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Alienation - recensione

Un bel salto di qualità.

Non sarebbe fantastico se qualcuno riuscisse a realizzare un gioco con un gameplay simile a quello di Diablo, un'ambientazione in stile Independence Day e un sistema di personalizzazione di armi e abilità semplice ma al tempo stesso profondo? Sì, sarebbe proprio fantastico e sapete una cosa? I ragazzi del team Housemarque sono andati vicinissimi a centrare il bersaglio in pieno.

Dopo aver incassato i successi di Super Stardust e Resogun, i ragazzi finlandesi hanno fatto tesoro delle esperienze precedenti e hanno realizzato uno dei migliori ibridi tra action, sparatutto e GdR che si siano visti negli ultimi anni. Alienation prende il cuore del precedente Dead Nation e lo rende più completo, soddisfacente e soprattutto... divertente.

Lasciata da parte l'ambientazione "zombesca", questo nuovo titolo ci getta nel bel mezzo dell'ennesima invasione aliena, iniziata in sordina negli anni '80 e giunta ora al suo culmine. Come al solito la razza umana è ormai ridotta all'osso e un solo manipolo di coraggiosi, la fanteria meccanica assemblata dal governo mondiale UNX, tenta un ultimo, disperato assalto agli avamposti extraterresti.

Neanche a dirlo saremo noi a dover vestire i panni dell'eroe che rappresenta l'unica speranza di salvezza. Prima di iniziare è però necessario dare un po' di carattere al nostro alter ego in tuta spaziale. Non c'è un vero e proprio editor, ma è possibile scegliere tra tre classi di personaggi con caratteristiche differenti: Tank, Bio-Specialista e Sabotatore.

Molti dei mezzi in cui vi imbatterete possono essere fatti esplodere con pochi proiettili e dare vita a spettacolari reazioni a catena.

Il primo non ha bisogno di molte presentazioni: è grosso, potente, in grado di sopportare grandi quantità di danni e dotato di armi/poteri capaci di danni a largo raggio. Il Sabotatore è l'eroe veloce del gruppo, capace di rendersi invisibile e armato con letali spade al plasma.

L'ultimo, il Bio-Specialista, è stato anche la mia scelta. Può utilizzare armi di vario tipo, dai classici mitragliatori ai lanciafiamme, ma può anche utilizzare nano-macchine per attacchi supplementari ed è in grado di guarire se stesso e gli altri membri del party.

A prescindere da chi sceglierete, inizialmente avrete a disposizione solo le armi basilari e un attacco corpo a corpo: ogni altra abilità andrà sbloccata passando di livello. Ogni Punto Abilità può essere utilizzato per rendere disponibili diversi poteri e anche leggere varianti degli stessi, ogni volta che ne avrete almeno uno a disposizione. Inoltre potrete anche effettuare un re-spec e sistemare al meglio le abilità in base al vostro stile di gioco.

Ben presto scoprirete di avere alleati importanti tanto quanto le armi da fuoco o da lancio, ovvero lo scatto, l'attacco da distanza ravvicinata e la ricarica veloce. Il primo vi servirà per trarvi d'impaccio in caso doveste trovarvi accerchiati (credetemi, succederà, specie duranti gli eventi Orda), mentre il secondo tornerà utile per eliminare i nemici meno potenti risparmiando così preziose munizioni.

Non dimenticate di attivare le postazioni di respawn, utili in caso di morte prematura. Occhio però perché anche gli alieni risorgono velocemente.

Per quanto riguarda la ricarica veloce, è innegabile che la fonte di ispirazione per questo elemento di gameplay sia la serie Gears of War. In sostanza, ogni volta che un caricatore si svuoterà dovrete attendere qualche secondo per ricaricare, ma potrete abbreviare questo tempo premendo al momento giusto lo stick analogico destro. Può sembrare una cosa inutile ma non lo è, specie in momenti particolarmente concitati. Inizialmente dovrete farci l'abitudine ma col tempo vi verrà quasi naturale farla automaticamente anche solo ascoltando il rumore della ricarica. Ciò non significa che vi riuscirà ogni volta, ma fortunatamente in caso di errore non avrete intoppi come invece avveniva in Gears.

Discorso munizioni: non siamo in un survival ma neanche in uno sparatutto classico, quindi il consiglio che posso darvi è di non abusarne perché i drop dei nemici sono ben bilanciati ma non sempre arriverà l'oggetto che desiderate nel momento migliore. I drop spaziano dai classici elementi di cura a provvidenziali bonus che caricano più velocemente le abilità, passando per l'immancabile loot di armi ed elementi dell'equipaggiamento.

Rispetto a giochi come Destiny, Alienation si dimostra decisamente più generoso nei confronti dei suoi adepti. Non siamo ai livelli di Diablo III o Borderlands, ma vi assicuro che già dopo un paio d'ore le vostre bocche da fuoco raggiungeranno livelli soddisfacenti. Il drop rate dipende anche dal livello di difficoltà che sceglierete, il quale influirà non solo sulla potenza e resistenza dei nemici, ma anche sulla quantità e qualità di bonus ottenuti nel corso dell'avventura.

