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Asus ROG GX800VH - recensione

Il più potente laptop da gioco al mondo.

Asus ritiene che il ROG GX800VH possa essere il più potente laptop al mondo per i consumatori e, per me, potrebbe benissimo essere vero. Le specifiche di questo mostruoso portatile da gioco sfiorano la follia. Un processore Intel i7 per portatili con moltiplicatore sbloccato è affiancato a due GTX 1080 in SLI, che lavorano assieme a uno schermo 4K da 18,4 pollici e 60Hz. Finché il gioco in questione è discretamente ottimizzato per lo SLI, il risultato è questo: il GX800VH offre più potenza in gioco di un sistema desktop con un processore i7 unito a una Titan X Pascal overcloccata. Altri portatili da gioco con due 1080 si possono contendere la corona con Asus, ma per quanto ne sappia, nessuno di questi monta un sistema di raffreddamento a liquido esterno per garantire migliori prestazioni e stabilità. E sì, si può anche overcloccare.

Il GX800VH ha dei dettagli di pregio praticamente da qualunque punto di vista. Il nostro hardware di prova da recensire è arrivato con una pazzesca RAM di sistema DDR4 da 64GB a 2400MHz, con la possibilità di essere overcloccata fino a 2800MHz. È presente un 1TB di memoria di archiviazione a stato solido di tipo NVMe in modalità RAID-0, divisa in due drive. Ciò consente una copia diretta delle cartelle di gioco da un drive all'altro ad una velocità di scrittura di 1GB/s. Lo schermo IPS 4K a 18 pollici, con una rifinitura opaca, offre una chiarezza cristallina e una densità di pixel incredibilmente elevata, mentre dell'audio se ne prende cura il top di gamma della linea ESS Sabre Dac, capace di far uscire un suono a 32 bit e 384Hz. Mentre il Core i7 6820HK è un quad-core da 2.7GHz, le cui specifiche suggeriscono un turbo boost massimo a 3.6GHz, notiamo con piacere che il nostro hardware di prova ha tutti i core bloccati a 3.8GHz con un margine fuori dal normale.

L'unità in sé è larga, ingombrante e molto pesante, ma ha dettagli di pregio in ogni sua parte, sebbene si stia parlando di un misto di plastiche e metallo, invece di una rifinitura totalmente di alluminio. È anche ricco di funzionalità: le tradizionali USB 3.0 sono accompagnate da una coppia di nuove porte Type-C e dall'ultima tecnologia Thunderbolt, che offre un miglioramento all'avanguardia oltre a servire come uscita DisplayPort. Una gradevole aggiunta alla porta HDMI 2.0, anch'essa presente. Il Gigabit Ethernet è unito a un lettore di schede SD e anche ad un ingresso per l'antenna in grado di potenziare la ricezione del Wi-Fi. La tastiera sfrutta ciò che Asus definisce come tecnologia MechTAG, descrivendola come una tastiera meccanica. L'impressione è però leggermente differente. L'illuminazione RGB programmabile è, come al solito, gestita dal software ROG Aura.

Ad aggiungersi a questa follia, ci pensano i due alimentatori da 330W, uno per il portatile e uno per il sistema di raffreddamento esterno. In ogni caso, il laptop è separabile e può essere alimentato da un PSU. Le schede in SLI continuano a lavorare anche così, ma le frequenze calano notevolmente. Il nostro consiglio è a questo punto di disattivare lo SLI: con l'alimentatore collegato, il boost clock arriva a circa i 1750MHz su una singola GPU, mentre le frequenze calano a circa 1150MHz quando è la batteria ad alimentare la macchina. È interessante notare che usare la batteria offre ancora circa il 70% delle prestazioni, senza tentennamenti, ma non aspettatevi troppo dalla durata della carica. Questo vale in generale, indipendentemente da cosa si stia facendo con il portatile. Stranamente, sfruttando una singola GTX 1080, con il sistema di raffreddamento attaccato, si nota che il boost clock arriva fino a 1866MHz con i giochi più esigenti, esattamente come il nostro modello Founders Edition per computer fissi.

