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Company of Heroes 2: The British Forces - recensione

Anche il Commonwealth entra in guerra al fianco di Relic.

Sono ormai passati due anni dalla pubblicazione di Company of Heroes 2, lo strategico di Relic sulla Seconda Guerra Mondiale salvato letteralmente per i capelli dal fallimento di THQ da parte di SEGA. Nonostante un avvio stentato per problemi tecnici assortiti e una pesantezza di fondo del motore grafico che lo aveva reso poco digeribile dalle schede video di fascia media di quell'epoca, si può dire che l'RTS di Relic, insieme a Starcraft, sia praticamente l'ultimo franchise ad essere gestito da publisher di grido ad insidiare il successo dei vari MOBA e DOTA.

Nonostante le vendite non entusiasmanti, Relic ha proseguito nel supporto con una continua campagna di aggiornamenti sotto forma di patch e nuovi contenuti di cui abbiamo parlato in abbondanza in occasione dell'arrivo delle due espansioni, Western Front Armies e Ardennes Assault. La prima aggiungeva due nuove fazioni da usare in multiplayer e skirmish, mentre la seconda un'intera campagna dinamica nelle vesti dei paracadutisti americani.

A completare il quadro dell'offerta delle fazioni più rappresentative della Seconda Guerra Mondiale mancavano solo Inglesi e Giapponesi: poiché il teatro del Pacifico non è stato preso in considerazione in questo CoH, era ovvio che l'attenzione dei Relic si concentrasse sull'esercito di sua Maestà. Una scelta incontestabile dal punto di vista dei contenuti in termini di uomini, armi e mezzi, con spunti d'interesse sfruttati da dovere da Relic.

Acquistando The British Forces, disponibile solo in formato digitale su Steam, ci si porta a casa quindi una fazione tutta nuova utilizzabile allo stesso modo di quelle presenti in Western Front Armies. Il DLC è standalone: da Steam viene infatti scaricato il gioco completo, ma vengono disattivati tutti i contenuti che non siano legati a questa uscita.

I carri inglesi, pur non essendo all'altezza di quelli tedeschi, sono avversari temibili viste anche le numerose varianti in cui è possibile produrli.

Giocando da soli ci si può cimentare su tutte le mappe multiplayer pubblicate finora nel gioco completo e nelle due precedenti espansioni in skirmish contro fazioni controllate dalla CPU oppure online contro altri giocatori umani. A queste se ne aggiungono otto inedite pubblicate per l'occasione e vagamente basate su reali battaglie sostenute dall'esercito inglese sul fronte occidentale.

Tutte le altre fazioni attualmente disponibili ma non possedute si possono affrontare come nemici controllati dall'IA o da avversari in carne ed ossa online, ma non essere utilizzate attivamente. Questo rende The British Forces un modo interessante per chi voglia entrare nella community multiplayer di CoH2 senza acquistare il gioco completo. È quindi assente tutta la componente singleplayer del gioco principale e di Ardennes Assault.

Una volta installato si ha quindi a disposizione lo skirmish per iniziare a mettere alla prova i soldati di Sua Maestà, senza dimenticarsi della componente ruolistica: giocando e accumulando vittorie, esperienza e anche loot sul campo si sbloccano elementi inizialmente non disponibili, in particolare tre dei sei comandanti che è possibile scegliere prima di entrare in partita.

Le loro abilità utilizzabili spendendo punti comando ottenibili eliminando nemici e catturando punti di controllo, possono cambiare notevolmente le tattiche di una partita soprattutto se usate in modo efficace con le truppe nemiche sul campo, proprio perché sono pensate per adattarsi ad equipaggiamenti ed abilità particolari tipiche della fazione inglese.

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Il trailer di presentazione di The British Forces, terzo DLC a pagamento per Company of Heroes 2.

Per quanto riguarda la fanteria ci sono cinque diversi tipi di unità: fanti di base, mitraglieri, genieri, cecchini e commando. Una suddivisione abbastanza normale che abbiamo già visto in passato anche per altre fazioni; al solito, i tratti caratteristici sono nelle abilità speciali ottenibili con la progressione dell'HQ, in particolare per i fanti standard, capaci di costruire postazioni difensive, ordinare attacchi di artiglieria o medicarsi e curare unità amiche.

