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Dragon Ball Z: Extreme Butoden - recensione

La battaglia definitiva si combatte su 3DS.

Siete fan di Dragon Ball, vero? Ma diciamoci la verità, chi non lo è? Goku e soci hanno da tempo raggiunto vette di popolarità che solo marchi legati a Disney, Star Wars o a Studio Ghibli possono vantare. Proprio ai fan più sfegatati del Kamehameha è dedicato Dragon Ball Z: Extreme Butoden, che racchiude nelle compatte dimensioni del Nintendo 3DS la bellezza di oltre 100 personaggi.

In realtà sono solo quale dozzina, ma il numero sale fino al centinaio se s'includono le numerose versioni dei protagonisti più acclamati. Si parte dalla serie classica, ideata da Akira Toriyama oltre 30 anni fa, e si arriva al recentissimo passato, quello del lungometraggio animato "La Resurrezione di F" che ha visto l'esordio di nuove versioni di Goku e Freezer. Il tutto compresso in un picchiaduro 1 Vs 1 con possibilità di utilizzare personaggi di supporto per veloci mosse speciali.

Una squadra formata da un massimo di tre personaggi (o tre versioni dello stesso personaggio) può essere selezionata all'inizio, con la possibilità di passare dall'uno all'altro in qualsiasi momento tramite un veloce tocco del touch screen. Nulla che non si sia già visto prima ma comunque funziona e anche piuttosto bene. Insomma, l'inizio è di quelli che fanno godere chi ha passato la sua infanzia aspettando che Goku prendesse a calci Freezer.

Il roster di personaggi comprende circa 100 varianti prese dai vari universi di Dragon Ball, ma si contano alcune assenze importanti.

Passati i primi minuti di esaltazione per l'indiscutibile qualità del comparto grafico e delle animazioni, si inizia però a percepire qualcosa che non va. La progressione negli incontri è fin troppo facile, anche per uno come il sottoscritto che non ha masticato molti beat 'em up bidimensionali nella sua carriera. Problema di bilanciamento? Probabilmente sì, ecco perché consiglio ai veterani del genere di iniziare da un gradino superiore a quello standard, che rende la sfida un po' più impegnativa.

Il vero punto critico, quello della svolta verso il paradiso o l'inferno per Dragon Ball Z: Extreme Butoden, risiede però altrove, ovvero nel sistema di combattimento. Quando venne annunciato che ad occuparsi dello sviluppo sarebbe stato il team Arc System Works, gridolini di gioia e giubilo si sono levati al cielo da tutto il mondo. Purtroppo il talento di questi bravi sviluppatori non è stato messo a frutto al meglio.

Tre tasti del 3DS sono deputati all'utilizzo di tre differenti tipi di colpi: veloce e leggero, potente e dalla distanza. A questi si aggiunge la schivata, o meglio lo scatto che i veterani della serie Budokai conoscono alla perfezione, e la parata che si utilizza premendo la direzione opposta all'orientamento dell'eroe di turno.

La combinazione di queste soluzioni dà vita ad uno spettro di attacchi piuttosto ampio ma il problema è un altro: tutti i personaggi (e sottolineo TUTTI) condividono le medesime possibilità di attacco. Animazioni ed effetti speciali cambiano in base al protagonista ma le combo sono assolutamente identiche.

La situazione è solo in parte mitigata dalla possibilità di utilizzare attacchi ultra-potenti caricando l'aura di ogni personaggio (fino al 200% in casi limite, altrimenti al 150%), ma in generale una volta assimilato un personaggio si possiede la conoscenza necessaria per gestire al meglio l'intero roster del gioco. Fortunatamente il blasone degli sviluppatori ha fatto sì che qualche lampo di classe sia arrivato anche a questa ennesima uscita dedicata a Dragon Ball.

Nelle varie modalità potrete conquistare un numero variabile di Zeni, la valuta del gioco che può essere utilizzata per acquistare oggetti e potenziamenti.

