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Dub Dash - recensione

Slalom pazzeschi sulla scia della musica elettronica.

Il rythm game Dub Dash, sviluppato dal team tedesco Incodra, arriva su PC tramite un porting da piattaforme mobile, aggiungendo nella transizione una modalità multiplayer, controlli riadattati ed un prezzo maggiorato. Sostanzialmente si tratta di un endless runner in cui la musica costituisce l'elemento principale, che si fonde perfettamente col gameplay.

Lo scopo del gioco consiste nel guidare una ruota che scorre senza sosta in un percorso irto di ostacoli di svariate forme e dimensioni. Per arrivare fino al traguardo sarà necessario eseguire alcune mosse al momento giusto, evitando di schiantarsi. Ogni movimento che faremo per schivare gli ostacoli sarà perfettamente sincronizzato con i beat della musica, rigorosamente di stampo elettronico e techno. L'ambiente circostante è uno psichedelico mondo tridimensionale caratterizzato da colori sgargianti e cangianti, con forme geometriche che si susseguono a ritmo forsennato (chiara è l'ispirazione all'universo di Geometry Dash).

Partiamo subito col dire che Dub Dash è un gioco di una difficoltà estrema, a tratti quasi impossibile. Basterà colpire un solo ostacolo e dovremo ricominciare il livello da capo; una sola esitazione, incertezza o distrazione saranno quasi sempre fatali. Inizialmente avremo a disposizione delle vite aggiuntive, che permetteranno di ripartire dai checkpoint ma finiremo per consumarle in men che non si dica ed una volta terminate toccherà ripartire sempre dall'inizio.

Le vite extra possono essere recuperate tramite il completamento delle sfide. Queste consistono in livelli generati casualmente il cui superamento permette di ottenere un set di 5 vite. Sarà possibile ripeterle a piacimento ma se ne potranno accumulare al massimo 15.

Le aree in cui si superano gli ostacoli con le schivate sono quelle maggiormente sincronizzate con i beat della musica.

Chi vi scrive è avvezzo a titoli particolarmente impegnativi, essendosi fatto le ossa con i platform ad elevato coefficiente di difficoltà degli anni '80 e con i coin-op da sala giochi. A quei tempi non v'erano grandi risorse per offrire gameplay variegati e gran parte della longevità si basava sulla difficoltà della sequenza di salti, schivate e uccisioni che bisognava eseguire con successo per completare i livelli.

Dub Dash se possibile riesce a innalzare ulteriormente l'asticella della difficoltà rispetto a quegli standard, mettendo spesso a dura prova la pazienza del giocatore Il titolo offre 9 stage con un livello di sfida crescente e ognuno di essi è suddiviso in più aree. Ogni area sarà caratterizzata da un gameplay differente e man mano che andremo avanti nel gioco i livelli saranno articolati in un numero sempre più elevato di sezioni, e ad ogni livello si aggiungerà una sezione con un nuovo tipo di gameplay.

Vi saranno alcune sezioni in cui si dovrà semplicemente seguire un sentiero (le più semplici), altre in cui si dovrà percorrere un rettilineo evitando gli ostacoli sporgenti, altre ancora caratterizzate da una visuale orizzontale, nelle quali fluttueremo in aria come una sorta di elicottero; queste sono tra le più frustranti, in quanto il sistema per dosare la spinta che ci sostiene in equilibrio aereo è molto macchinoso e risulterà parecchio difficile mantenere traiettorie stabili ed eseguire movimenti calibrati. Nei livelli più avanzati affronteremo anche alcune aree in cui la ruota si sdoppierà e saremo chiamati a pilotarne due contemporaneamente. Il livello di sfida aumenterà di conseguenza.

La difficoltà maggiore in Dub Dash risiede però nell'istantanea transizione tra le varie aree contigue. E poiché, come abbiamo spiegato prima, ogni area è caratterizzata da un gameplay differente, la conseguenza naturale sarà un fisiologico ritardo nei nostri tempi di reazione al cambio di meccaniche.