Richard mostra il ROG GX800VH in un video di presentazione. Se volete vedere in azione le prestazioni in 4K, iniziate da qui.Guarda su YouTube

La vera domanda non è quali caratteristiche abbia il GX800VH (le specifiche sono incredibilmente esaustive), ma piuttosto quali non siano presenti. Pur reggendo il confronto con un computer fisso d'alta gamma, ciò di cui si sentirà davvero la mancanza è una CPU da sei/otto core (la cui efficacia è limitata in gioco) e forse qualcosa di simile ad una massiccia memoria di archiviazione in RAID, cosa che si può risolvere facilmente attraverso un'uscita USB o Thunderbolt. Questo però probabilmente non inciderà sulla vostra esperienza di gioco. Dopo averci pensato un attimo, il massimo che siamo riusciti a cavarne è la mancanza di un monitor con una tecnologia di aggiornamento dinamico della frequenza. Il G-Sync a 4K è ovviamente possibile, ma sospettiamo che le dimensioni di 18,4 pollici abbiano limitato in questo caso le opzioni in mano ad Asus, proprio come era accaduto per il GT80 Titan SLI di MSI, che avevamo visto tempo addietro.

Ovviamente, il bisogno di una soluzione di aggiornamento dinamico della frequenza presuppone che il GX800VH non sia in grado di sostenere un gameplay in 4K bloccato su un aggiornamento dello schermo a 60Hz. Di seguito analizzeremo le prestazioni in due modi distinti: prima di tutto presenteremo i nostri benchmark per giudicare le relative performance, affiancando i risultati con la configurazione SLI e comparando il tutto con un computer fisso di più alta gamma. Ad esempio un PC che monta una Titan X Pascal, c'è altro di meglio?

In secondo luogo, proveremo alcuni giochi. I benchmark sono utili per valutare le prestazioni tra diversi hardware, ma niente batte la l'esperienza reale del sedersi e apprezzare il vero gameplay, dare un'occhiata alle impostazioni in modo da vivere una sessione di gioco che sia più liscia e fluida possibile. Qui sotto trovate i numeri (abbiamo incluso i risultati del GX800VH con un solo alimentatore attaccato, per avere anche un'idea della scalabilità dello SLI).

Lo SLI al massimo delle sue potenzialità può davvero raddoppiare le performance, come vediamo con Assassin's Creed Unity, che supera in scioltezza il nostro setup fisso con la Titan X Pascal. In ogni caso un aumento del 40-60% ad una risoluzione 4K è piuttosto normale.
3840x2160 (4K) Core i7 6700K 4.6GHz/ GTX 1080 Desktop Core i7 6700K 4.6GHz/ Titan X Desktop Core i7 6820HK 3.8GHz/ GTX 1080 Core i7 6820HK 3.8GHz/ GTX 1080 SLI
Assassin's Creed Unity, Ultra High, FXAA 32.9 43.1 31.1 62.0
Ashes of the Singularity, Extreme, 0x MSAA, DX12 53.6 63.7 52.7 60.4
Crysis 3, Very High, SMAA T2x 39.6 50.0 37.3 61.1
The Division, Ultra, SMAA 38.5 49.6 38.5 58.6
Far Cry Primal, Ultra, SMAA 42.4 49.6 40.1 56.9
Rise of the Tomb Raider, Very High, High Textures, SMAA, DX12 49.0 62.1 42.5 71.2
The Witcher 3, Ultra, Post-AA, No HairWorks 47.5 63.2 44.4 72.2

Per riassumere, il sistema SLI funziona la maggior parte del tempo. L'entità del suo andamento varia da titolo a titolo. Lo scenario migliore è rappresentato da Assassin's Creed Unity, presentando in pratica complessivamente il doppio del livello di performance e superando la Titan X Pascal del 44%. All'estremo opposto, la modalità non-SLI e multi-GPU di Ashes of the Singularity con le DX12 offre un incremento trascurabile delle prestazioni, di circa il 15%. Da notare, in questo caso, che i risultati finali vedano il pc fisso con la Titan X in testa (l'unica volta che è accaduto nel nostro test).

Altri benefici della configurazione SLI si osservano in Far Cry Primal con una scalabilità nell'ordine del 42%, risultato non particolarmente brillante, ma nella norma, insieme a un più lodevole 63% d'incremento in Crysis 3. Questo dà al gioco 22 punti di vantaggio rispetto al nostro computer fisso con la Titan X e offre un miglioramento anche dal punto di vista del gameplay, come vedremo in seguito. Si osserva un aumento anche in Rise of the Tomb Raider, qualcosa come un 67% in più, stando al benchmark test presente in gioco.