I 'picchiaduristi' più affezionati apprezzeranno, ad esempio, la possibilità d'interrompere alcune combo prima che queste vengano completate, per proseguirle con mosse diverse e far sì che gli attacchi diventino meno prevedibili. Si possono inoltre effettuare tempestive schivate nel caso si utilizzi con buon tempismo la parata, mentre gli attacchi aerei aggiungono quel pizzico di pepe senza il quale Extreme Butoden avrebbe avuto un gusto decisamente più insipido.

Il tutto, inoltre, risponde alle sollecitazioni del giocatore con una precisione invidiabile e lo spettacolo offerto ai fan è di quelli da ricordare: teletrasporti, onde energetiche sempre più grandi e potenti, tag combo e così via... in alcuni momenti sembra quasi di trovarsi di fronte ad una puntata della serie animata.

Arc System si è data molto da fare anche per quanto riguarda le modalità di gioco. Oltre ai classici Battle e Versus, che permettono di affrontare avversari controllati dalla CPU o da un altro giocatore tramite connessione wireless, Dragon Ball Z: Extreme Butoden offre anche la modalità Storia Z, composta da 10 match di difficoltà crescente che raccontano in maniera sbrigativa gli eventi narrati nel Manga e alcune storie alternative in base al personaggio scelto.

C'è poi la modalità Avventura, ambientata durante la ricerca delle Sette Sfere da parte di Goku e composta da missioni ambientate in otto regioni, che potete affrontare con una squadra a vostra scelta. Il bello di questa modalità è che propone scenari alternativi a quelli delle serie originali, una specie di universo parallelo in cui tutto (o quasi) può accadere.

È esattamente qui che potrete sbloccare buona parte dei bonus che Dragon Ball Z: Extreme Butoden mette a disposizione dei fan. Tra equipaggiamenti extra e nuovi protagonisti, ne avrete di materiale con cui darvi da fare, soprattutto se vorrete ottenere gli extra più gustosi dovrete riuscire ad ottenere le valutazioni migliori, che si baseranno sulla condotta di battaglia generale.

Nel corso dei combattimenti dovrete imparare a sfruttare al meglio i vostri Assistenti Z, che compariranno sullo schermo per effettuare un attacco o concedervi un bonus.

Altra storia per il Torneo Mondiale Estremo, che rappresenta forse lo scoglio più duro anche per i combattenti più smaliziati. È proprio qui che i più navigati troveranno pane per i propri denti grazie ad una serie di match a squadre davvero duri, con avversari molto più tecnici e poco disposti a farsi malmenare.

A livello tecnico vanno sottolineate alcune incertezze del frame rate, che tentenna di tanto in tanto quando la situazione su schermo si fa particolarmente caotica. Per il resto nulla da segnalare: le animazioni sono di altissimo livello ed estremamente fedeli a quelle delle serie animate, il comparto grafico ricorda molto da vicino quello del Butoden uscito a suo tempo su SNES (e questo non è poco), mentre i fondali beneficiano non poco dell'effetto 3D offerto dalla console Nintendo.

Il sonoro è piacevole, sia per quanto riguarda la soundtrack che per gli effetti che accompagnano i combattimenti. La traduzione in Italiano è ovviamente limitata ai testi ma la qualità generale della localizzazione è più che buona.

Ciò che pesa come un macigno sul giudizio finale Dragon Ball Z: Extreme Butoden è ben altro, ovvero la totale assenza di una modalità online. Il multiplayer è limitato al gioco in locale tramite connessione wireless, ma l'impossibilità di confrontarsi con giocatori da tutto il mondo è una mancanza gravissima per un gioco che porta con se un marchio così popolare.

Interessanti luci ma anche non trascurabili ombre, quindi. Dragon Ball Z: Extreme Butoden è un gioco discreto e fa il suo dovere nell'accontentare i fan della saga proponendo una mole di contenuti davvero notevole. Purtroppo la qualità in alcuni casi non va di pari passo con la quantità ed è un vero peccato. Arc System Works ci ha abituati a titoli di ottimo livello, specie in ambito picchiaduro, ma quest'ultima prova rappresenta un'occasione mancata, buona comunque come base di partenza per un eventuale sequel, che a questo punto ci auguriamo con tutti il nostro Ki.

7 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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