Molto flessibili sono anche i genieri in versione pesante e i commando grazie ad abilità d'imboscata che li rendono ottimi per tenere i punti di controllo e di rifornimento, che rappresentano ancora la spina dorsale della gestione delle risorse di CoH2. Diversamente impiegabile è anche l'unità mortaio con vari tipi di munizionamento combinabile in diversi modi a seconda della tipologia dei nemici da colpire.

Sul fronte dei semoventi, oltre a due armi anticarro ottime in funzione difensiva, degna di nota è l'introduzione del Bofors per un uso sia antiaereo sia, sviluppando l'abilità specifica, per martellare la fanteria e sopprimerla anche in aree remote della mappa.

Il pezzo forte dell'esercito inglese è tuttavia rappresentato dall'ampia selezione di corazzati: non sono tutti al livello di quelli tedeschi, ma compensano l'inferiorità tecnica con la varietà, la mobilità e in alcuni casi la notevole potenza di fuoco. Fan e modellisti si divertiranno un sacco ad usare il Valentine, il Cromwell e il Churchill in tre diverse varianti (Standard, Avre, Crocodile), il Comet e lo Sherman Firefly preso in prestito dagli americani.

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Una carrellata sulle numerose varianti del Churchill, il carro che nelle fasi iniziali di una partita rappresenta la spina dorsale dei corazzati inglesi.

Al solito i limiti alla popolazione massima impegnabile negli scontri non permettono di sfornare legioni di carri ma il potenziale combinato di fanteria e una formazione di corazzati britannici di alto livello è in grado di reggere all'urto dei blindati tedeschi. Per arrivare a questo punto, bisogna prima attraversare indenni una prima parte di partita piuttosto rischiosa dove non ci sono grosse possibilità di organizzare attacchi efficaci. Bastano infatti poche partite con la fazione inglese per accorgersi di come, per arrivare al midgame con un numero sufficiente di punti controllo a garantire lo sviluppo della produzione, si devono usare con accortezza le unità di base.

A caratterizzare le forze inglesi sono soprattutto le abilità della fanteria e dei genieri che possono fortificare in brevissimo tempo qualsiasi punto della mappa permettendo ai giocatori esperti di contenere efficacemente la spinta nemica e ripartire efficacemente. Anche la flessibilità delle postazioni fisse nell'essere convertite rapidamente da un uso offensivo a difensivo (mortai, artiglieria, bofors) è un elemento fortemente caratterizzante che può influenzare il corso di una battaglia in molti modi a seconda del nemico da affrontare.

La scarsa forza offensiva nelle fasi iniziali di una partita e le numerose opzioni permesse dal micromanagement delle varie unità appiedate (commandos e cecchini) non li rendono particolarmente adatti ai principianti, ma è chiaro che nelle mani di un giocatore capace possono essere una fazione decisamente temibile, soprattutto verso la fine di un match.

Complessivamente questo DLC di Company of Heroes 2 ci è piaciuto in quanto è perfettamente in linea con quanto fatto finora da Relic per arricchire l'ecosistema multiplayer del suo strategico, inserendosi sulla scia di un gameplay non certo rivoluzionario ma molto ben collaudato.

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Le artiglierie inglesi possono essere usate in molti modi diversi, come ci spiega questo filmato introduttivo.

Buona è l'attenzione riposta nella riproduzione di unità e mezzi dell'Impero Britannico e ottima è la flessibilità permessa dalle forze sul campo e dalle varie abilità dei comandanti da usare nelle varie situazioni. I novizi totali della serie per 12 euro si possono portare a casa il multiplayer e lo skirmish di Company of Heroes 2, forte di otto mappe extra ma soprattutto della possibilità di accedere a una community ancora attiva in grado di regalare parecchie ore di divertimento online.

Se invece siete accaniti giocatori della prima ora che già posseggono il gioco completo (e magari qualcuna delle espansioni precedenti), ponderate invece l'acquisto con più attenzione soprattutto se avete già sviluppato un vostro stile con una delle fazioni già disponibili e non sentite il bisogno di una variante.

Anche nel caso compiate il classico acquisto d'impulso, state tranquilli: difficilmente rimarrete delusi dal lavoro svolto da Relic nel realizzare questa nuova espansione.

8 / 10

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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