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Ghost Recon Wildlands - prova

Alla scoperta del sogno Boliviano.

Il prossimo 7 marzo Ghost Recon Wildlands arriverà su Xbox One, PlayStation 4 e PC. Per questo motivo Ubisoft ha deciso di levare tutti i veli sotto i quali si nascondeva il suo interessante progetto e ci ha consentito, nel corso di una presentazione a Parigi, di mettere a ferro e fuoco l'intera regione della Bolivia nella quale il Cartello di Santa Blanca si è insediato.

Il governo degli Stati Uniti, infatti, ha deciso di lasciare carta bianca ai suoi agenti migliori, i Ghost, e di inviarli in Bolivia per combattere sul campo la potentissima organizzazione criminale che, dopo aver messo in ginocchio le istituzioni locali, ha cominciato ad espandere il suo potere. Le grinfie del Cartello si sono allungate fino agli USA e al Canada, importando in queste due nazioni la merce e i metodi brutali che hanno portato Santa Blanca a diventare una potenza a livello mondiale.

Una situazione che il governo degli USA non poteva più tollerare e che lo ha costretto ad organizzare un'operazione militare segreta con lo scopo di decapitare la testa di questo serpente. Al comando del Cartello di Santa Blanca, infatti, c'è un ambizioso e carismatico personaggio conosciuto come El Sueño che dietro ad una facciata religiosa, testimoniata dai tanti e plateali tatuaggi che sfoggia su ogni centimetro del suo corpo, nasconde un criminale senza scrupoli che ha come unico obiettivo quello di imporre un controllo assoluto sul traffico della droga.

Alcuni bersagli andranno eliminati, altri andranno fatti parlare.

Un potere che può essere mantenuto solo attraverso un controllo capillare del territorio. Per questo motivo El Sueño è sostenuto da quattro luogotenenti, ognuno responsabile di uno specifico settore del business del Cartello. La bella Nidia Flores è a capo delle spedizioni, il cardinale Gustavo Serrano è il responsabile dell'immagine pubblica di Santa Blanca, El Yayo gestisce l'intera produzione della cocaina, mentre El Muro rappresenta il braccio armato dell'organizzazione.

Per poter abbattere El Sueño i Ghost dovranno prima mettere fuori uso gli ingranaggi del Cartello, eliminando i quattro luogotenenti per poi puntare dritti al capo supremo. Un po' come succedeva nel recente Mafia III. In questo modo gli sviluppatori sono riusciti a dare una struttura al vasto mondo di Ghost Recon Wildlands, grazie alla quale potremo progressivamente ampliare lo spettro delle nostre operazioni, senza rischiare di rompere l'universo di gioco puntando dritti al cuore dell'organizzazione.

Similmente a quanto accadeva in Far Cry, serie che rappresenta una sorta di modello per Wildlands, saremo in questo modo costretti a procedere per gradi. Inizialmente potremo raggiungere solo i pesci piccoli, ovvero i responsabili della produzione o dello smercio della droga che si trovano nelle zone periferiche dell'area sotto il controllo di Santa Blanca, ovvero quelle nelle quali il dominio dell'organizzazione è maggiormente contrastato dalla Resistenza.

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Grazie a questi passi potremo stabilire le prime basi, raccogliere le risorse iniziali grazie alle quali potenziare le nostre capacità fisiche e il nostro equipaggiamento, oltre che trovare i primi indizi per scoprire l'obiettivo successivo o scovare una delle tante attività secondarie. Inoltre, da non sottovalutare, è la possibilità di allacciare i rapporti con i guerriglieri locali, decisamente felici di appoggiare ogni nostra azione volta destabilizzazione il controllo del Cartello. La Resistenza ci fornirà un notevole supporto sul campo fatto di mezzi materiali come veicoli o munizioni, ma anche con interventi militari piuttosto diretti, come la possibilità di bombardare le installazioni nemiche che le segnaleremo o di inviare truppe di appoggio.

Perlomeno inizialmente, però, potremo contare solo sul supporto dei tre compagni di squadra, non importa siano virtuali o reali. L'intero Ghost Recon Wildlands, infatti, è stato costruito intorno alla possibilità di muovere in maniera coordinata quattro agenti contemporaneamente.

