Ultimate General: Gettysburg, un titolo pensato per tablet poi convertito su PC e Mac.

Lo scopo è quello di ricreare in modo piuttosto accurato i quattro giorni di battaglia dando al giocatore non solo la possibilità di viverli nei panni di Unione o Confederati, ma anche di scegliere tra i numerosi scenari a disposizione a seconda dell'evolversi della situazione.

Il giocatore può scegliere quali scontri disputare da ambo i lati con unità già pronte sul campo e rinforzi temporizzati esattamente nel numero, dimensioni e tipologia di quelli che i comandanti sudisti e nordisti ricevettero sul campo. Non è presente alcun tipo di gestione delle risorse: si comincia con i reparti a disposizione finché questi non vengono annientati o messi in fuga.

Un attacco alla baionetta sfruttando la copertura del bosco: le reazioni delle unità alle brutte sorprese sono confermate dai crolli improvvisi del morale.

All'interno di una singola giornata si possono decidere di giocare diverse situazioni come l'attacco dei Confederati a Cemetery Hill o l'assalto degli Unionisti al Chambersburg Pike; le battaglie più interessanti sono sicuramente quelle del primo e del terzo giorno, in cui si decidono le posizioni iniziali e la resistenza finale intorno alla cittadina.

Nonostante l'area di gioco sia bene o male quasi sempre la stessa, la varietà di situazioni è comunque buona proprio perché la mappa è fedelmente ricreata e i posizionamenti iniziali delle truppe permettono di rivivere i vari scontri con una buona fedeltà a quella che fu la realtà storica del conflitto.

La gestione delle unità è una versione alleggerita dei combattimenti in tempo reale dei vari Total War, Empire in particolare. La rappresentazione è in due dimensioni ma fiumi, boschi e soprattutto profili altimetrici ed edifici possono fornire copertura ma anche penalizzarne il movimento e la resa in battaglia per le formazioni già esauste dopo una corsa o uno scontro molto acceso.

Abbastanza realistiche sono anche le linee di tiro e le distanze in proporzione alla gittata: le unità a schermo sono rappresentate come sprite tutto sommato ben animati che sparano, corrono, ricaricano o combattono all'arma bianca. Sono presenti anche cannoni e unità di cavalleria generalmente dedicate ai comandanti da tenere tra gli schieramenti per aumentare il morale dei reparti più provati.

Cover image for YouTube videoUltimate General: Gettysburg: il sistema di ordini e movimento
Da questo filmato si nota la reazione automatica delle unità sotto il nostro comando quando attaccate o delle artiglierie quando i nemici arrivano a tiro.

Ben fatta è la simulazione del morale delle forze in campo in seguito all'evolversi della battaglia così come la condizione fisica in seguito agli sforzi profusi durante lo scontro. È possibile recuperare entrambi questi valori facendo riposare le unità in posizioni di rincalzo per ributtarle nella mischia magari mescolate a truppe fresche.

Imparare a controllare la rotta di grosse formazioni è essenziale per avere buone speranze di vincere; disporre di un buon numero di combattenti a fine partita, per quanto ormai sfiancati, può essere decisivo per l'assegnazione di una vittoria o anche di un pareggio.

L'uso delle artiglierie permette una certa flessibilità: posizionate in zone sopraelevate possono dominare al meglio il campo di battaglia, cannoneggiare il nemico con proiettili esplosivi, palle di cannone solide e persino tiri a mitraglia a cortissima distanza per fermare assalti su vasta scala. Naturalmente va tenuta in considerazione una certa lentezza nell'esecuzione degli ordini, che può diventare esasperante quando le truppe iniziano a stancarsi e o devono ricaricare e i tempi di reazione si allungano a dismisura.

Tutti gli scenari proposti possono essere giocati nell'ordina desiderato ma è quando si affrontano sequenzialmente che la campagna di Ultimate General: Gettysburg gioca al meglio con il concetto di quello che avrebbe potuto essere e non è stato.

I rilievi altimetrici non fondamentali per scegliere le posizioni difensive e le linee d'attacco.

L'esito dello scontro precedente condiziona in minima parte le forze in campo e il posizionamento iniziale di quello successivo; non viene stravolta la realtà storica degli eventi ma si cerca di dare ai giocatori, in particolare i confederati del Generale Lee, la possibilità di arrivare a un risultato completamente diverso dalla sconfitta.

