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Batman: Arkham VR - recensione

Gotham City vi aspetta!

Nel mio periodo puberale ho avuto decine di storie d'amore. La prima è stata con Lamù, ancora ricordo il primo incontro con lei a casa mia. Poi ci fu la bella Kyoko di Maison Ikkoku e dopo di lei Saiaka e l'indimenticabile doppietta Reika/Beauty. Peccato che tutte queste storie avessero un ostacolo insormontabile, lo schermo che ci separava: non ho mai amato le storie a distanza.

Crescendo ho vissuto la fase dell'immedesimazione, durante la quale sognavo di vestire i panni di Hurricane Polymar, Kyashan, Actarus e ovviamente Haran Banjo, sempre per via della doppietta di cui sopra.

Fortunatamente quei tempi immaturi passarono e arrivarono quelli della consapevolezza. Improvvisamente sapevo chi volevo essere veramente: un personaggio affascinante, oscuro, tormentato ma al tempo stesso risoluto e potente. Che dava sicurezza a chi non aveva nulla da temere e che incuteva paura a chiunque provasse a varcare la soglia dell'illegalità. Passava metà della sua vita indossando una maschera e un mantello, il resto era un riempitivo in attesa della prossima missione.

Diciamo la verità: chi è cresciuto a pane e fumetti non può non aver sognato almeno una volta di essere Batman. Se escludiamo i divertenti ma grotteschi telefilm degli anni '60 che avevano come protagonisti Adam West e Burt Ward, le apparizioni di Batman sul grande schermo sono sempre state imperdibili. Beh, in realtà andrebbero tolti di mezzo due o tre film di cui al massimo ricordiamo tute con i capezzoli e protagonisti platinati.

L'interazione con gli oggetti avviene in maniera molto semplice ed immediata: guardateli e quando verranno evidenziati potrete prenderli, esaminarli e usarli. Grazie Alfred!

Fatta eccezione per questi pochi nei, la carriera fumettistica e cinematografica dell'Uomo Pipistrello è sempre stata costellata di successi. I fan dovrebbero in particolare ringraziare il buon Tim Burton, ma anche (e soprattutto) Christopher Nolan. Un applauso di quelli fragorosi va però rivolto anche a chi ha avuto il coraggio di riportare in auge Batman nel mondo dei videogiochi, ovvero il team Rocksteady, responsabile della trilogia più bella che console abbia mai visto.

Arkham Asylum, City e Knight sono tre titoli imperdibili per chi ami questo personaggio e alla lista da un paio di giorni si aggiunge Batman Arkham VR, il primo gioco della saga pensato appositamente per la realtà virtuale. Ho avuto il piacere di provarlo nei primi giorni di vita del neonato hardware Sony e posso dire che si tratta di un software che, per quanto piccolo, se paragonato ai giochi precedenti merita assoluta attenzione.

Come non amare un titolo che inizia facendo vivere a chi indossa il visore uno degli eventi più traumatici della vita di Bruce Wayne? Senza voler rovinare la sorpresa a chi non conosce a menadito la genesi di questo personaggio, mi limiterò a dire che l'inizio del gioco non avrebbe potuto essere migliore... a voi il giudizio dopo che l'avrete provato.

Senza soluzione di continuità, Batman: Arkham VR non dà respiro e getta prepotentemente il giocatore in un vero e proprio sogno ad occhi aperti, in un'altra sequenza altrettanto spettacolare. Villa Wayne vi accoglierà nei suoi lussuosi saloni, mettendovi a vostro agio grazie al fido servitore del "Signorino Bruce", Alfred... poteva forse mancare?

La prima scena del crimine che dovrete esplorare riguarderà Night Wing. Non vi sveleremo cosa dovrete fare e scoprire, ma ne rimarrete soddisfatti.

Prendetevi tutto il tempo per esplorarla, per scoprirne i piccoli segreti e per interagire con gli oggetti sparsi nel salone. Quando vi sentirete pronti, seguite le istruzioni e preparatevi alla parte più suggestiva, quella che forse state aspettando da una vita. Anche qui non vogliamo rovinarvi la sorpresa, ci limiteremo a dire che Rocksteady ha trovato un modo tutto particolare per inserire il classico tutorial e prendere confidenza con i comandi del gioco rappresenta di fatto uno dei "momenti WOW" migliori degli ultimi tempi.

