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7th Dragon III Code VFD - recensione

A spasso per i dungeon, liberi dall'ansia.

Se c'è un genere di giochi di cui non si sente la mancanza su 3DS, è quello dei dungeon crawler. Nel corso del lungo ciclo di vita della console portatile Nintendo sono usciti diversi esponenti di quest'apprezzata tipologia di prodotti.

I più rappresentativi sono senza alcun dubbio i vari Etrian Odyssey e l'eccellente Persona Q, che oltre a distinguersi per un'impostazione ludica di qualità, garantiscono una sfida intensa grazie all'elevata difficoltà che li caratterizza.

7th Dragon III Code VFD sfida i colossi appena citati partendo con un handicap notevole. I capitoli precedenti della serie, infatti, non sono mai giunti in Europa, motivo per cui la storia e le caratteristiche dell'ambientazione devono essere introdotte da zero.

Fortunatamente le vicende di Code VFD possono essere apprezzate anche senza aver giocato i capitoli precedenti della serie, ma chi affronterà il gioco senza aver mai avuto a che fare con l'epopea della compianta Imageepoch, si troverà di fronte a qualche domanda priva di risposta.

I modelli poligonali si affidano al tradizionale stile super deformed, ben diverso da quello delle illustrazioni.

Tutto si svolge 80 anni dopo la battaglia del capitolo precedente, con un genere umano ormai troppo rilassato nei confronti della minaccia rappresentata dai draghi. Fortunatamente non tutti riposano sugli allori.

L'organizzazione chiamata Nodens Corporation ha creato un gioco con cui individuare i candidati migliori per la lotta contro i draghi, un po' come accadeva nell'indimenticabile Giochi Stellari, film che ha segnato una generazione di giocatori incalliti.

La struttura del gioco ha spinto gli sviluppatori a trascurare il comparto narrativo, per lasciare al giocatore la possibilità di personalizzare quasi ogni aspetto del proprio party. All'inizio della partita, infatti, non solo è possibile scegliere ogni elemento del silenzioso protagonista, ma anche personalizzare gli altri membri della squadra.

La libertà di personalizzazione, però, non basta per far dimenticare la povertà dei dialoghi e dell'intera linea narrativa di 7th Dragon III Code VFD. Anche quando ci si trova di fronte alle risposte multiple, infatti, la qualità delle opzioni proposte non è all'altezza delle aspettative.

Fortunatamente, a bilanciare questa carenza ci pensa un sistema di combattimento ben studiato e sostenuto da una serie di classi interessanti e ben caratterizzate. Nei Dungeon Crawler sono proprio i combattimenti a dover trascinare l'intera esperienza e sotto questo punto di vista 7th Dragon III Code VFD si difende benone.

A rendere interessanti le battaglie di questo dungeon crawler per 3DS sono le classi dei personaggi, tutte ben studiate e caratterizzate da elementi che le differenziano da quanto visto su altri titoli. Combinando varie classi si riescono a ottenere risultati sempre diversi, che ben si adattano a ogni stile di gioco.

Le classi atipiche e le loro abilità fuori dal comune rendono sempre interessanti i combattimenti.

Proprio per questo, è un peccato che alcune di queste vengano rese disponibili solo dopo diverse ore di gioco. Se da una parte questa scelta spinge a mischiare le carte in tavola per sperimentare, dall'altra costringe ad affrontare più di metà del gioco con un numero ridotto di possibilità.

Ogni classe ha a disposizione un gran numero di abilità, che a seconda dei casi possono indebolire i nemici, potenziare il personaggio e i suoi alleati, o causare danni più o meno ingenti, con tanto di animazione spettacolare.

Peccato che il livello di difficoltà non sia mai troppo alto. Gli appassionati del genere sono abituati ad affrontare titoli a dir poco infernali. Anni di Etrian Odyssey hanno insegnato ai fan dei dungeon crawler il significato della paura, oltre all'importanza dei salvataggi strategici.

In 7th Dragon, al massimo vi troverete in difficoltà contro alcuni boss. Il gioco è stato evidentemente pensato per una fascia di pubblico diversa, meno hardcore. Si tratta di una scelta sensata, che però va in contrasto con altri elementi del titolo.

La debolezza della trama, per esempio, va in contrasto con la deriva casual del gioco. Al contrario, il livello di difficoltà modificabile in qualsiasi occasione e la scelta di abbandonare la visuale in prima persona in favore di una a volo d'uccello, sono perfette per il nuovo pubblico di riferimento.

Tecnicamente parlando, 7th Dragon III Code VFD è un gioco gradevole ma non eccezionale. I modelli poligonali sono realizzati con cura, in particolar modo quelli dei draghi. Il charactrer design è pulito e piacevole, anche se non particolarmente ispirato. Peccato per le frequenti incertezze del motore grafico.

Un discorso a parte lo merita invece la colonna sonora dell'inossidabile Yuzo Koshiro. I brani seguono sonorità elettroniche che ben si sposano con lo stile del gioco. La commistione tra antico e moderno ben rappresentata a livello visivo, trova le dovute conferme anche sul fronte musicale grazie alle composizioni di un artista storico.

Se siete alla ricerca di un dungeon crawler tradizionale, 7th Dragon III Code VFD potrebbe deludervi sotto diversi punti di vista. Se al contrario volete muovere i primi passi verso un genere piacevole ma spesso proibitivo, questo gioco potrebbe essere il punto di partenza ideale, prima di immergervi nei ben più impegnativi Etrian Odyssey e Persona Q.

7 / 10

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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