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Street Fighter V - recensione

Capcom alla conquista degli e-sport.

Sono mesi che Capcom porta avanti una ricca campagna marketing per spingere Street Fighter V, il nuovo capitolo di una saga che per anni ha tenuto alto il nome dei giochi di combattimento. Dopo esser riuscita a far tornare in auge i picchiaduro con Street Fighter IV, ottenendo numeri impressionanti nei più importanti tornei per professionisti sparsi per il globo, Capcom ha deciso di puntare forte sugli e-sport con un episodio in grado di accogliere a braccia aperte sia i giocatori professionisti che i nuovi utenti alle prime armi.

Per mesi Yoshinori Ono ha parlato di questo gioco cercando di attirare l'attenzione di vecchi e nuovi fan, mentre la closed beta ha permesso a un numero altissimo di persone di provare con mano i personaggi e il sistema di combattimento rinnovato, dando a Capcom l'opportunità di testare i server online.

Questa lunga fase di preparazione avrebbe dovuto condurci all'uscita di un gioco in grado di resistere all'assalto dei numerosissimi appassionati richiamati da un hype senza precedenti. Purtroppo, però, Capcom ha preferito proporre un gioco privo di elementi alcuni importanti per i numerosi giocatori occasionali che si avvicinino per la prima volta al genere.

Le illustrazioni della modalità Storia sono state realizzate da Bengus, bravissimo illustratore giapponese, ma sono tirate via come se fossero state commissionate con tempi strettissimi.

La versione di Street Fighter V che troverete nei negozi a partire da domani contiene tutto ciò di cui un giocatore professionista ha bisogno, ma non ha molto di quello che un giocatore occasionale si aspetterebbe di trovare in un titolo appena acquistato. Caricando domani Street Fighter V, non prima di aver scaricato una patch da più di 5GB, troverete infatti una minimalista modalità Storia, una modalità Sopravvivenza, il Versus (offline e online) e la modalità Allenamento dove perfezionare le combo e comprendere i rudimenti del gioco. Alcune voci del menu principale saranno però oscurate e non sarà possibile accedervi fino a marzo, quando Capcom metterà a disposizione un apposito aggiornamento.

Considerando che il sistema di combattimento, il bilanciamento dei personaggi e tutti gli elementi del versus sono stati adeguatamente curati e rifiniti, la sensazione è che Capcom abbia voluto far uscire il gioco, seppur incompleto, per non perdere il treno degli e-sport con l'edizione 2016 del Capcom Pro Tour.

Le copie di Street Fighter V che domani troverete nei negozi, quindi, non sono per tutti, ma sono dedicate principalmente a coloro a cui non interessa la modalità Storia, coloro per cui l'unica arena degna di essere selezionata è il Training Stage, e che non hanno bisogno di altro oltre al Versus e al Training. Se non fate parte di questa categoria di giocatori potete attendere marzo, quando le sfide e il negozio si andranno ad affiancare a quanto offerto al day one.

La modalità Sopravvivenza è l'unica in grado di garantire qualche ora di gioco a coloro interessati al single player.

Fatta questa necessaria introduzione è giunto il momento di parlare del gioco vero e proprio. Dal punto di vista del gameplay Capcom ha svolto un buon lavoro creando un'esperienza immediatamente riconducibile a Street Fighter, ma profondamente diversa da quella che abbiamo apprezzato nei sei anni appena trascorsi con le varie versioni di Street Fighter IV.

L'obiettivo dei programmatori era quello di semplificare l'esperienza senza però cancellarne gli aspetti competitivi, tornando alle basi di un passato mai dimenticato. Sparisce quindi l'interessante (ma per molti troppo complessa) meccanica del Focus per lasciare spazio alle V-Skill e al V-Trigger.

Queste due meccaniche di gameplay hanno permesso agli sviluppatori di differenziare in modo evidente i personaggi del cast, garantendo a ognuno di essi un'abilità unica che ne caratterizzi lo stile di gioco. Premendo contemporaneamente il Pugno Medio e il Calcio Medio (la stessa combinazione che in Street Fighter IV era associata al Focus Attack) ogni combattente esegue un'azione specifica, un po' come accade in BlazBlue con il tasto del Drive.