Quest'ultima è suddivisa in missioni, che possono essere giocate e rigiocate a volontà per accumulare esperienza utile a raggiungere il Livello 30, quota che vi consentirà di sbloccare una modalità extra decisamente gustosa.

Le armi hanno diversi gradi di rarità e alcune possono essere modificate inserendo dei globi che ne modificano potenza, velocità di fuoco, caricatori e via dicendo.

Ogni location contiene un numero di missioni variabile, gran parte delle quali hanno una durata che si aggira tra i 20 e i 30 minuti. Il punto di partenza sulla mappa è sempre diverso ma è possibile girare liberamente alla ricerca di preziose casse di munizioni o nemici da polverizzare per aumentare il moltiplicatore grazie al quale è possibile aumentare a dismisura la quantità di XP ottenuti.

Questo sistema invoglia non poco l'esplorazione ma fate attenzione perché di tanto in tanto appariranno sulla mappa degli eventi speciali che potrebbero mettervi in difficoltà. Alcuni rappresentano semplici sfide, quasi sempre di resistenza, ma in alcuni casi vedrete apparire un teschio rosso che rappresenta un comandante alieno dai poteri nettamente superiori alla media.

Non fate l'errore che ho fatto io, non siate mai troppo sicuri del vostro equipaggiamento e della vostra abilità perché proprio allora arriverà il boss che porta sulle spalle la croce col vostro nome sopra. In puro stile Diablo, molti di questi bestioni hanno poteri che vanno dalla rigenerazione della salute agli attacchi elementali e quasi sempre il loro livello sarà di uno o due punti superiore al vostro.

Mettete inoltre in preventivo che proprio quando meno ve lo aspettate o ne avete bisogno, il gioco darà inizio ad un evento Orda. Di cosa si tratta? Niente di che, semplicemente verrete rincorsi ovunque (OVUNQUE!) da nemici di basso livello ma molto, molto, molto, molto numerosi. Semplici da tenere a basa in spazi stretti, ma nel caso vi troviate in spazi aperti la situazione sarà molto più seria.

Le missioni precedenti possono essere rigiocate quante volte volete, magari selezionando un livello di difficoltà maggiore che garantisca loot migliore.

In questi casi sarà bene farsi trovare pronti. Le armi con buona cadenza di fuoco saranno la scelta migliore, mentre contro i boss non posso non consigliarvi la potenza pura. Alcune armi avranno slot di colori diversi nei quali potrete inserire i nuclei che troverete nel corso del gioco, questi partiranno dal Livello 1 ma riuscendo ad accumularne almeno tre potrete sintetizzarli in nuclei di livelli superiori.

Questi devono essere usati per ottenere extra danno, cadenza di fuoco, capienza dei caricatori e così via. Per ottenere bonus migliori, ovviamente, è necessario abbinare globi e slot dello stesso colore quindi non abbiate fretta e scegliete con cautela. Man mano che verrete in possesso di armi migliori, potrete "distruggere" quelle che non usate più e recuperare i corrispondenti globi da riutilizzare. Lo stesso potrete fare con quelle che troverete sul campo. Non sono sufficientemente potenti? Sintetizzatele sul posto e recuperatene i materiali.

Tutto quanto descritto finora fa sì che il gameplay di Alienation, di fatto un po' monotono come in tutti i giochi del genere, risulti più gustoso e invogli il giocatore a impegnarsi per ottenere bonus sempre migliori da sfoggiare nelle partite con altri giocatori.

Il titolo di Housemarque consente di giocare in modalità coop drop-in/drop-out fino a quattro giocatori e anche di "invadere" le partite altrui per creare il caos totale. All'inizio di ogni stage potrete scegliere con chi condividere la partita: da soli se non volete essere disturbati, solo con gli amici della vostra lista o magari con tutto il mondo.

Cover image for YouTube videoALIENATION™ | Introduction to the Invasion | PS4

Mondo che, proprio come in Dead Nation, è diviso in nazioni che combattono con diversa intensità la minaccia aliena. Le classifiche delle varie modalità sono divise per territorio e varie statistiche vengono aggiornate di ora in ora per coronare i paesi più attivi. Nel momento in cui scrivo al top c'è inaspettatamente il Canada, che ha staccato di gran lunga tutti gli altri. L'Italia è solo dodicesima, quindi datevi da fare!

In termini di difetti, a parte una certa ripetitività di fondo (ma di quella ipnotizzante che ti fa passare 4 ore senza neanche accorgertene), Alienation non offre il fianco a particolari critiche. Le ambientazioni sono ben realizzate, ricche di dettagli e con un buon livello di distruttibilità. Ottimo è il sistema di illuminazione e di eccellente livello sono le esplosioni; meno convincenti sono alcune animazioni e la colonna sonora, non sufficientemente epica e varia da essere ricordata.

La longevità è assicurata sia dall'avventura principale che da alcune opzioni accessorie sulle quali sono costretto a sorvolare per evitare spoiler. Vi basti sapere che se siete amanti di questo genere troverete polpa sufficiente per giocare a lungo. Se al contrario, non avete mai amato titoli simili o siete rimasti delusi da Dead Nation, date ugualmente una possibilità a questo gioco perché i ragazzi di Housemarque non sbagliano mai due volte di seguito.

8 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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