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Deus Ex: Mankind Divided - prova

Spettro o cacciatore?

Milano - La storia e le scelte sono il cuore di Deus Ex: Mankind Divided. Nonostante all'apparenza possa sembrare un titolo action piuttosto canonico, il videogioco firmato da Eidos Montreal, in realtà, basa gran parte del suo fascino sulla capacità d'immergere i giocatori all'interno di un universo vasto e vibrante, nel quale muoversi liberamente.

Dopo una sequenza iniziale piuttosto guidata ambientata a Dubai, infatti, Adam Jensen, un agente dell'Interpol dotato dei più avanzati innesti cibernetici presenti sul mercato, farà tappa a Praga, città nella quale dovrà cercare i responsabili di alcuni violenti attentati che stanno sconvolgendo una società ancora scossa dopo le rivolte del 2027.

I governi di tutto il mondo hanno sfruttato "l'Aug Incident" per stringere ulteriormente le maglie della sicurezza e mettere sotto stretto controllo le strade delle città. Questo ha portato la gente a ghettizzare coloro ancora in possesso delle protesi 'aumentate', impedendo loro l'accesso ad aree delicate per paura che possano perdere il controllo dei loro poteri.

Anche tecnici ed esperti di 'augmentation' sono costretti ad operare in clandestinità, costringendo in questo modo Jensen a entrare in contatto col sottobosco della città per sistemare il proprio impianto rovinato proprio da uno di questi attentati.

Gli ambienti sono ampi e ricchi di possibilità.

Non basteranno infatti una doccia e la classica sigaretta a togliere la polvere e il sangue accumulati durante questa esplosione. Tutti i sistemi saranno offline, rendendo il super agente poco più che un comune cittadino. In questo modo vi troverete a girare attraverso una Praga divisa in ristrette zone dalla polizia, comunque raggiungibili liberamente attraverso la metropolitana (e il conseguente caricamento). All'interno di questi quartieri sarà possibile visitare diversi edifici, o cercare dei passaggi attraverso le fogne o i tetti per evitare quei check point attraverso i quali non potrete passare.

Le scelte dicevamo all'inizio. Perché nei panni di Jensen dovrete decidere come agire, se provare a forzare la mano delle guardie per superare i controlli, se provare a blandirle con mazzette o parole dolci o cercare una strada alternativa per raggiungere l'obiettivo, non importa che questa passi dall'ottenere un falso permesso o dal trovare un modo per saltare dall'altra parte del recinto.

In questo modo l'esperienza comincia a diventare più varia ed articolata, più personale e unica, in base alle scelte fatte, ma anche alle missioni secondarie che troverete tra le strade della città.

Potrete decidere di aiutare una coppia di persone dotate di augmentation finite nella trappola di criminali privi di scrupoli, o tornare nel vostro rifugio per parlare con una vecchia conoscenza dei vostri impianti meccanizzati. Presto scoprirete, infatti, che questi nascondono più di un segreto in grado di infittire ulteriormente il mistero intorno a Jensen e al ruolo che riveste nella guerra contro gli Illuminati, il malvagio e potentissimo gruppo di Youtub...ehm, di oligarchi che nell'ombra tirano i fili della società.

Procedere a mitra spianato è un'opzione, non sempre la migliore, ma comunque una possibilità.

Questa è l'intelligente giustificazione che Eidos Montreal ha trovato per giustificare il debutto di nuovi poteri all'interno dell'arsenale del protagonista. Jensen potrà indurire istantaneamente la pelle per qualche secondo, o sferrare dei pugni devastanti in grado di stordire o uccidere gli avversari.

Per cercare di bilanciare il gameplay e garantire un senso di progressione non potrete equipaggiare tutti i poteri in un'unica volta, ma dovrete decidere quali mantenere e quali "soffocare" per non mandare il sistema in overclock e rischiare che si impalli durante uno scontro a fuoco. Grazie a questo brillante concept, ancora una volta, sarà dato al giocatore il compito di scegliere se rinunciare ad un ampia gamma di poteri in cambio di un funzionamento ottimale del sistema, o se rischiare un qualche tipo di intoppo in cambio di una potenza di fuoco straordinaria.

Una volta completata la sequenza Praga, Jensen si trasferirà a Golem City, una enclave alle porte della capitale Ceca nella quale le persone in possesso di Augmentation si sono rifugiate dopo l'Aug Incident. In realtà anche questa città si è presto trasformata in una sorta di ghetto/prigione, nella quale si sono esacerbati ulteriormente le distanze tra le due fazioni. Al suo interno, infatti, la polizia crede si nascondano i mandanti degli attentati con i quali si apre Mankind Divided e per questo ha calato il pugno di ferro sulla città.