Abbiamo provato anche The Witcher 3, famoso per il suo debole supporto multi-GPU. Qui in realtà abbiamo ottenuto una scalabilità sufficiente, con un incremento del 62% delle prestazioni ed è sparito il leggero stuttering che avevamo riscontrato nei precedenti test in SLI. Tuttavia, in The Division un frame time irregolare rovina l'esperienza e sembra danneggiare completamente Hitman con le DX12, al punto che non abbiamo potuto fare alcun test coerente (eccone spiegata la mancanza nella tabella in alto).

Il sistema di raffreddamento a liquido è ciò che contraddistingue il GX800VH, esso fornisce potenza extra per il sistema, oltre a gestire le temperature, anche quando l'overclocking è nel range di 70-75 gradi Celsius.

In termini di effettivo gameplay, il lavoro svolto dal GX800VH corrisponde con l'esperienza fruita sul nostro computer fisso, che gira con la scheda grafica Titan X Pascal, proprio come si potrebbe sperare quando si mettono assieme due GTX 1080 combinando 5120 CUDA core, contro i 3584 che si trovano nel nuovo core GP102 della Titan.

Spesso ciò che fa la differenza è solamente una questione di dettagli, semplicemente perché il sistema con la Titan X è già in grado di ottime prestazioni in 4K. Prendiamo per esempio The Witcher 3, abbiamo goduto di un gameplay in 4K fluido, bloccato a 60 fps. I cali sotto i 60 fps osservati sul nostro sistema Titan X, con in gioco abbondanti canali alpha, non sono affatto un problema sul GX800VH.

Crysis 3 mostra ancora alcuni cali nel frame rate, forse dovuti alla CPU, nelle scene più intense ambientate nella giungla, ma in generale il sistema SLI offre qui più potenza. Abbiamo ottenuto un buon frame rate costante a 60 fps, semplicemente abbassando gli shader e le ombre da molto alto ad alto, lasciando tutto il resto al massimo. Abbiamo raggiunto simili livelli di prestazione sul sistema con la Titan X, anche se siamo stati un po' più aggressivi con la gestione delle impostazioni.

Asus ROG GX800VH - il verdetto del Digital Foundry

Se ci si chiede quanto costi il GX800VH, c'è la possibilità di non poterselo permettere. Il prezzo non è ancora chiaro, ma considerando che il modello precedente includeva una sola GTX 980 e costava qualcosa come €5000, possiamo immaginare che questo non sia meno costoso. È difficile pensare che questo tipo di sistema possa avere un pubblico, quando un computer fisso con due Titan X Pascal sarà probabilmente meno costoso, ma tutti i maggiori produttori hanno la loro costosissima ammiraglia. Evidentemente un pubblico esiste.

Quindi è questo il portatile più potente al mondo? Altri notebook da gioco con Core i7 e due GTX 1080 in SLI sono disponibili sul mercato, ma il sistema di raffreddamento a liquido assicura temperature stabili e pertanto ottime prestazioni, aggiungendo anche un margine di overclocking. Asus reputa che la 1080 toccherà i 1960MHz o giù di lì (abbiamo sperimentato che carichi di lavoro in intense sessioni di gioco raggiungono al massimo circa 100MHz in meno) e promette un esiguo overclock di 200Mhz sulla VRAM G5X (abbiamo toccato i 600-700 MHz senza troppo sforzo). Il sistema di raffreddamento quindi funziona, ma quando le GPU sono troppo sotto carico, il dock può diventare piuttosto rumoroso.

La verità è che le prestazioni ci sono, e sono mostruose. Il portatile GX800VH eccede in potenza un sistema high-end pensato per il 4K e l'esperienza in Ultra HD può essere epica. Rise of the Tomb Rider, ad esempio, è semplicemente mozzafiato. Ridurre quell'esperienza in uno schermo da 18,4 pollici sembra assurdo, ma prodotti come questo non hanno a che fare con la praticità o con una scelta razionale. Si tratta solamente di creare qualcosa al massimo delle sue possibilità, senza preoccuparsi di quanto possa costare. Non è un prodotto adatto a me, ma mi piace il fatto che là fuori ci sia, che esista, che qualcuno abbia osato farlo.

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Richard Leadbetter

Technology Editor, Digital Foundry

Rich has been a games journalist since the days of 16-bit and specialises in technical analysis. He's commonly known around Eurogamer as the Blacksmith of the Future.
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