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Warhammer 40,000 Deathwatch: Tyranid Invasion - recensione

Xenos, xenos ovunque!

Di fianco alle piattaforme da gioco classiche (PC e console varie) in questi ultimi anni se ne sta affermando un'altra che si sta meritando il rispetto dei giocatori, anche di quelli più "hardcore". Stiamo ovviamente parlando dei tablet, e più precisamente di quelli Apple (gli Android, pur numericamente superiori, sono meno attraenti per i publisher per la questione della pirateria e di una minore propensione media alla spesa degli utenti).

Verificare questa affermazione è veloce quanto guardare l'elenco dei giochi installati da un giocatore sul proprio tablet. Titoli come Warhammer Quest, DoorKickers, Battle of the Bulge, Ultimate General Gettssburg sono solo alcune delle perle che l'App Store nasconde (nel vero senso della parola). A volte si tratta di porting, ma rimane il fatto che sono conversioni di qualità e, come nei titoli citati, il gameplay si adatta perfettamente allo schermo touch.

Altrettanto evidenti sono i generi in cui questa piattaforma sembra essere meglio versata. Giochi tattici, spesso a turni, magari con una spruzzata di RPG. L'azione frenetica è abbastanza limitata e si tende a preferire sfide strategiche o comunque che richiedono una certa ponderazione.

Anche un semplice spostamento di pochi metri si trasforma in una sfida tattica in Deathwatch.

Warhammer 40,000: Deathwatch - Tyranid Invasion (che d'ora in poi chiameremo semplicemente Deathwatch) è un titolo che appartiene proprio a questa categoria. Oltre a essere una perla di gameplay e di valori di produzione è anche un titolo classificabile a tutti gli effetti nel genere tattico a turni con qualche sfumatura RPG. Per chi di voi conosce la piattaforma e il genere, il nome dello sviluppatore potrà risultare familiare: si tratta di Rodeo Games, già autore dell'ottimo Hunters e di Warhammer Quest.

Innanzitutto la licenza. Deathwatch sfrutta appieno le meraviglie della licenza Warhammer offrendo ai giocatori un profondo roster di Space Marine (divisi nei chapter e nelle classi che gli appassionati ben conoscono) dotati del consueto iperbolico arsenale di morte. Sul lato dei nemici fa lo stesso con xenos minacciosi, potenti e forse appena troppo colorati.

Il gameplay è abbastanza old school, sia sul lato delle modalità che su quello del gioco vero e proprio. La campagna (unica modalità disponibile) prevede quaranta missioni da affrontare in ordine per far progredire la storia, costituita da poche righe di introduzione. Al termine di ogni missione ogni space marine riceve un certo quantitativo di esperienza con cui salire di livello o sbloccare certe abilità, mentre il giocatore ottiene una carta-equipaggiamento e un certo quantitativo di Requisition Points, la valuta di gioco . A livello strategico, quindi, bisognerà gestire il proprio roster decidendo quali personaggi usare ogni volta, assegnare le armi che riteniamo più adatte e investire i Requisition Point per acquistare carte-equipaggiamento (dal contenuto sempre casuale).

Cunicoli alla Space Hulk… niente paura, nel gioco sono presenti anche i lanciafiamme.

Il gioco vero e proprio è invece una sorta di mix tra gameplay tattici tradizionali come quello di X-Com e quanto gli appassionati della serie si aspetterebbero negli stretti cunicoli di uno Space Hulk. Ogni Space Marine ha un piccolo quantitativo di punti azione da spendere per muoversi, sparare, utilizzare abilità o mettersi in overwatch, ovvero in attesa dell'arrivo del nemico per il classico fuoco d'opportunità.

Queste mosse vanno calate in mappe in cui lo spazio disponibile è sempre abbastanza limitato e le linee di fuoco devono essere libere per essere attive. Ciò vuol dire che al giocatore spetta un lavoro prettamente tattico: avanzare coprendo le zone potenzialmente più pericolose, magari con gli Space Marine meglio armati per il compito.

Tutto questo abbisogna di un minimo di riflessione e la struttura IGOUGO (muovo io e poi muove l'IA) riesce a generare la giusta tensione nell'attesa del risultato delle nostre decisioni. Oltre a questo, gli sviluppatori hanno scelto una penalità particolarmente azzeccata in caso di disastro, ovvero di morte di uno dei nostri soldati. Innanzitutto non ci sono salvataggi, che avvengono automaticamente, inoltre se si desidera abbandonare una missione per evitare la morte di uno dei nostri la penalità è semplice: si perde tutta l'esperienza accumulata e non spesa fino a quel punto.

Certo, gli alieni sono brutti e cattivi… ma con questi Space Marine e la loro potenza di fuoco c'è da avere fiducia. Forse.

Questa soluzione è particolarmente elegante visto che livelli e abilità sono particolarmente costosi e ci si ritrova spesso a programmare sessioni di risparmio per ottenere certi bonus; il fatto poi che la decisione tattica si colleghi a quella strategica è un altro elemento apprezzabile di questa soluzione.

Il gameplay è perfettamente calibrato per generare tensione e scelte interessanti collegate alle decisioni che si prendono in fase di preparazione della missione, come quelle relative alle armi da portare e agli Space Marine da inserire in squadra. Ogni missione, pur non durando mai moltissimo (mai più di mezz'ora) riesce ogni volta a offrire una variante sul gameplay tattico di base.

Pochi elementi di gioco, molte piccole varianti su cui operare scelte, gameplay sufficientemente diverso: raramente sono stato così completamente catturato da un titolo del genere. Da questo punto di vista siamo a livelli del recente X-Com, e il complimento non potrebbe essere migliore per un titolo di questo tipo.

Anche sul lato dei valori di produzione i Rodeo hanno fatto un gran lavoro. Graficamente Deathwatch è uno dei titoli migliori attualmente disponibili su App Store. Le atmosfere buie e opprimenti sono azzeccate e contrastano ottimamente con alcuni dettagli come i colori delle armature degli Space Marine, il design delle armi e la pulizia dei menù, e anche il sonoro sottolinea l'atmosfera generale senza essere troppo intrusivo.

Attraversare un ponte parrebbe facile; non quando avete quattro punti movimento e orde di Xenos, davanti e dietro!

Nel gioco sono presenti micro-transazioni, ma assolutamente nulla che possa far pensare a un pay-to-win. Potrete tranquillamente procedere e completare la campagna senza sapere nemmeno della loro esistenza; armi e oggetti vari sono però oggettivamente scarsi, quindi chi voglia mettere qualche soldino in più oltre ai 5 euro per l'acquisto, potrà farlo.

Warhammer 40,000: Deathwatch - Tyranid Invasion sarebbe veramente perfetto se fosse dotato un paio di modalità in più. La campagna è molto lineare e il gameplay è così elegante e divertente che sembra un vero peccato non poterci fare altro. Se avete un iPad in grado di farlo girare e vi piace il genere, è comunque un must-buy assoluto.

9 / 10

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Davide Pessach

Contributor

Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.
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