In single player tutto il peso della missione sarà sulle nostre spalle. Dovremo, infatti, decidere sia come muoverci, sia cosa dovranno fare i compagni. A disposizione avremo poche semplici istruzioni, come la richiesta di raggrupparsi in un punto, di sparare a vista o far fuori un singolo avversario, da impartire direttamente a schermo. Una volta dato l'ordine potremo ammirare l'efficiente brutalità dei Ghost, partecipando al combattimento in maniera più o meno attiva.

La libertà è la chiave di volta di Wildlands. Libertà nel vestirsi come si vuole e libertà di agire come si ritiene giusto.

In multiplayer, invece, è tutta un'altra storia. Questo perché la libertà e la creatività che gli sviluppatori danno ai giocatori sono delle armi a doppio taglio. Da una parte, infatti, è molto più complesso tenere in riga e coordinare quattro esseri umani rispetto a dei bot controllati dal computer, ma dall'altra è possibile creare strategie e sinergie impossibili da ottenere con un'intelligenza artificiale.

Collaborando con altri tre colleghi, durante la nostra prova, siamo riusciti a portare a termine diverse missioni, inizialmente in maniera goffa, per poi progressivamente costruire un affiatamento sempre più efficiente. Il bello è che in Ghost Recon Wildlands non ci sarà un modo giusto di agire, ma l'estrema libertà di azione garantita da un open world così vasto consente di improvvisare per raggiungere l'obiettivo, dando ad ognuno la possibilità di sfruttare al meglio le proprie inclinazioni.

Durante una missione nella quale dovevamo estrarre un soldato nemico a conoscenza di diverse informazioni, mentre due compagni stavano rischiando di mandare tutto a monte attaccando il nemico a viso aperto, gli altri due, approfittando della distrazione fornita involontariamente dai compagni, hanno avuto modo di passare inosservati alle spalle dei soldati. Facendo così, stordire il bersaglio, caricarlo su di una macchina e portarlo al sicuro è stata un'operazione semplice, apparentemente impossibile nei tentativi precedenti. Un piano ben riuscito? Sicuramente no, ma Ghost Recon Wildlands dà comunque la possibilità di adattare la strategia in base al momento, agli imprevisti o alla follia dei compagni.

La Bolivia è una terra vasta, ricca di diversità e segreti da scoprire.

In un'altra occasione, abbiamo tentato un approccio più tattico, scansionando la zona fortificata nella quale era celata un'importante informazione, sfruttando il binocolo e il preziosissimo drone in dotazione di ogni giocatore. In questo modo abbiamo potuto evidenziare tutte le sentinelle presenti sui muri, decidendo anche quali tra queste sarebbero state le prime da abbattere. Sfortunatamente questo tipo di tentativo non è andato a buon fine, dato che ci siamo fatti beccare da un nemico ben nascosto, sfuggito alla ricognizione iniziale. Ma non è scattato il game over.

Dopo il fallimento dell'approccio stealth, quindi, il gruppo si è diviso ai quattro lati del fortino e ha tentato una tattica più diretta. Un Ghost ha cercato di impossessarsi di un mezzo corazzato per seminare terrore, un altro ha cominciato a decimare le guardia nemiche col fucile da cecchino, mentre il terzo si era diretto ormai indisturbato verso l'obiettivo, recuperando i file cercati e completando la missione. E il quarto, vi starete chiedendo? Il quarto si era fermato a contestare il nuovo piano d'attacco e tra una cavolata e l'altra si è perso tutta l'azione. Ma anche questo fa parte di Ghost Recon Wildlands.

Ognuno di noi, infatti, potrà entrare nelle partite degli amici importando non solo il proprio personaggio, profondamente personalizzabile sia sotto il profilo estetico sia sotto quello dell'equipaggiamento, ma anche il proprio livello di difficoltà. In questo modo ognuno troverà la sfida più adatta ai propri gusti: i veterano andranno K.O. con pochi colpi, mentre gli agenti speciali dell'ultima ora potranno contare su di una maggiore resistenza ai danni, in modo da non essere (quasi) mai un peso anche giocando con amici più abili.

In Ghost Recon Wildlands non ci sarà molto spazio per parlamentare, decisamente meglio sparare prima.