La modalità volante è sicuramente la più macchinosa e difficile da padroneggiare.

Molto spesso il primo ostacolo da superare sarà posto a pochi decimi di secondo dall'inizio della nuova area, per cui bisognerà non solo memorizzare gli ostacoli di ogni sezione ma anche i primi di quella successiva con un leggero anticipo, preparandoci repentinamente al cambio di schema e dei movimenti da eseguire. Non scherziamo affermando che qualche livello ha necessitato di oltre 100 tentativi prima di essere superato.

Analizzato il design dei livelli, la loro natura e complessità, soffermiamoci sull'altro elemento portante di Dub Dash, la colonna sonora. Mettiamo subito in chiaro che se non gradite la musica elettronica questo gioco difficilmente farà per voi. Personalmente non sono un amante di questo genere musicale ma ho trovato i pezzi gradevoli, alcuni anche avvincenti.

Il guaio sta nel fatto che per via dell'elevata difficoltà dei livelli e degli innumerevoli tentativi necessari per completarli, saremo costretti ad ascoltare un singolo pezzo più e più volte e se non si nutre una passione per la techno sarà facile che questi brani vengano a noia. Fortunatamente le tracce audio variano da livello a livello ed anche tra un'area e l'altra, elemento che costituisce un'attenuante alla ripetitività.

Dub Dash, sfortunatamente, non offre multipli livelli di difficoltà, ma è possibile eseguire ogni stage in modalità pratica, che differisce da quella principale per la possibilità di ripartire dai checkpoint piuttosto che dall'inizio. Questa modalità permetterà di memorizzare le varie fasi del livello, in modo tale da poterlo poi affrontare più preparati. Nel (raro) caso in cui il gioco risultasse per voi poco impegnativo potrete sempre affrontare delle sfide aggiuntive, come ad esempio terminare un livello in un unico tentativo o provare a recuperare le tre note musicali sparse nei luoghi più impervi di ogni livello (ma non sarà impresa facile).

Nelle aree con visuale top down lo spazio di manovra sarà minimo così come il campo visivo.

La versione PC offre un'inedita modalità multiplayer locale split-screen fino a 4 giocatori, principale ragione della maggiorazione del prezzo per questa piattaforma. Vincerà il giocatore che commetterà il minor numero di errori una volta arrivati al traguardo. Ad ogni errore un giocatore sarà eliminato ma verrà reinserito al checkpoint seguente. Quest'ultimi saranno frequenti, per cui non sarà necessario attendere molto per il respawn successivo.

La transizione dal mobile è convincente: la navigazione tra i menu è chiaramente figlia dell'impostazione per schermi touch ma viene offerta la possibilità di mappare i tasti su diverse periferiche come tastiere, mouse, joypad e Steam Controller, cosa particolarmente gradita. I requisiti hardware sono estremamente bassi, quindi si potrà giocare senza problemi anche su macchine non recenti o su netbook.

Concludendo, Dub Dash offre un'esperienza di gioco gradevole, a tratti avvincente ma molto spesso troppo impegnativa. Le musiche ben si adattano allo stile grafico psichedelico e frenetico, e i movimenti sono quasi sempre ben sincronizzati con i beat musicali. Tuttavia i frequenti e repentini cambi di gameplay non consentono di metabolizzare pienamente le meccaniche e sarà facile che subentri la frustrazione non appena i tentativi per superare lo stesso livello raggiungeranno la tripla cifra.

Il prezzo budget di 4,99€ è un punto a favore ma probabilmente è un gioco che si adatta meglio a piattaforme mobile che desktop. Se siete appassionati dei rythm games impegnativi e amate la musica elettronica, Dub Dash farà sicuramente al caso vostro. Diversamente, non ci sentiamo di consigliarlo.

6 / 10

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Marco Procida

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