Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Virry VR - recensione

Il Superquark del domani.

L'intento di Virry VR, l'unico obiettivo e scopo perseguito dal software, è quanto di più nobile e ammirevole si possa immaginare per un prodotto che non vuole essere un videogioco, quanto uno strumento, a suo modo innovativo e alternativo, con cui insegnare qualcosa all'utente di turno, soprattutto se in giovane età.

La creatura di Fountain Digital Labs può definirsi, a tutti gli effetti, una sorta di Superquark del nuovo millennio, non proprio un documentario interattivo, quanto un modo piuttosto efficace per immergere lo spettatore nella materia di studio, per coinvolgerlo con un impianto scenico d'impatto, così da mantenerne alto l'interesse per tutta la durata dell'esperienza.

Virry VR, a grandi linee, è un viaggio nel cuore dell'Africa, a "caccia" di panorami ammalianti e animali esotici, da vivere indossando il PlayStation VR, periferica pressoché imprescindibile per giustificare, in qualche modo, l'offerta.

Sì, perché purtroppo il software, almeno nel suo stato attuale, è poco più che una demo, un assaggio, una preview di ciò che potrebbero diventare un domani, e solo eventualmente, i servizi naturalistici con fini didattici e informativi. Lo sparuto menù principale che accoglie l'utente, del resto, basta per instillare il dubbio che dal punto di vista contenutistico manchi qualcosa.

A onor del vero, Virry VR può essere fruito anche in assenza del PlayStation VR. Gli analogici del DualShock 4 sostituiscono più che degnamente i movimenti della testa, ma va da sé che il prodotto perda ulteriormente fascino e senso.

Selezionato l'habitat tra i pochi disponibili, si viene introdotti ad una lista di video a trecentosessanta gradi che hanno l'indiscutibile pregio di mostrarci da vicino scorci dell'Africa più selvaggia, nonché di metterci a stretto contatto con elefanti, zebre, iene, leoni e rinoceronti.

Una voce fuoricampo, sfortunatamente solo in inglese, per quanto utilizzi una pronuncia e un lessico facilmente comprensibile, commenta l'azione sullo schermo e placa la sete di conoscenza dello spettatore con piccole curiosità e informazioni sull'animale presente in scena.

Di per sé, la struttura del software è funzionale, semplice, chiara anche ai meno avvezzi al medium. Peccato che nessuno dei contenuti proposti si dilunghi più di tanto, facendo sì che una quarantina di minuti siano più che sufficienti per visionare ogni video proposto da Virry VR.

C'è la possibilità di collegarsi in diretta ad alcune webcam sparse per alcuni parchi naturali in Africa, per sbirciare in real time quanto di bello abbia da offrire il continente dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, ma è davvero troppo poco. Ciò che è peggio, il livello qualitativo dei video proposti non è nemmeno particolarmente alto, dando l'impressione di avere a che fare con vecchissimi video riadattati per l'occasione, nonostante non sia affatto così.

Guarda su YouTube

Si trattasse di un software gratuito si potrebbe anche soprassedere sulla cronica mancanza di contenuti, ma visto l'esborso di ben dieci euro, necessario per l'acquisto tramite PSN, è inevitabile interrogarsi sulla natura e sulle ambizioni di un prodotto simile.

Virry VR nasce da una bella idea, rovinata da una realizzazione evidentemente votata al risparmio. Sarebbe bastato qualche video in più, una trattazione più approfondita degli argomenti, una regia coinvolgente dei filmati per rendere più attraente la proposta realizzata da Fountain Digital Labs.

Allo stato attuale, il software è poco più che una demo a pagamento, un'anticipazione, per quanto affascinante e coinvolgente, su cosa potranno offrire, tra anni, i documentari, naturalistici e non, in realtà virtuale.

5 / 10

Sign in and unlock a world of features

Get access to commenting, newsletters, and more!

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

Related topics
A proposito dell'autore
Avatar di Lorenzo Fazio

Lorenzo Fazio

Contributor

Lorenzo Fazio non ha mai smesso di giocare sin dai tempi del Master System. Ha così cercato di unire l’utile al dilettevole, inventandosi giornalista videoludico. Qualcuno ci è cascato: scrive per importanti testate del settore da quasi una decina di anni.
Commenti