Ecco quindi che Ryu si può esibire in utili parry in stile Street Fighter III, mentre la new entry Laura può scattare in avanti o indietro, esibendosi anche in coreografici calci acrobatici. Birdie può ingurgitare cibo per caricare la barra del V-Trigger, infastidendo al tempo stesso l'avversario con lattine rotolanti o bucce di banana.

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Ogni V-Skill è unica e può essere usata senza limiti nel corso dei round e dev'essere integrata nel proprio gioco per poter sfruttare al meglio le risorse del personaggio selezionato. Una volta riempito l'apposito indicatore, poi, è possibile premere contemporaneamente Pugno Forte e Calcio Forte per attivare il V-Trigger, che a seconda del combattente utilizzato garantisce effetti specifici.

Attivando il V-Trigger si ottengono bonus agli attacchi, un aumento dello stun inferto con ogni singolo colpo, la capacità di avvelenare l'avversario con i colpi normali, oppure un teletrasporto istantaneo perfetto per uscire dall'angolo, per punire l'attacco di un avversario o per prolungare una combo infliggendo danni notevoli.

Troviamo poi le immancabili mosse speciali potenziate (dette anche EX) e la Critical Art, l'equivalente della Super di Street Fighter IV. A questi cambiamenti evidenti si vanno ad affiancare modifiche meno immediate per chi non mastichi pane e picchiaduro, ma che a conti fatti contribuiscono a rendere Street Fighter V un gioco completamente diverso rispetto al suo predecessore.

La durata dell'hit-stop, il diverso uso del proximity block, la quasi totale assenza di hard knockdown (attacchi che fanno cadere a terra l'avversario senza la possibilità di alzarsi rapidamente), la diversa gestione delle prese e tanti altri elementi di gameplay, contribuiscono a creare un taglio netto tra Street Fighter IV e questo nuovo episodio, a tutto vantaggio del divertimento.

Graficamente parlando tra la versione PC e quella console ci sono differenze notevoli, a partire dalle ombre sui personaggi. Su console abbiamo riscontrato un uso eccessivo del dithering!

Anche chi ha letteralmente spolpato Street Fighter IV in ogni sua versione, infatti, dovrà modificare il proprio stile di gioco per adattarlo alle nuove meccaniche, e nel corso del tempo il metagame di Street Fighter V si svilupperà lungo una strada inedita e tutta da scoprire. Arcade Stick alla mano il gioco si è rivelato essere divertente nonostante l'evidente cambio di rotta. I danni che possono essere inflitti con una singola combo sono molto alti, e l'importanza delle scelte effettuate durante ogni round è altissima.

Visto l'elevato numero di danni un singolo errore può essere fatale ma al tempo stesso chiunque può ribaltare anche la peggiore delle situazioni dando vita a epici comeback. Questo rende le partite a Street Fighter V veloci e divertenti, con una gestione più equilibrata dei turni di attacco e difesa rispetto a quanto accadeva in Street Fighter IV.

Per studiare le vostre combo e capire come sfruttare al meglio le risorse di ogni lottatore è possibile immergersi nella modalità Allenamento, dotata di tutti gli strumenti utili per simulare le varie situazioni che possono presentarsi nel corso delle partite. Se amavate le sfide di Street Fighter IV, sappiate che una modalità analoga verrà aggiunta a marzo, anche se Capcom non ha annunciato una data specifica.

La stessa sorte toccherà alla modalità Spettatore, al Negozio dove investire i Fight Money guadagnati combattendo e alle sfide giornaliere con cui fare cassa aspettando i DLC. Tutti questi aggiornamenti, così come quelli futuri, verranno distribuiti gratuitamente ma questo non compensa la scarsità di contenuti al lancio.

