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La retrocompatibilità è davvero ignorata? Un'analisi dei giocatori Xbox One lo conferma

Richiesta ma snobbata.

Quando un paio di giorni fa Jim Ryan di Sony ha parlato della retrocompatibilità sottolineando come "seppur possa sembrare una feature assai richiesta dai videogiocatori, in verità non è affatto ricercata dai grandi numeri", non sono di certo mancate le critiche soprattutto perché in molti hanno interpretato queste dichiarazioni quasi come un modo per sminuire la concorrenza che invece garantisce la retrocompatibilità su Xbox One.

Questa feature è davvero richiesta ma a conti fatti ignorata? L'analisi di ArsTechnica può in questo senso fornirci un'interessante risposta. Si tratta di un tuffo nei meandri dell'Xbox Live di Xbox One e delle attività più in voga tra i suoi utenti. Con una serie di grafici il portale ha dimostrato come le parole di Ryan non fossero assolutamente campate per aria.

L'analisi ha sfruttato una API di terze parti per effettuare un campione randomico di dati d'uso di quasi un milione di gamertag Xbox One attive all'interno di un periodo di circa cinque mesi che va da settembre 2016 a febbraio 2017. Il risultato del primo grafico parla da sè: sui circa 1,65 miliardi di minuti spesi utilizzando Xbox One, solo l'1,5% del tempo si concentra sui giochi retrocompatibili.

Le cose non migliorano di certo se si guarda la percentuale di giocatori Xbox One che hanno provato singoli titoli retrocompatibili. Il più giocato, Call of Duty: Black Ops, è stato giocato da appena lo 0,307% di utenti.

Dando un'occhiata ai minuti spesi sui singoli giochi la situazione pare comunque piuttosto chiara.

Jim Ryan aveva quindi ragione? A quanto pare i numeri confermerebbero le parole del dirigente Sony: la retrocompatibilità è una feature bella, richiesta da molti ma a conti fatti ignorata dai più.

Cosa pensate di questa analisi di ArsTechnica?