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Wipeout Omega Collection - recensione

Un viaggio nel tempo alla velocità del suono.

Sono passati oltre 20 anni da quando l'ormai defunta Psygnosis lanciò Wipeout sulla prima generazione di console Sony. Fu amore a prima vista per milioni di giocatori e per la prima volta il trono di miglior "racing game futuristico", da tempo saldamente nelle mani di F-Zero, venne messo in discussione.

Da allora sono stati all'incirca una decina i capitoli della serie usciti su varie piattaforme tra capitoli inediti, remake, reboot e via dicendo. La Wipeout Omega Collection è il primo caso di raccolta storica. Si tratta infatti di un vero e proprio omaggio alla saga, che racchiude gran parte dei contenuti visti in Wipeout 2048, Wipeout HD e Wipeout Fury... più un piccolo bonus che non fa mai male.

In realtà i giochi compresi nella reaccolta sarebbero quattro visto che nell'edizione HD, uscita a suo tempo su PlayStation 3, erano inclusi i contenuti dei due capitoli Pure e Pulse arrivati su PSP rispettivamente nel 2005 e 2007. La quantità non sembra quindi essere un problema per questa Omega Collection, che al tutto aggiunge anche un po' di pepe in più con una navicella nuova di zecca chiamata Tigron K-VSR.

Trattasi di un vero e proprio mostro antigravitazionale, che sacrifica la maneggevolezza in favore di velocità pura e accelerazione brutale. Riuscire a dominare questo nuovo mezzo non è cosa facile, specie se non avete mai avuto a che fare con Wipeout. Ai neofiti consigliamo quindi di iniziare la propria esperienza con qualcosa di più morbido e abbordabili come le classiche Feisar o Auricom.

La modalità Zona è praticamente una droga legale. Si va sempre più veloce e i colori diventano più acidi ad ogni giro.

Come sempre, Wipeout offre mezzi adatti a tutti gli stili di guida e livelli di abilità. Vincere le prime gare non è difficile ma andando avanti le cose si fanno decisamente più serie. Se inizialmente gli errori vengono in parte perdonati, nelle serie più avanzate è essenziale imparare a padroneggiare le manovre più avanzate.

Gli aerofreni assegnati ai tasti dorsali inferiori vanno usati con equilibrio nei momenti giusti per tagliare le curve più strette ma senza esagerare per non penalizzare troppo la velocità di punta. Andando avanti scoprirete l'importanza del "doppio tocco", ovvero la veloce pressione dei tasti L2 o R2 che consente di spostare repentinamente la navicella a destra o a sinistra. In questo modo potrete evitare ostacoli improvvisi o nemici troppo lenti "scivolando" sull'asse orizzontale.

Altra manovra in grado di fare la differenza è l'avvitamento, che si effettua premendo la sequenza "sinistra-destra-sinistra" o "destra-sinistra-destra" sullo stick analogico sinistro. È una manovra piuttosto difficile da fare per via dei tempi brevi che si hanno a disposizione, ma garantisce un boost di velocità che in alcuni casi può risultare decisivo.

Se inizialmente non riuscirete ad effettuare queste manovre non preoccupatevi, è solo questione di pratica. Da sempre Wipeout offre un'esperienza di gioco che fa della progressione della difficoltà un vanto e la Omega Collection non fa eccezione. In qualsiasi momento potrete ripetere tutte le gare con i mezzi che sbloccherete avanzando di livello, abbassando sensibilmente i tempi iniziali e raggiungendo più facilmente i traguardi più difficili.

Nel gioco è presente anche l'ormai immancabile modalità Foto che permette di modificare, salvare e condividere i propri scatti in-game.

Il single player è diviso in tre sezioni, dedicate rispettivamente ai capitoli 2048, HD e Fury. Tutte e tre le sezioni mantengono il layout originale dei rispettivi giochi, il che significa che inizialmente avrete a disposizione solo alcune gare e alcune navicelle. Vincendo e ottenendo le prime medaglie d'oro se ne sbloccheranno altre per un totale davvero notevole. Parliamo di circa 50 navicelle anti-gravità e ben 26 tracciati disponibili anche in versione rovesciata. Il tutto "spalmato" su 9 diverse modalità di gioco.

La più semplice è ovviamente la gara singola, solitamente della durata di 3 giri. Neanche a dirlo, si ottiene la medaglia d'oro vincendo, quella d'argento arrivando secondi e via dicendo. Più articolati sono i Tornei, la cui classifica finale dipende dai piazzamenti nelle singole gare. Ci sono le Prove a Tempo e i Giri Veloci, nelle quali bisogna fermare il cronometro il prima possibile entro un numero limitato di giri. In questo caso le medaglie vengono assegnate in base ai tempi-obiettivo.

Estremamente adrenalinica è la prova Eliminatore, introdotta per la prima volta in Wipeout 3, nella quale si ha un solo obiettivo: distruggere il maggior numero di avversari. In queste gare i bonus in gara sono rappresentati unicamente da armi. La modalità Zona rappresenta invece un vero e proprio viaggio lisergico. Un solo circuito, nessun avversario, colori fluo acidissimi che cambiano continuamente e la velocità che cresce sempre di più. L'obiettivo è superare più "zone" possibili prima di danneggiare irreparabilmente la navicella. Rappresenta una vera e propria droga, che abbinata a classifiche mondiali e record di amici da battere diventa un cocktail irresistibile.