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Allo stato attuale delle cose, se non siete abbonati al servizion PlayStation Plus (su PS4) o se in generale non siete amanti del gioco online, Street Fighter V non ha molto da offrire. L'assenza della classica modalità Arcade è in parte coperta dalla Storia, che offre una manciata di combattimenti per ogni lottatore collegati da banali racconti narrati attraverso alcune illustrazioni di qualità altalenante.

La modalità Sopravvivenza è leggermente più articolata e permette di sbloccare i colori extra per i costumi base ma si nota una IA troppo arrendevole. A seconda del livello di difficoltà scelto è necessario affrontare serie di 10, 30, 50 o 100 incontri, accumulando punti dopo ogni vittoria e approfittando di bonus casuali al termine di ogni scontro per ripristinare l'energia, aumentare il punteggio, migliorare l'attacco o la difesa, ecc.

Tolto questo, al day one Street Fighter V non avrà altro da offrire. Ed è un vero peccato perché il cuore del gioco è sicuramente valido e le partite in versus sono divertenti e appassionanti. Sul fronte dell'online segnaliamo un netcode promettente, che con la nostra connessione (fibra con 50MB di download, 10 di upload e ping a 20ms) ha garantito prestazioni solide sia contro giocatori italiani che contro avversari stranieri. Peccato solo che Capcom abbia più volte resettato i server e che al momento non sia possibile sapere come l'infrastruttura reagirà una volta che i giocatori da ogni parte del mondo si connetteranno contemporaneamente per giocare.

Abbiamo aspettato qualche mese prima di dare una valutazione effettiva a Street Fighter V. D'altra parte, i contenuti proposti al lancio erano fin troppo limitati e il gioco, versus a parte, era evidentemente incompleto. A cinque mesi di distanza, Capcom ha effettivamente arricchito l'offerta, aggiungendo una modalità Storia gratuita e quattro dei sei personaggi previsti fino a questo momento.

La modalità Storia, scaricabile gratuitamente, permette di vivere una breve avventura che coinvolge i personaggi storici e le new entry della saga Capcom. La trama non è certo delle più originali, ma è comunque in linea con le aspettative generali e fa il suo sporco lavoro. Peccato solo che gli sceneggiatori abbiano perso una buona occasione per approfondire il rapporto tra alcuni personaggi, come quello tra Guile, Nash e Chun Li.

Il matchmaking per le partite online è stato migliorato e ora è finalmente in grado di fare i giusti abbinamenti tra i giocatori (difficilmente un platinum incontrerà un silver, per fare un esempio) e la ricerca delle partite è più rapida ed efficace.

Capcom, dal canto suo, continua a portare avanti una politica scellerata nella gestione dei contenuti. Inizialmente, infatti, era stato promesso di poter acquistare tutto attraverso i Fight Money, la valuta del gioco. La realtà dei fatti è molto diversa, visto che sullo store sono apparsi contenuti premium acquistabili unicamente con la valuta reale.

Questo potrebbe anche non rappresentare un problema, se non fosse per i prezzi esorbitanti a cui ogni singolo oggetto viene venduto. Che si tratti di costumi, arene extra (o varianti di quelle già esistenti) o altri elementi, le cifre richieste per ogni acquisto sono spaventosamente alte. Da questo punto di vista è esemplare il pacchetto da 25 euro fatto uscire in occasione dell'EVO 2016, pubblicizzato come un modo per aumentare il montepremi della Capcom Cup (come se spettasse agli utenti) e caratterizzato da una manciata di costumi, uno stage e qualche colore.

Street Fighter V è un buon picchiaduro, caratterizzato da meccaniche interessanti e sviluppato per premiare le scelte dei giocatori, più della loro manualità. Il gameplay manca di profondità, ma nonostante questo riesce ad essere piacevole e coinvolgente. Se siete alla ricerca di un picchiaduro tecnico in grado di premiare la creatività e la sperimentazione in Training, difficilmente il gioco Capcom vi saprà soddisfare (in quel caso vi consigliamo di rivolgervi a Guilty Gear Xrd: Revelator o all'imminente The King of Fighters XIV). In caso contrario, Street Fighter V vi garantirà tante ore di mazzate appassionanti.

7 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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