Pur richiedendo una buona conoscenza di base della strategia in tempo reale con formazioni schierate in base alla gittata delle armi da fuoco dell'epoca, Ultimate General: Gettysburg si conferma uno strategico molto immediato che riesce a farvi scendere sul campo di battaglia in cinque minuti, catapultandovi nel cuore dell'azione in partite veloci di circa un quarto d'ora-venti minuti, a volte anche meno.

A renderlo veramente impegnativo, è soprattutto l'ottima intelligenza artificiale delle nostre unità e di quelle nemiche. Le prime reagiscono in autonomia agli attacchi in modo coerente, ma a dare profondità alle partite è effettivamente l'IA nemica, in grado di sfruttare i nostri errori o punti deboli dello schieramento e di muoversi sfruttando con criterio la copertura offerta dallo scenario. La possibilità di scegliere tra nove diversi stili di gioco del nostro avversario (da prudente a suicida) è il vero moltiplicatore di situazioni che rappresenta il valore aggiunto di General: Gettysburg.

Tanta immediatezza è purtroppo penalizzata da un grosso difetto relativo al sistema di controllo, chiaramente derivato dal fatto che il gioco è stato inizialmente pensato per dispositivi touch. La selezione delle singole unità e assegnazione degli ordini di fuoco si esegue con un semplice clic: il problema sono gli ordini di movimento e di posizionamento dello schieramento che presuppongono di tenere premuto il tasto sinistro e trascinare la freccia fino alla posizione desiderata.

Cover image for YouTube videoUltimate General Gettysburg: la carica di Pickett's
La carica di Pickett giocata nei panni dei confederati: sono riuscito a sfondare il centro dello schieramento, ma subendo perdite altissime.

Sulla carta il sistema funziona bene per movimenti semplici e in linea retta: il problema sono le rotazioni o le inversioni di marcia. È facilissimo sbagliare la direzione a destra o sinistra costringendo l'utente a fermare i movimenti sbagliati, riselezionare le unità e ripetere tutto da capo.

Anche la selezione dei gruppi è complicata: invece del classico riquadro da trascinare con il mouse, bisogna tracciare un cerchio a schermo che evidenzia le unità selezionate al suo interno per muoverle all'unisono, moltiplicando per il loro numero i problemi di posizionamento e orientamento. I filmati che trovate a contorno della recensione, evidenziano queste situazioni in più di un'occasione.

Fortunatamente, tenendo premuto CTRL e selezionando più formazioni è possibile creare gruppi specifici, di solito per muovere tutte insieme fanterie e artiglierie che anche in questo caso manterranno la stessa posizione di partenza al termine del movimento. Non proprio l'ideale quando ci si deve adattare alla posizione del nemico, ma soprattutto alla conformazione del terreno.

Dopo qualche giorno ci si fa l'abitudine ma il sistema è chiaramente limitante e fa rimpiangere quasi subito lo standard di Total War che con pochi clic e trascinamenti permette di dare al proprio schieramento la formazione desiderata durante e soprattutto al termine della marcia.

Fanteria e artiglierie alle spalle: il leitmotiv delle fasi iniziali di ogni scontro è sempre lo stesso.

È presente anche una modalità multiplayer 1vs1 che non abbiamo avuto modo di sperimentare a dovere. Nelle lobby siamo riusciti a giocare solo un paio di partite dopo un paio d'ore d' attesa, ma perlomeno la qualità del gameplay è stata buona. La natura indipendente di Ultimate General: Gettysburg è sicuramente un vantaggio dal punto di vista creativo, ma anche uno svantaggio da quello del marketing e della notorietà del gioco con ovvi effetti sulla diffusione del multiplayer.

Questi difetti non mettono in secondo piano le qualità che abbiamo illustrato nel corso della recensione e rendono Ultimate General: Gettysburg una proposta interessante per appassionati della Guerra di Secessione Americana, ma anche per chi apprezza gli strategici d'epoca e non ha molto tempo da dedicare a Total War o alle vecchie glorie a turni.

Un RTS prêt-à-porter, insomma, facilissimo da prendere in mano ma ostico da padroneggiare e piuttosto vario nonostante l'apparente monotonia dell'unico scenario disponibile. Per dodici euro su Steam, difficile pretendere di più.

8 / 10

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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