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Everspace - recensione

Nello spazio nessuno può sentirti imprecare.

Sentire le parole "spaziale" e "procedurale" nella stessa frase ormai provoca - giustamente - l'orticaria alla maggior parte dei videogiocatori. Esiste però un motivo per cui vale la pena dare nuovamente fiducia a questo binomio, e il suo nome è Everspace. Quello di cui stiamo parlando è una perla in grado di far tornare a sorridere gli amanti di navicelle spaziali, del dogfighting più intenso e dell'esplorazione di misteriosi relitti. Tutti gli elementi più cari agli amanti della fantascienza e dello spazio infinito sono amalgamanti in un questo roguelike accessibile e divertente. Siete pronti al salto nell'iperspazio?

Prima di tutto una doverosa precisazione: Everspace non è un simulatore. Non si impiegano ore ed ore ad apprendere i comandi di volo e la gestione della nostra nave è semplice ed intuitiva. Niente missioni dalle tempistiche troppo dilatate o lunghissimi tempi morti, purtroppo doverosi in produzioni come ad esempio Elite Dangerous. Qui possiamo subito spingere al massimo i motori e tuffarci in spettacolari combattimenti a base di armi futuristiche senza dover prima dover seguire un corso accelerato per piloti spaziali.

Il breve ed esaustivo tutorial ci insegna in pochi e rapidi passi come pilotare il nostro vascello, fare fuoco con armi primarie e secondarie, usare i sistemi ausiliari e i consumabili. Inoltre evidenzia l'importanza di tenere sott'occhio gli scudi deflettori, soprattutto durante le battaglie più caotiche. Giocare con la tastiera è caldamente consigliato, anche se non manca la possibilità di utilizzare il pad.

In fondo ad ogni settore c'è un portale di salto, basta imboccarlo per passare direttamente al settore successivo.

L'impianto narrativo, seppur esile, si incastra perfettamente con la meccanica permadeath del titolo. Noi vestiamo infatti i panni di un clone in fuga (uno nuovo ad ogni run) in evidente stato di amnesia. Egli non ricorda nulla del suo passato ma, man mano che si procede con la storia, alcuni frammenti di ricordi cominciano ad affiorare. I brevi video che inframezzano il passaggio tra un settore dell'universo e l'altro gettano luce sui trascorsi del nostro originale, il dottor Adam Rosling, il quale sembra essere invischiato in una torbida operazione pseudo governativa. Il passato del dottore tornerà a tormentarci personificato in Seth Nobu, suo brizzolato socio in affari la cui strada tende ad incrociare quella dei nostri alter ego spesso in modi poco piacevoli.

Dobbiamo ammettere che la storia non è il pezzo forte del gioco, ma il modo perfetto in cui collima con il permadeath la rendono più che un mero pretesto per solcare le tenebre del vuoto infinito. I ragazzi di Rockfish Games hanno inoltre delineato un'ambientazione a tutto tondo, con tanto di razze aliene, ricche corporazioni minerarie, fazioni in lotta tra loro e antiche divinità spaziali, il tutto con schede dedicate consultabili dal computer di bordo. Bastano una manciata di partite per imparare a riconoscere al volo gli impianti estrattivi della G&B, sempre con qualche caccia di pattuglia che gli ronza intorno con cui è meglio non scherzare. Ci si abitua in fretta anche alle voci gutturali degli Okkar, bellicosi alieni rettiloidi, a furia di sentire le loro minacce poco prima dell'impietoso attacco.

La lore è ricca e sfaccettata, magari non al livello di produzioni più blasonate, ma decisamente in grado di farci sentire all'interno di un universo narrativo vibrante e ben definito. Il senso di scoperta, dovuto all'incontro con nuovi modelli di navi nemiche o di esseri alieni che trascendono la comprensione umana è esattamente quello che ogni canaglia spaziale desidera trovare in un gioco del genere. Everspace premia la sperimentazione e lo spirito d'avventura, talvolta frustrando il giocatore con dipartite repentine, ma nella maggior parte dei casi foriere di un'esperienza che ci sarà utile nella run successiva.

Che utilizziate razzi, mitragliatrici, cannoni flak oppure raggi laser, abbattere i nemici sarà sempre un grande piacere.

Una volta cominciata la partita ci troviamo a bordo della nostra nave: all'inizio è disponibile solo l'Intercettore Coloniale, ma successivamente è possibile sbloccarne altre due: una rapida e fragile e l'altra corazzata ma lenta. La missione è quella di raggiungere delle coordinate precise, attraversando i vari settori senza farci ammazzare e raccogliendo al contempo quante più risorse possibili. Ogni settore presenta diverse istanze ed è possibile passare tra l'una e l'altra usando il salto nell'iperspazio. Per effettuare questi salti c'è bisogno del carburante, una risorsa importantissima che è bene non farsi mai mancare.

