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Tokyo Twilight Ghost Hunters: Daybreak Special Gigs - recensione

A caccia di fantasmi in un liceo... di nuovo.

A tempo di record, circa un anno e mezzo dopo le versioni PS3 e PS Vita, Tokyo Twilight Ghost Hunters arriva su PlayStation 4 con una versione potenzialmente riveduta, corretta e ampliata. "Potenzialmente", perché il risultato finale non è forse quello che i fan del gioco originale si aspettavano.

Parliamo di un'avventura grafica, una visual novel per essere precisi. Un genere decisamente raro su PlayStation 4, specialmente in occidente. Per chi non ha letto la recensione del gioco originale del nostro Filippo Facchetti, è d'obbligo un breve riassunto: siamo in una scuola, il classico liceo nipponico che abbiamo visto in centinaia di anime e manga.

I protagonisti sono quelli classici, tra ragazzine "kawaii" e studenti che spaziano dall'imbranato totale al figo dal carattere scontroso. C'è però qualcosa di diverso rispetto agli studenti che popolavano le puntate di Lamù e Ranma ½: il protagonista (personalizzabile in alcuni parametri fisici che vanno dall'altezza al gruppo sanguigno) è dotato di un potere unico che gli consente di entrare in contatto con il mondo spiritico. Questo gli permette di entrare in un esclusivo gruppo di "acchiappafantasmi" chiamato Gate Keepers e indovinate quindi quale sarà il vostro obiettivo nel gioco?

L'interazione con gli NPC avviene tramite un sistema che permette di scegliere l'emozione con cui reagire in determinate situazioni e il senso da utilizzare tra vista, udito, tatto, olfatto e gusto.

Esattamente, catturare fantasmi, spiritelli e poltergeist vari che infestano le varie location dell'avventura. Niente zaini protonici, però, perché a disposizione per la cattura c'è un armamentario ancora più bizzarro che dovrete imparare a gestire nel corso delle missioni, primarie e secondarie. A questo punto potreste pensare che Tokyo Twilight Ghost Hunters: Daybreak Special Gigs sia un gioco horror... e invece no.

Di tensione e spaventi non c'è traccia, anzi, siamo più dalle parti di una commedia a tinte gialle, con una miriade di personaggi secondari che appariranno e spariranno nel corso di qualche decina di minuti di gioco. Trama e quest si succedono ad un ritmo fin troppo veloce, che rende fastidiosamente superficiale una trama che avrebbe invece potuto essere piuttosto interessante.

Fortunatamente ad alzare parzialmente il livello generale dell'esperienza intervengono degli elementi da RPG tattico che rendono gli scontri nel gioco meno banali di quello che ci si potrebbe aspettare in un titolo del genere. Avete presente i combattimenti visti in Deception? Similmente a quanto avveniva nella serie Tecmo, è possibile utilizzare delle trappole che rendano la cattura dello spirito di turno più agevole. Una volta individuato l'obiettivo, si ha un numero prestabilito di turni per azzerare i suoi punti vita e ottenere la vittoria.

Il gioco possiede bivi narrativi e alcuni finali alternativi in base al grado di affezione che otterrete con alcuni personaggi secondari.

In alcuni casi, purtroppo, tali turni non sono sufficienti per portare a termine il combattimento, cosa che costringe a ricominciare la caccia da capo. Noioso e ripetitivo. Peccato, anche in questo caso la sensazione di occasione sprecata è davvero tanta.

Piacevole invece il comparto tecnico, che appare l'aspetto più curato dell'intera produzione. La qualità del character design e delle illustrazioni è piuttosto alta, e anche le animazioni sono degne di nota. Altalenante la colonna sonora, che come probabilmente sapete può vantare la collaborazione di Nobuo "Final Fantasy" Uematsu, qui sicuramente non al suo meglio.

Per quanto riguarda le novità di questa versione Daybreak Special Gigs, troviamo un pugno di contenuti inediti tra cui qualche nuovo scenario e una parte di storia rimasta fuori dalla precedente edizione del gioco. Basta questo per giustificare un eventuale secondo acquisto? Visto il livello non certo esaltante della versione originale, la risposta è negativa. Se tuttavia siete appassionati del genere potreste azzardare un'occhiata, ma non aspettatevi miracoli.

6 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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