Anche in questo caso Jensen sarà libero di vagare all'interno della struttura, alla ricerca del metodo migliore per ottenere le informazioni che cerca. Vi potrete trovare davanti a solide serrature protette da sistemi di sicurezza avanzati, da craccare o grazie alle vostre abilità avanzate, nel caso in cui abbiate privilegiato la via dell'hacking, o costruendo una sorta di passpartout capace di sbloccare ogni porta.

A Golem City, oltretutto, ci sarà una fase nella quale dovrete capire come inerpicarvi su di una parte metallica manovrando bracci meccanici e saltando da un ponte all'altro fino al raggiungere l'ingresso verso la zona controllata dai militari.

Questo dovrebbe certificare la varietà di situazioni e di paesaggi garantiti dall'ultima fatica di Eidos Montreal. Un gioco che non vi chiederà solamente di sparare e raggiungere un puntino indicato sulla mappa, ma che vi spingerà ad esplorare alla ricerca di passaggi alternativi, di missioni secondarie o di nuove informazioni in grado di gettare nuova luce sulle vicende.

Eidos ha però creato una struttura in grado di adattarsi allo stile di ognuno e di garantire un approccio differente a seconda delle proprie attitudini. Colui che ama le vie dirette prediligerà procedere con il mitra spianato, ascoltando solo quello che gli sarà detto attraverso i filmati principali. Colui che invece predilige un approccio più metodico cercherà ogni indizio, documento o scorciatoia nella mappa, in modo da raggiungere l'obiettivo senza aver mai destato un sospetto.

Lo sviluppatore sembra aver messo a frutto gli insegnamenti ricevuti con Human Revolution e in Mankind Divided ha disegnato delle bss battle già in grado di essere affrontate dia mitra alla mano, sia in maniera silenziosa.

Le coperture e il silenziatore saranno presto i vostri migliori amici.

La prima situazione "calda", rappresentata da un elicottero da disinnescare circondato da un esercito di soldati nemici, poteva sia essere affrontata uccidendo tutti gli avversari, sia utilizzando la tempesta di sabbia che si stava abbattendo su Dubai per avvicinare di nascosto il velivolo e disinnescarlo prima che qualcuno si rendesse conto di quello che stava avvenendo.

In un'altra occasione, una stazione della metropolitana pesantemente controllata dalla polizia, potrete provare a distrarre le guardie penetrando nel sistema di sicurezza della stazione o far fuori tutti fino alla superficie.

Da queste prime ore di gioco, dunque, Deus Ex Mankind Divided sembra riuscire a mantenere le promesse fatte in questi mesi. Eidos Montreal dà l'idea di aver creato un gioco solido, nel quale ogni tassello è stato ponderato e posizionato in maniera certosina, in modo da non stravolgere i mosaico.

Ogni novità è giustificata all'interno dell'universo di gioco e l'universo di gioco è plasmato in modo tale da consentire al giocatore di scegliere come agire, cose fare, dove andare. Esattamente come accadeva in Human Revolution.

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Ma esattamente come nel prequel, in Mankind Divided si notano alcuni elementi che potevano essere sviluppati in maniera un po' migliore. Per esempio il comparto grafico, per quanto ispirato sotto il profilo del design e dell'atmosfera, non riesce a stupire per mole poligonale o qualità dei dettagli. Il frame rate sembra già piuttosto stabile ma nel complesso l'aspetto estetico del gioco sembra piacevole, ma nulla più.

Un altro elemento non perfetto è la gestione delle sparatorie. Le armi sembrano sempre poco precise e divertenti da usare, così come la lettura dei colpi da parte dei nemici non è particolarmente precisa o bella da vedere. Gli sviluppatori, inoltre, stanno ancora lavorando sul perfezionamento dell'intelligenza artificiale avversaria, al momento ancora poco reattiva, e sulla fluidità e sulla precisione del sistema di coperture.

Questi elementi, però, al momento non inficiano la godibilità delle prime ore di Deus Ex Mankind Divided, ma devono essere più viste come delle sbavature all'interno di un quadro che, al momento, sembra davvero intrigante. Se la trama riuscirà a tenere incollati i giocatori allo schermo e il level design continuerà a mantenere gli standard di libertà e personalizzazione mostrati a Praga e Golem City, potremmo trovarci di fronte ad un degno erede di Human Revolution.Senza considerare la presenza di Breach, una nuova modalità (che vi abbiamo presentato nella precedente anteprima) in grado di dare un taglio più dinamico e arcade all'intera serie.

Manca poco più di un mese al ritorno di Jensen su Xbox One, PC e PS4, essendo Deus Ex Mankind Divided previsto per il prossimo 23 agosto. Rimanete con noi per tutte le novità e soprattutto l'imminente recensione.

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Deus Ex: Mankind Divided

PS4, Xbox One, PC

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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