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Zenimax contro Samsung: dopo Oculus Rift arriva il caso Samsung Gear VR

Continuano le cause incentrate sulla realtà virtuale.

Dopo aver vinto la causa contro Oculus portandosi a causa $500 milioni, Zenimax (società che possiede Bethesda) ha deciso di non fermarsi e di dare vita a un nuovo contenzioso legale che in questo caso va a colpire Samsung e il suo visore Samsung Gear VR.

Come riportato da GameSpot, la causa si basa su un'ipotesi piuttosto semplice e tutt'altro che bislacca: Samsung ha beneficiato della tecnologia di Zenimax che era stata ottenuta illegalmente da Oculus. Considerando la collaborazione tra Samsung e Oculus questo collegamento non è assolutamente improbabile.

Questa causa gira ancora una volta intorno alla figura di John Carmack. Quando lavorava ancora all'interno di id Software, Carmack avrebbe accompagnato Matt Hooper, impiegato di Oculus ed ex di Zenimax, all'interno degli uffici di id per ottenere informazioni e dati che da Ouclus sono poi passati in mano a Samsung. Secondo la causa Samsung ha continuato a sviluppare il proprio visore anche se sapeva di non avere alcun permesso da parte di Zenimax.

Le accusa sono semplici: violazione del copyright per l'utilizzo del codice alla base di Gear VR, appropriazione indebita di segreti industriali, competizione scorretta e arricchimento senza causa.

Staremo a vedere quale sarà l'effettivo risultato di questo contenzioso ma l'onda lunga del caso Zenimax/Oculus non accenna a di certo a calare. Cosa pensate di questa vicenda?

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Alessandro Baravalle

Contributor

Si avvicina al mondo dei videogiochi grazie ad un porcospino blu incredibilmente veloce e a un certo "Signor Bison". Crede che il Sega Saturn sia la miglior console mai creata e che un giorno il mondo gli darà ragione.

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