Imparerete ad usare il Bat-rampino, lo scanner forense e ovviamente i Batarang: insomma, diventerete in tutto e per tutto Batman, il Cavaliere Oscuro o il Crociato incappucciato se preferite. Già da queste prime fasi il Visore VR fornisce una sospensione dalla realtà che rimarrà per sempre impressa nella vostra memoria. Perdersi nel guardare in giro ogni dettaglio delle ambientazioni è un attimo, così come è impossibile non esplorare ogni singola schermata provando ad interagire con qualsiasi cosa si illumini.

Già, perché per Batman: Arkham VR il team Rocksteady ha fatto una scelta saggia, ovvero quella di limitare i movimenti del giocatore a location predefinite, con l'unica possibilità di girarsi a 360° o di raggiungere angolazioni differenti. Qualcuno potrebbe pensare che questa scelta sia limitante e in parte lo è, ma ha alcuni indubbi vantaggi. Per prima cosa limita al minimo qualsiasi problema di "motion sickness". Ho giocato per due ore filate e gli unici fastidi sono stati quelli dovuti alle altezze virtuali di Gotham, quando mi trovavo appollaiato su uno dei suoi grattacieli, ma questo è un problema mio e della mia dannata paura di qualsiasi cosa che si elevi da terra per più di tre metri.

Per il resto il gioco è in tutto e per tutto un'avventura investigativa, quasi un "punta e clicca" nel quale bisogna muoversi da una location all'altra in cerca di indizi, con l'azione vera e propria che rimane appena abbozzata. L'utilizzo dei PlayStation Move è consigliato per avere una maggiore libertà di movimento in alcune fasi, ma anche con il DualShock 4 non avrete problemi a godervi l'esperienza nel migliore dei modi.

Nella Bat-caverna potrete svolgere varie attività che vanno dalla consultazione del database criminale alla visualizzazione di modellini 3D, passando per un mini-gioco con il Batarang.

Già, esperienza. È questa la definizione migliore che si può dare a Batman: Arkham VR. Dimenticate l'azione sfrenata dei giochi precedenti, ma credetemi se vi dico che non rimarrete delusi. Nel gioco non potrete muovervi liberamente, ma userete il Bat-rampino per passare da una location della Bat-caverna all'altra. Una volta usciti in missione (non prima di aver scelto tra Batmobile e Batwing, che purtroppo però non possono essere guidati in prima persona) vi accorgerete che ogni ambientazione sarà provvista di alcuni "punti di vista" predefiniti, dai quali potrete procedere con l'investigazione di rito.

Questa consisterà come da tradizione nell'analisi delle scene del crimine e nella ricostruzione degli eventi tramite lo scanner forense, un simpatico giocattolo che se usato a dovere è in grado di svelare dettagli invisibili a occhio umano.

La scelta di non realizzare scene d'azione vere e proprie è ampiamente condivisibile. La serie Batman Arkham ha sempre fatto della velocità di movimento durante i combattimenti uno dei suoi cavalli di battaglia e tali fasi erano pressoché impossibili da ricreare nella realtà virtuale. Qualsiasi tentativo avrebbe prodotto, probabilmente, risultati scadenti e nel migliore dei casi avrebbe portato i giocatori a fragorosi conati di vomito.

La soluzione trovata da Rocksteady è più che soddisfacente, e fa uscire fuori in maniera pressoché perfetta l'anima investigativa del Cavaliere Oscuro. L'unica cosa su cui probabilmente si sarebbe potuto lavorare di più è la longevità. Anche gingillandosi nell'esplorare ogni location da cima a fondo, non impiegherete più di un paio d'ore per portare a termine Batman Arkham VR. È comunque possibile rigiocare l'avventura da capo con l'aggiunta di qualche veloce missione extra rappresentata dagli indovinelli dell'Enigmista, oltre che sbloccare qualche extra rappresentato da biografie dei personaggi e nuovi Bat-gadget.

Cover image for YouTube videoPS4 - Batman Arkham VR Trailer (Gamescom 2016)

Tecnicamente l'utilizzo del versatile Unreal Engine 4 ha permesso agli sviluppatori di ricreare le ambientazioni di Gotham in maniera eccellente. L'impatto grafico è esaltante, grazie anche alla staticità dell'avventura che propone modelli poligonali di ottima fattura, esaltanti da vedere dalla distanza ma ottimi anche ad uno sguardo più ravvicinato.

L'esordio di Rocksteady su PlayStation VR è quindi più che convincente, e il risultato ottenuto dai ragazzi londinesi si ferma giusto ad un passo dall'eccellenza. Batman: Arkham VR non solo è uno dei migliori titoli di lancio dell'hardware Sony ma anche una delle esperienze più esaltanti che un fan di Batman potrà mai provare da qui a qualche anno. Se tutto questo non vale i 20 Euro richiesti, beh... questo è un problema vostro.

8 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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