La variante Battaglia a Zone consiste invece nel raggiungere determinati punti del tracciato davanti a tutti gli avversari. Il numero di Zone da raggiungere viene determinato prima di ogni gara e ovviamente vince chi raggiunge per primo il target. Deriva dalla modalità Zona anche la sfida Detonatore, basata però principalmente sulla sopravvivenza. Il concetto è semplice: si viaggia su un tracciato disseminato di mine e bombe con l'obiettivo di distruggerle usando un'unica arma, un dispositivo IEM (Impulsi Elettro Magnetici) che si ricarica manualmente o tramite apposite pedane sparse lungo la pista.

Su PlayStation Pro il gioco gira con risoluzione 4K (dinamica) a 60 fps con High Dynamic Range attivato.

Sembra facile ma non lo è perché bisogna superare ben 14 giri sempre più veloci e lo scudo della navicella non può essere ricaricato. Ogni modalità ha poi tre livelli di difficoltà che vanno dal Principiante all'Elite. A variare in base al livello scelto sarà l'abilità dei nemici nelle gare classiche, i limiti del cronometro nelle gare a tempo e la velocità nella modalità Zona.

Completa il quadro la modalità Racebox, che praticamente mette insieme tutti i contenuti del gioco e consente di creare una miriade di varianti delle gare principali. Si parte dalla scelta della modalità tra Wipeout 2048 e Wipeout HD. A seconda di quale delle due viene selezionata, si rendono disponibili diverse sfide tra quelle descritte poche righe fa. A questo punto si seleziona la classe di velocità, l'abilità dell'Intelligenza Artificiale, l'eventuale presenza di armi e gli obiettivi da raggiungere. Le possibilità di personalizzazione sono davvero molte, il che significa una quantità di sfide praticamente infinita.

Il multiplayer consente di giocare in due sulla stessa console con schermo diviso oppure online fino a otto giocatori. Nel caso del gioco in locale non abbiamo notato rallentamenti significativi, anche se il gioco scala abbastanza sensibilmente alcuni dettagli su pista per evitare bruschi cali di frame rate. Lo stesso discorso vale anche per l'online. Durante le gare in rete il livello di dettaglio degli elementi più lontani (siano essi navicelle o porzioni degli scenari) scende per consentire all'engine di gioco di gestire tutto senza troppi problemi.

Il risultato nei primi test è stato incoraggiante, con le gare che sono filate via lisce come l'olio. Resta da verificare se tale incoraggiante risultato rimarrà altrettanto valido quando i server si affolleranno di agguerriti concorrenti. Per un'analisi del genere vi rimandiamo però ad eventuali approfondimenti successivi al lancio.

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Tecnicamente l'operazione di lifting fatta dal team di sviluppatori che si è occupato di Wipeout Omega Collection è egregia. Le texture sono state tirate a lucido e anche il polygon-count ha subito una generosa iniezione di steroidi. I mezzi mostrano ora i segni degli urti e degli incidenti e anche il sistema di illuminazione è stato potenziato. In alcuni dettagli è possibile ravvisare la natura di gioco non creato nativamente su PlayStation 4, ma tali dettagli sono quasi impercettibili nel corso delle gare che procedono a velocità decisamente sostenuta su tutti i tracciati disponibili.

Il design di questi ultimi è ovviamente grandioso ma di questo va dato il merito ai team originali. Che dire poi della colonna sonora? Erano in molti a temere che questa raccolta avrebbe perso alcuni pilastri musicali importanti per via di licenze scadute e via dicendo, ma fortunatamente non è stato così. La soundtrack di Wipeout Omega Collection è una bomba e comprende sia pezzi inediti che remix di brani firmati Chemical Brothers e Prodigy. Purtroppo all'appello manca l'iconica "Firestarter" ascoltata fino allo sfinimento all'epoca dell'uscita di Wipeout 2097, ma la qualità rimane comunque altissima.

Cpme altissimo è il livello generale di questa produzione, rivolta in primis ai fan storici della serie ma anche a chi cerchi un racing game diverso dal solito, impegnativo ma non punitivo. Se finora avete giocato solo a simulatori di guida su strada o titoli arcade "alla Need for Speed" probabilmente vi troverete inizialmente spiazzati da questo gioco fatto di navicelle che fluttuano che sembrano quasi ingovernabili. Dategli tempo e ne ricaverete grandi soddisfazioni, oggi come all'ora.

Il prezzo di lancio tra l'altro è dannatamente invitante, dato che la collection sarà disponibile al prezzo di 40 euro. Ci auguriamo che un eventuale (e probabile) successo di questa raccolta apra la strada ad un nuovo capitolo in grado di riportare definitivamente la saga nel luogo che le compete: in alto, dopo un paio di giri della morte.

9 / 10

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.
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