La vastità della mappa e la quantità di missioni disponibili, inoltre, dovrebbe consentire a chiunque di trovare l'obiettivo più adatto ai propri gusti, come raggiungerlo e soprattutto se raggiungerlo. Nonostante si sia in party assieme, non è detto che tutti i giocatori debbano partecipare alle medesime missioni o stare appiccicati l'uno all'altro. Anzi, tatticamente un approccio frammentato, con alcuni a fare da esca e altri ad agire alle spalle dei nemici, è uno dei metodi più sicuri per arrivare alla vittoria.

Per questo il gioco consentirà di teletrasportarsi direttamente nei pressi di un compagno. Peccato che, stranamente, gli sviluppatori abbiano deciso di non farci entrare automaticamente sul mezzo guidato dalla squadra, come avviene in Battlefield, ma di farci comparire nei pressi del collega. Questo ha reso diverse situazioni piuttosto strane. Per esempio se il compagno sarà su un elicottero o su una nave sarà virtualmente impossibile raggiungerlo dato che noi saremo a piedi mentre lui lanciato a tutta velocità verso l'obiettivo. Ovviamente a meno che il pilota non decida di fare una deviazione per raccogliere coloro che sono appena spawnati.

In single player non si avrà questo problema, dato che i Ghost appariranno improvvisamente alle nostre spalle non appena ce ne sarà bisogno. Il rovescio della medaglia è che questi faranno sempre da passeggeri e non guideranno mai nessun mezzo, come invece accade in Halo.

Le premesse sono quelle di una storia adulta e cruda.

Un altro elemento che andrà verificato è la varietà delle missioni. Durante la nostra prova, oltre al far fuori tutti i nemici presenti in una mappa in modo più o meno rocambolesco, non si faceva nient'altro e sarebbe un peccato se una regione così bella, vasta e misteriosa come la Bolivia non brulichi di varietà e cose da fare.

A tenere insieme tutti i pezzi dovrebbe arrivare una trama finalmente adulta, nella quale saranno mostrati personaggi carismatici e privi di scrupoli. Sfortunatamente abbiamo potuto vedere solo le fasi iniziali della storia, ma la presentazione degli antagonisti, il carismatico El Sueño su tutti, lascia ben sperare in uno sviluppo della vicenda drammatico e crudo.

A livello tecnico il gioco ha impressionato per la vastità della mappa, la profondità della linea dell'orizzonte e la solidità del frame rate. Ci sono ancora alcuni problemi di tearing e fluidità durante i filmati nei quali il motore grafico deve renderizzare tutti i dettagli e le personalizzazioni dei quattro Ghost, ma globalmente la Bolivia si preannuncia come una terra davvero evocativa, ricca di dettagli da scoprire, di biomi differenti da percorrere e di momenti mozzafiato da godersi, come quando abbiamo attraversato un vasto lago a bordo di un elicottero, facendo sollevare stormi di uccelli in volo.

Anche su PS4 il gioco garantisce un impatto grafico di tutto rispetto.

In definitiva ci siamo divertiti a mettere a ferro e fuoco la Bolivia, soprattutto in cooperativa. Quello che al momento sembra mancare a Ghost Recon Wildlands è un vero tratto distintivo. Come meccaniche e gameplay, infatti, il gioco si incastra alla perfezione nel filone degli open world di Ubisoft. Non che sia un difetto, ma il progetto sembra un collage di alcuni tra i migliori elementi di gameplay prodotti dal publisher transalpino, senza un vero e proprio guizzo. Solo un test più approfondito ci saprà dire se basta una cooperativa a quattro giocatori e lo spietato regno di terrore dei Santa Blanca per rendere memorabile l'ultima fatica di Ubisoft Paris.

Prima dell'uscita nei negozi, però, ci sarà un ulteriore passaggio che Ghost Recon Wildlands dovrà affrontare: la closed beta. Lo sviluppatore parigino ha infatti intenzione di consentire ad un ampio numero di persone di provare il gioco prima dell'uscita. In questo modo potranno cominciare a verificare la solidità dell'infrastruttura online in vista del lancio, oltre che a sentire i primi feedback da parte degli appassionati. Ancora non sono state definite le date di questa prova, ma ve le comunicheremo non appena le sapremo. In ogni caso non manca ancora molto, dato che Ghost Recon Wildlands raggiungerà gli scaffali il prossimo 7 marzo.

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A proposito dell'autore
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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.
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