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Il nuovo inizio di Magic Duels: Origins - recensione

Magic cambia tutto con un'offerta finalmente al passo coi tempi.

Le trasposizioni digitali delle gioco di carte collezionabili più famoso di sempre non se lo sono cavata troppo bene negli ultimi anni. Complice un'impostazione anacronistica e la difficoltà a convincere i fan di vecchia data, in molti hanno preferito dedicarsi alla concorrenza, con il travolgente Hearthstone chiaramente a fare la parte del leone.

Le cose però devono cambiare, e gli sviluppatori di Stainless Games assoldati da Wizards of the Coast hanno deciso quest'anno di rivoluzionare l'impostazione avvicinandosi agli altri esponenti del genere, abbandonando finalmente l'annualità delle uscite in favore di una piattaforma stabile da potenziare con espansioni e novità.

Se fino all'anno scorso i giocatori erano obbligati ad abbandonare i loro progressi per passare al capitolo successivo della serie, Magic Duels: Origins si propone come un punto fisso per gli anni a venire, essendo il client di quest'anno il cuore di un gioco che dovrebbe poi arricchirsi col passare del tempo.

Liberiamoci rapidamente dell'approfondimento sulla storia, che ci vede ficcanasare nel passato di alcuni noti Planeswalkers alle loro origini (come il titolo suggerisce), e passiamo rapidamente a uno degli elementi fondamentali per la riuscita dell'operazione: la gestione delle microtransazioni.

Il design del campo di gioco non è dei migliori, può risultare caotico e soprattutto troppo poco caratterizzato sul fronte estetico.

Magic Duels Origins è infatti un free to play che vi permette, teoricamente, di godere dell'esperienza completa senza neanche aprire il vostro portafogli virtuale. Si cominciano a sbloccare carte e ottenere monete affrontando la modalità storia (cinque missioni per ogni personaggio presente) e si prosegue attraverso le altre opzioni ludiche: lo scontro libero contro un avversario controllato dall'intelligenza artificiale, e chiaramente il PvP.

Ottenere monete è piuttosto semplice e già completando la storia di uno dei personaggi se ne hanno abbastanza per una bustina da sei carte; se invece si preferisce ottenerle scontrandosi contro un avversario casuale basteranno meno di 10 partite. Insomma, si fa in fretta. A rendere il tutto ancora più rapido troviamo delle quest giornaliere che propongono semplici obiettivi a rotazione, già sapete di cosa parliamo se avete una qualche esperienza con Hearthstone.

Il livello qualitativo delle carte proposte in partenza, poi, è piuttosto buono. Chiaramente le creature più rare e potenti sono da cercare a forza di sbustamenti, e a colpi di 6 per bustina il totale di 251 carte non si raggiunge in una settimana, ma di più non si potrebbe pretendere, anche perché ovviamente non manca l'opzione di usare la carta di credito per dare una spintarella al procedimento pagando meno di 2 Euro per busta.

Il deck builder funziona bene: ci sono 250 carte totali, abbastanza per il neofita, forse poche per l'esperto.

Da segnalare l'impossibilità di "disincantare" i doppioni come succede in Hearthstone, assenza però mitigata dal fatto che non andremo a trovare sequenze infinite di una stessa carta. Se ne abbiamo già il numero massimo questa semplicemente non comparirà più nelle bustine, una scelta che ci sembra apprezzabile.

Le carte sono 251 dicevamo, un numero non basso ma neanche eccessivo se si va a pensare ad alcuni mazzi particolari. Creare una composizione completamente Foresta, per esempio, non è così semplice visto che il pool di carte a cui si può attingere non offre la varietà cui i giocatori di Magic sono abituati. Troveremo creature e magie da alcuni vecchi set, principalmente tratte dall'ultimo uscito Origins, ma ancora una volta l'impostazione scelta da Wizards of the Coast è di tenere ben separati i mondi cartaceo e virtuale.

L'idea è di offrire un prodotto più accessibile e capace di convincere anche chi non si fosse mai avvicinato a un gioco del genere, piuttosto che puntare all'appassionato che comunque, data la natura free to play del gioco, potrebbe anche sfruttarlo per allenarsi con le carte dell'ultima espansione.

Sul fronte degli artwork non si può proprio lamentarsi, gli artisti di Wizards of the Coast sono da sempre tra i migliori.

Col fatto che quest'anno l'impostazione è diversa, e a partire dal prossimo avremo espansioni piuttosto che capitoli completamente nuovi, il futuro che si prospetta per Magic Duels: Origins è promettente. Se ogni anno (ma speriamo con frequenze di aggiornamento maggiori) arrivasse qualche centinaio di nuove carte, ecco che già con la prossima espansione la scelta sarebbe molto più ampia.

Oggi come oggi ci troviamo davanti ad un gioco che non mancherà di piacere agli appassionati del genere, un ottimo punto di partenza, ma con qualche punto acerbo. C'è il gradito ritorno della modalità Two Headed Giantas (con scontri 2 contro 2), ma la componente multiplayer non sembra sufficientemente ricca per la scena competitiva. C'è un deck builder intuitivo e ben strutturato ma la scelta delle carte potrebbe non soddisfare l'esperto. Insomma, c'è tutto quello che serve a un neofita ma manca qualcosa per chi cercasse un'esperienza più strutturata.

Il succo è che finalmente, dopo anni di mosse discutibili, Wizards of the Coast ha finalmente capito la via giusta da intraprendere, e lo fa con un prodotto non perfetto ma più che godibile. Come dicevamo le prospettive future sono positive, e allora ci sentiamo di consigliare un giro su questo Magic Duels: Origins, anche perché poi alla fine dei conti la solidità delle regole di Magic è qualcosa che coinvolge ancora a più di vent'anni dalla sua nascita.

7 / 10

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Magic Duels: Origins

iOS, PS4, Xbox One, PC

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Alessandro Arndt Mucchi

Contributor

Giocatore cronico, lettighiere notturno, cuoco discreto, giurisprudente perplesso, musicista part-time, giornalista dal 2006. Da sempre esperto di versetti.
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