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Vikings: Wolves of Midgard - prova

Diablo era un vichingo.

Berlino - Un publisher come Kalypso Media, famoso principalmente per i giochi strategici, ci ha sorpreso sfoggiando un action GDR impregnato di mitologia nordica. Ma d'altra parte i dieci anni di attività si festeggiano una volta sola e dunque questa era la migliore occasione possibile per provare ad espandere gli orizzonti.

Ecco che dunque Vikings: Wolves of Midgard si appresta ad arrivare su PC e console carico di speranze e di aspettative. Il gioco, all'apparenza un clone di Diablo, in realtà potrebbe riservare qualche sorpresa per provare ad attirare le attenzioni dei tanti fan di Blizzard lì fuori.

Innanzitutto c'è l'atmosfera vichinga, non originale in senso assoluto, ma piuttosto nuova per questo genere di giochi. Il/la protagonista percorrerà alcuni dei luoghi più celebri e famosi della mitologia norrena come Midgard, Utgard, Niflheim e Dvergheim. Questi reami, oltre ad essere impregnati del fascino nordico, garantiranno anche una varietà di paesaggi piuttosto buona, in grado di non annoiare durante le circa 20 ore di durata della campagna principale.

Vi troverete a combattere giganti e altre creature del genere in Vikings: Wolves of Midgard.

Dopo aver creato il vostro avatar, liberamente assemblabile nelle forme di un guerriero vichingo o di una Fanciulla dello Scudo, potrete guidarlo attraverso villaggi, foreste e caverne alla ricerca del sangue dei Jotan, una popolazione discesa su Midgard assieme ai tormenti del Ragnarok.

Il sangue dei nemici non sarà solo la moneta che questi dovranno pagare per soddisfare la sete di vendetta dei Lupi di Midgard, ma sarà lo strumento grazie al quale il protagonista otterrà la benedizione degli dei. Attraverso uno speciale altare posizionato all'interno del villaggio di Ulfung, infatti, si potranno ottenere dei poteri aggiuntivi utilissimi nelle battaglie a venire.

A seconda alla divinità scelta potrete aumentare i danni di base inferti, migliorare la resistenza alle ferite o sbloccare una potentissima Ultimate grazie alla quale sbaragliare la concorrenza.

Il villaggio non servirà solo come base per pregare, ma al suo interno si raccoglieranno lentamente artigiani e mercanti di ogni genere, fondamentali per portare a termine la vostra crociata. Il sistema di crescita di Vikings: Wolves of Midgard, infatti, non è basato sui livelli di esperienza e sulle abilità sbloccate, quanto sulla vostra capacità di forgiare armi e armature sempre nuove e sempre più potenti.

La modalità Furia vi consentirà di esibire per pochi istanti una potenza superiore alla norma.

Ricostruire ed espandere Ulfung, dunque, non solo sarà un elemento importante per la storia, ma anche un elemento portante di tutta l'esperienza di gioco, dato che vi consentirà di poter forgiare le armi più potenti o rimettere insieme i pezzi delle lame mitologiche sparse per i livelli.

Più userete un'arma e più diventerete competenti nell'usarla. Attenzione a cosa scegliete, dato che potrete imparare a combattere alla perfezione solamente con due tipologie di armi tra tutte quelle disponibili. Per poter raccogliere tutto il materiale necessario sarà possibile anche intraprendere delle missioni secondarie, chiamate raid, che vi chiederanno di razziare dei covi nemici per ottenere armi, metalli e sangue.

Questo genere di missioni, i quattro livelli di difficoltà, la modalità NG+ e la possibilità di rigiocare l'intera campagna in compagnia di un amico online, dovrebbero garantire un discreto grado di rigiocabilità a Vikings: Wolves of Midgard.

Per il resto la produzione di Games Farm, piccolo studio di 25 dipendenti con sede a Kosice, in Slovacchia, riprende molti elementi classici del genere. Leggasi Diablo. La prospettiva a camera fissa, la distruttibilità degli ambienti e il ritmo sono quelli visti nel gioco di Blizzard.

Non avrete a disposizione solo armi bianche, ma potrete forgiare il vostro avatar nel modo che preferite.

Pad alla mano, infatti, abbiamo potuto constatare come anche i controlli siano molto simili. Con il grilletto destro si gestisce la schivata, mentre le varie abilità sbloccate saranno progressivamente posizionate sui restanti pulsanti del pad.

Interessante è la meccanica ideata per non farvi abusare delle mosse più potenti. I sei colpi sono messi in sequenza, con L1 come abilità più leggera e R1 come quella più devastante. Una barra bianca si caricherà lentamente indicandovi quali tra questi potete utilizzare. Meglio aspettare e infliggere un'unica devastante magia o colpire ripetutamente con la vostra arma?

Le buone intenzioni degli sviluppatori, attualmente, si scontrano con una realizzazione tecnica che per forza di cose non può competere con quella di Bizzard. L'Unity Engine, nonostante sia stato sfruttato con bravura dai tecnici sloveni, non è in grado di garantire la stessa pulizia e le stesse finezze del motore proprietario dello sviluppatore di Diablo III. Per questo non è possibile ammirare la stessa qualità nella gestione delle luci, ma soprattutto la stessa qualità e varietà nelle animazioni.

In Vikings: Wolves of Midgard saltuariamente si notano degli "aggiustamenti" da parte del gioco per far combaciare il movimento del protagonista con quello dei nemici. Questi ultimi, oltretutto, non sempre rispondono ai nostri colpi in modo ottimale e si muovono in maniera goffa dopo aver subito un impatto.

Cosa c'è di più classico di un martellone in stile Thor?

Nonostante gli anni passati, la differenza di budget e di ambizione tra le due produzioni è lapalissiana, ma una volta recepiti i limiti di Vikings: Wolves of Midgard ci si può divertire, per un po' di sano e robusto hack'n slash con il quale passare qualche serata in compagnia di un amico col cervello spento.

A Kalypso Media e Games Farm, oltretutto, non manca il tempo per perfezionare e ripulire il loro gioco, al momento programmato per il primo quarto del 2017 su PC, Mac, Linux, PlayStation 4 e Xbox One. L'appuntamento è dunque rimandato di qualche settimana. Magari già alla Gamescom di Colonia potremo avere nuove informazioni su Vikings: Wolves of Midgard.

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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