Everspace propone quindi delle zone di spazio esplorabili liberamente, le dimensioni sono limitate così come il senso di smarrimento che deriva dal navigarle. L'universo è ricco di punti di interesse prontamente evidenziati dai nostri sensori di bordo. C'è sempre qualche asteroide da cui estrarre minerali, gas o formazioni cristalline, oppure dei relitti non ancora spolpati del tutto dagli sciacalli in cui capita di trovare componenti interessanti. Certo i sensori della nave non captano tutto quello che c'è nell'area, ma è sufficiente svolazzare un po' in giro per trovare qualcosa da accaparrarsi.

Tendenzialmente la regola è "Se è abbastanza grande da entrarci, probabilmente vale la pena farlo". Che si tratti di una gigantesca formazione rocciosa fluttuante o i resti di una base spaziale abbandonata, un giro ispettivo è sempre consigliato. Non tutto è rose e fiori però, di solito le strutture in disuso hanno ancora scudi che bisogna disattivare distruggendo il relativo generatore prima di poter entrare. Inoltre, al loro interno, oltre ai ghiotti container contenenti chissà quali meraviglie tecnologiche, ci sono quasi sempre letali torrette a fare la guardia.

Se preferite, oltre alla visuale esterna alla nave, è possibile usare anche quella interna al cockpit. Accoppiata con l'uso della VR potrebbe essere davvero una sciccheria.

A proposito di tecnologie, queste si ottengono appunto esplorando, ma possono anche essere acquistate dai mercanti o rinvenute tra le lamiere contorte delle navi che abbiamo abbattuto. Che si tratti di armi, dispositivi ausiliari o consumabili queste possono essere equipaggiate immediatamente, oppure riciclate per ottenere risorse. Grazie a queste ultime possiamo craftare direttamente l'equipaggiamento che preferiamo, a patto di aver prima recuperato i relativi schemi di costruzione.

Non pensate però, nemmeno per un momento, di poter andare a zonzo tra le stelle raccogliendo materiali come fossero fiorellini in un campo. I pericoli si celano ovunque, che siano navi nemiche o sistemi difensivi in attesa di punire qualche bighellone poco prudente. I combattimenti contro gli alieni Okkar o gli anarchici spaziali che rispondono al nome di Deviati vi terranno impegnati per gran parte del tempo. Se nelle prime fasi si tratta di abbattere semplici caccia e droni, più ci avviciniamo alla nostra meta e più cattivi e preparati si fanno i nemici. Affrontare le enormi fregate o le navi porta-droni è un lavoro per piloti navigati e spesso conviene darsi alla macchia piuttosto che tuffarsi a capofitto in uno scontro impari.

Seppure il titolo sia un roguelike con tanto di permadeath, Everspace include nella propria struttura un sistema di progressione. Alla fine di ogni partita infatti si perdono tutte le armi, gli oggetti e i potenziamenti installati, ma è possibile spendere i crediti guadagnati per acquistare dei miglioramenti per il pilota e la navicella. Questi permettono al giocatore di affrontare ogni nuova run un po' più preparato, mitigando il senso di "perdita di tempo" relativo alla precedente partita andata storta.

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Dal punto di vista tecnico ci troviamo davanti ad un gran lavoro, sia per quanto concerne l'aspetto grafico che l'ottimizzazione. L'universo di Everspace è sempre saturo di elementi, che siano fasce di asteroidi, rottami o basi spaziali ultratecnologiche. Alcune galassie hanno un aspetto fumoso, in altre tempeste di fulmini lampeggiano minacciose, mentre campi di plasma dai colori sgargianti macchiano il buio manto del vuoto assoluto. Apprezzatissima la modalità foto, che permette di realizzare alcuni scatti davvero da slogamento della mascella.

Gli unici appunti che ci sentiamo di muovere alla produzione sono la mancata traduzione di alcune righe di testo che restano ostinatamente in inglese anche se abbiamo selezionato la lingua italiana. Manca inoltre il supporto HOTAS, che sarebbe stata la ciliegina su di una torta già ottima di suo. Per i nerd più facoltosi segnaliamo inoltre che a breve dovrebbe rendersi disponibile la compatibilità con supporti VR, una chicca in grado di elevare notevolmente l'immersività del titolo.

Per concludere possiamo dirvi che Everspace è di sicuro uno dei migliori shooter spaziali in circolazione. Tranciato di netto il legame che potrebbe idealmente collegarlo agli space sim, questo titolo garantisce un'azione quasi costante, inframmezzata dalla raccolta delle risorse ed esplorazioni mai tediose o dalla durata eccessiva. La ripetitività, fisiologica in questo tipo di produzioni, è mitigata dalla varietà delle situazioni in cui si finisce e dal piacere che si trae nel fare la vita della canaglia spaziale.

8 / 10