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Deus Ex Go - recensione

L'infiltrazione ai tempi degli smartphone.

Per molti grandi produttori di videogame, la campagna pubblicitaria di un importante progetto è talvolta più complessa ed estesa della fase di sviluppo stessa. Quando si spendono decine di milioni di dollari nella produzione di un singolo gioco, è essenziale riuscire a comunicare al più vasto pubblico possibile le idee e la bontà del prodotto.

Questo può voler dire comprare minuti in televisione, banner nei siti web o creare collaborazioni con personalità del settore. Negli ultimi anni si è assistito all'emergere di una nuova strategia pubblicitaria, il rilascio di app per smartphone e tablet che accompagnino l'uscita del gioco, mantenendo alta l'attenzione dei consumatori verso il franchise. Al contempo, queste app hanno preso il posto dei classici spin-off che, fino a qualche anno fa, non erano così rari sulle stesse piattaforme del gioco principale.

Tra i precursori di questa strategia vi è indubbiamente Square Enix, che già rilasciava app di accompagnamento per IP come Final Fantasy e Kingdom Hearts nei primi anni Duemila, sui cellulari giapponesi FOMA. Nel 2011 ha fondato un team occidentale dedicato esclusivamente alla produzione di app di questo tipo, Square Enix Montréal, focalizzato sugli spin-off delle serie di Eidos.

L'ultima app ad uscire da questo studio è Deux Ex Go, erede di Hitman Go del 2014 e di Lara Croft Go dello scorso anno. Insieme a Deux Ex: Mankind Divided, questa app potrebbe essere un diversivo per gli amanti del franchise, ma anche l'occasione per far conoscere ai nuovi videogiocatori le vicende di Adam Jensen, anche qui protagonista indiscusso.

Oltre alle guardie umane, il protagonista deve fare attenzione a dei letali robot.

L'abilità di Square Enix Montréal di distillare in formato portatile un'esperienza di gioco così complessa e coinvolgente come quella di Deux Ex, è certamente da lodare: pur senza i clamori grafici della controparte casalinga, Deus Ex Go immerge il videogiocatore nelle atmosfere cyber-punk del franchise, grazie ad una colonna sonora discreta ma efficace, composta da brani principalmente ambient, ed un'estetica minimalista che ben si presta alle ambientazioni futuristiche e tecnologiche.

Il cuore del gioco, però, differisce molto da quello di Mankind Divided e dei precedenti capitoli della serie ideata da Warren Spector. Pur in un'aura stealth, Deus Ex Go è di fatto un puzzle-game a turni: ogni livello è composto da una griglia sulla quale spostare il protagonista, che deve evitare insidie di ogni tipo. Poiché l'obiettivo delineato nella flebile ma funzionale trama è di infiltrarsi in varie strutture alla ricerca di ostaggi o piani segreti, Jensen cerca di eludere guardie (umane e non) e manipolare computer per modificare il percorso a suo vantaggio (per esempio componendo una parte del percorso).

Per muovere Jensen lungo la griglia, si scorre il dito sullo schermo nella direzione desiderata (i comandi talvolta non sono precisissimi e può capitare che l'avatar si muova dalla parte sbagliata), cercando di non farsi notare troppo e di non incappare nella furia degli avversari. Come un vero e proprio gioco di spionaggio, il protagonista può eliminare i nemici solamente cogliendoli di sorpresa (quindi da dietro o di lato), altrimenti partono all'attacco e in quel caso è vitale fuggire dalla loro traiettoria.

Il giocatore può anche raccogliere dei power-up, così da volgere a suo favore alcune situazioni: per esempio si può rendere Jensen invisibile il tempo di una mossa, per nasconderlo agli occhi di guardie e telecamere. Per quanto semplice, il sistema di gioco non è spiegato alla perfezione: l'azione comincia dopo qualche linea di dialogo e poi sta al giocatore prendere la mano con i comandi.

I livelli in oro sono stati completati nel minor numero di mosse possibile.

I primi livelli di Deus Ex Go fungono da manuale, svelando poco a poco le varie meccaniche. In totale, gli oltre cinquanta livelli e le sfide settimanali giustificano abbondantemente il prezzo d'ingresso di appena 5 euro. E se si vuole trovare qualche motivo per uscire dal circolo vizioso dei giochi gratis per cellulari e tablet, Deus Ex Go potrebbe essere un buon inizio. Non mancano ovviamente gli acquisti in-app, onestamente poco necessari e volti perlopiù ad aiutare il superamento dei livelli. Infatti, seppur non bilanciata perfettamente (c'è la classica impennata nelle ultime sessoni), la difficoltà non è particolarmente elevata.

Da terzo esponente della serie, Deus Ex Go soffre l'inevitabile confronto con i precedenti episodi. In realtà Square Enix Montréal è riuscita a mantenere più o meno costante la qualità di queste app , pur non essendo riuscita ad introdurre cambiamenti meritevoli, o a migliorare ulteriormente la formula di gioco. In Deus Ex Go è possibile completare i livelli alla perfezione (nel menu di selezione appariranno in oro), eseguendo il minor numero di mosse possibili, a differenza di Hitman Go dove bisognava raggiungere un obiettivo opzionale specifico per ogni livello, e di Lara Croft Go, dove si dovevano collezionare artefatti nascosti.

Purtroppo la mancanza di un'opzione per tornare alla mossa precedente rende talvolta frustrante completare i livelli al 100%, e quindi affinare le strategie volta per volta. Nelle parti più lunghe del gioco, ricominciare da capo per un piccolo errore è poco piacevole. Inoltre, si nota un certo degrado rispetto alla presentazione di Lara Croft Go, con le sue ambientazioni lussureggianti e spesso estese in verticale. In questo gioco gli scenari sono perlopiù interni di case o aziende, che si estendono in orizzontale e senza particolare interazioni.

Cover image for YouTube videoDeus Ex GO | Launch Trailer

La natura più semplicistica di Deus Ex Go potrà dispiacere a chi ha amato i precedenti spin-off, ma non deve trarre in inganno poiché, nella loro crudezza, i puzzle sono sempre ben congegnati e la loro bontà non viene intaccata dalla scarsità di power-up ed elementi su schermo. Un altro aspetto che pone Deus Ex Go su una gradino inferiore rispetto Lara Croft Go è la storia, che è comunque un aspetto molto marginale del gioco. Qui, le sezioni appaiono piuttosto scollegate le une dalle altre, mentre nelle avventure dell'archeologa inglese il tutto risultava più organico e scorrevole.

Nonostante sia meno curato rispetto gli illustri predecessori, Deus Ex Go è un valido spin-off del franchise, e un buon puzzle-game. Il gioco è certamente adatto per chi voglia continuare a vestire i panni di Adam Jensen, magari dopo aver terminato Makind Divided (è possibile inoltre sbloccare Praxis Point da trasferire nel gioco per PS4, Xbox One e PC).

Anche chi non ha familiarità con l'universo di Deus Ex, ma apprezza i puzzle-game tanto impegnativi quanto graficamente accattivanti, potrà trovare in questo gioco un valido acquisto, dando, però, la precedenza a Lara Croft Go che, con le stesse meccaniche, riesce ad offrire qualcosa di più. Inoltre, è bene precisare che su iPhone il gioco è particolarmente intensivo e, nonostante la semplicità del gameplay, consuma molta batteria.

7 / 10

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Deus Ex GO

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A proposito dell'autore

Marco Magnani

Contributor

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