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Call of Duty Black Ops 3: la beta multiplayer - prova

Treyarch tra Destiny, Titanfall e Advanced Warfare.

Da qualche ora è disponibile la beta multiplayer di Call of Duty Black Ops 3, proposta da Activision per offrire ai fan un assaggio del prossimo capitolo del suo celebre franchise, oltre che per testare server, meccaniche di gioco e tanti altri elementi che verranno opportunamente corretti e bilanciati prima del day one.

La beta si concentra unicamente sull'esperienza multiplayer, offrendo sette modalità (nell'ordine, Team Deathmatch, Domination, Demolition, Kill Confirmed, Hardpoint, Capture the Flag e Search & Destroy) da giocare su tre mappe piuttosto classiche.

L'impostazione generale del gameplay è molto simile a quanto visto in Destiny di Bungie, in Titanfall e in Advanced Warfare, con personaggi dotati di una grandissima mobilità e tranquillamente in grado di percorrere le mappe in lungo e in largo in una manciata di secondi.

Tutto questo è reso possibile dalla presenza di gadget tecnologici che permettono di effettuare doppi salti, correre sui muri o esibirsi in interminabili scivolate a terra, perfette per confondere le idee agli avversari costringendoli a reagire rapidamente.

Le abilità degli specialisti rimangono cariche anche in caso di morte. Alcune è meglio usarle appena pronte ma altre vanno sfruttate in situazioni specifiche per ottimizzarne la resa.

Chiunque sperasse di trovarsi tra le mani un Call of Duty tradizionale, quindi, deve mettersi l'anima in pace. Questo è il nuovo corso degli sparatutto in prima persona e Treyarch non ha fatto altro che adeguarsi al mercato.

Se le decise manovre evasive e le grandi possibilità di movimento riportano alla mente Titanfall e Advanced Warfare, a far pensare a Destiny è l'introduzione degli Specialisti, caratterizzati da un look e da abilità che ricordano i guardiani del popolare titolo Bungie.

Osservando l'Outrider, il Ruin, la Battery e il Prophet (i quattro mostrati fino a questo momento), sembra quasi di vedere le versioni Treyarch del Titano, del Cacciatore e dello Stregone made in Bungie.

Gli Specialisti sono caratterizzati da un look ben preciso (al momento non ancora personalizzabile) e, soprattutto, da abilità speciali attivabili a piacimento attraverso la pressione contemporanea dei dorsali L1 ed R1, a patto di aver caricato l'apposita barra.

Salendo di livello si ottengono i preziosi Unlock Token con cui sbloccare nuove armi e abilità.

L'indicatore segue le medesime regole già viste in Titanfall per l'evocazione dei Titan: il riempimento procede automaticamente con lo scorrere del tempo ma può essere accelerato attraverso i punteggi. In questo modo, i giocatori più abili sono in grado di sfruttare più volte tale abilità, esattamente come accade per le ricompense legate alle uccisioni.

Proprio come in Destiny, però, anche in Black Ops 3 il bilanciamento delle abilità non sembrerebbe particolarmente curato. Alcuni specialisti, infatti, possono contare su tecniche nettamente più utili rispetto alle altre, dettaglio che rischia di influire sul divertimento globale e, naturalmente, sui tornei ufficiali.

Fortunatamente siamo ancora in fase di beta ed è auspicabile che il team di Treyarch faccia tesoro dei feedback degli utenti per creare un multiplayer godibile e ben strutturato. Ben strutturato come le tre mappe presenti nella beta, che nonostante le dimensioni mai troppo importanti hanno messo in mostra un level design piuttosto valido.

Le tre mappe al momento disponibili nella beta sono Evac, Combine e Hunted. Le prime due si distinguono per un'impostazione piuttosto classica, in stile urbano e con tante stradine, curve a gomito e aperture da sfruttare per sorprendere alle spalle i propri bersagli.

In questa beta multiplayer, la mappa Hunted è l'unica ad offrire spunti interessanti per i cecchini.

In questo caso l'ispirazione a Titanfall è davvero evidente, soprattutto per il modo in cui viene sfruttato l'ambiente circostante. In Evac, in particolare, sono perfino presenti dei punti in cui è possibile (inevitabile, le prime volte) cadere nel vuoto verso morte certa, elemento che spinge a gestire con intelligenza il proprio jetpack.

Combine, dal canto suo, è una mappa piccola e caratterizzata da un cortile centrale attorno al quale si concentrano moltissimi scontri a fuoco, in particolar modo nella modalità Dominio (il punto di controllo B si trova proprio in mezzo al piazzale).

La mappa Hunted, invece, è forse la più ispirata del trio e offre un mix di elementi interessanti. Tra claustrofobici cunicoli, spettacolari cascate e bungalow a più piani, è facile rimanere vittima degli attacchi aerei ottenuti accumulando kill. In questi casi, l'unica salvezza è rappresentata dalle poche aree al coperto, che però diventano inevitabilmente il territorio di caccia della squadra che ha il controllo dei cieli.

Fino a questo momento il gunplay di Black Ops 3 ci è sembrato estremamente gradevole. Sempre veloce e frenetico ma comunque penalizzato da un bilanciamento non ancora ottimale delle armi (l'inutilità delle pistole è fin troppo evidente).

Il gunplay frenetico è garantito anche dall'energia ridotta dei soldati, e dai tempi di respawn quasi istantanei.

La tanto attesa modalità per la personalizzazione delle armi, poi, è presente solo nella forma più semplice, ovvero quella che permette di colorarle e riempirle di simboli e decalcomanie. Tutte le altre modalità di personalizzazione sono al momento bloccate, quindi dovremo attendere ancora un po' per avere un quadro completo della situazione.

Il resto, naturalmente, si sblocca giocando e salendo di livello con le varie armi, in modo da ottenere l'immancabile lista di mirini, silenziatori e accessori più o meno utili. La scelta di cosa acquistare, tra i perk e gli accessori, è tutta nelle mani del giocatore, che deve valutare attentamente in base al proprio stile di gioco.

Al momento, quindi, Call of Duty Black Ops 3 sembra divertente ma non particolarmente originale, prendendo spunto da titoli già da tempo sul mercato. Per capire se e quanto questo multiplayer sarà in grado di convincere gli appassionati, non resta che attendere di mettere le mani su una versione più ricca e completa.

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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