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Steelseries Arctic 5 - recensione

Dopo i mouse, Steelseries fa parlare anche le cuffie.

Qualche settimana fa abbiamo recensito un prodotto molto interessante di SteelSeries, il mouse Rival 700 che meritatamente si è guadagnato un meritato bollino qualità dopo il nostro cambio di sistema nell'assegnazione delle valutazioni per i prodotti hardware. Oggi vi proponiamo la recensione di un set di cuffie dello stesso produttore danese: si tratta delle SteelSeries Arctic 5, un prodotto di fascia medio-alta pensato per chi vuole dell'audio di qualità (naturalmente) ma anche una marcia in più nel gaming competitivo.

Al solito lasciamo tutte le considerazioni sulla qualità costruttiva, materiali e sul contenuto della confezione all'unboxing che vedete qui sotto. Le Steelseries Arctic 5 sono un prodotto di fascia alta sotto molti aspetti e l'assemblaggio rientra tra questi. Raramente abbiamo toccato cuffie caratterizzate da materiali di questo livello e le plastiche usate sono veramente di alta qualità. Quelle del passante, che è veramente rigido e robusto, così come quelle dei padiglioni, assolutamente a prova di caduta. Merito di una filosofia costruttiva che si stacca dal consueto inserto retrattile per adattare le cuffie al capoccione di ciascuno, per spostarsi verso una soluzione che sta prendendo sempre più piede: quella di un secondo passante in tessuto elasticizzato la cui lunghezza è regolabile agendo sul velcro nella parte interna per adattarsi a tutte le teste.

Il sistema funziona molto bene e contribuisce a semplificare la progettazione costruttiva dei perni dei padiglioni che devono solo ruotare di 90° nella parte interna per vestire al meglio sulle tempie o per essere riposte in una borsa. L'altro elemento interessante sull'ergonomia è la doppia funzione: nel padiglione sinistro è presente un attacco mini usb che aggancia le cuffie al remoto insieme a un convertitore da 3.5 millimetri per adattare le Arctic 5 all'uso con PS4, Xbox One ma anche un qualsiasi device come uno smartphone. E non è un'idea così strampalata perché il look delleArctic 5 è molto gradevole e ricercato, il microfono retrattile si nota poco, e il peso ben calcolate per poter essere indossate in viaggio senza dare troppo nell'occhio.

Cover image for YouTube videoSteelseries Arctic 5 Unboxing
Il nostro unboxing delle Arctic 5 di SteelSeries.

In questo caso si perdono tutte le funzionalità tipiche dell'installazione USB e il sistema d'illuminazione, e la gestione del piccolo remoto che permette di effettuare una regolazione volume separata per l'audio di gioco e per quello della chat.Sul remoto avremmo gradito anche il controllo per lo spegnimento del microfono che invece si trova nella parte inferiore del padiglione sinistro, vicino alla rotella dedicata alla regolazione del volume delle cuffie. Mutando il microfono, sulla punta dello stesso si attiva un grosso led rosso che ne indica la disattivazione.

L'intercambiabilità ha anche un rovescio della medaglia da tenere in considerazione: il jack usb dedicato che connette le cuffie al remoto è ugualmente scollegabile, come abbiamo spiegato nel video di unboxing. Lo scasso per inserire la presa miniusb è di forma particolare e richiede un certo sforzo per inserirlo, ma bisogna fare molta attenzione a non sottoporre il connettore a strappi o trazioni, perché il rischio di rovinare l'ingresso non è trascurabile. La qualità dei cavi inserita nella confezione è ottima, così come il remoto stesso caratterizzato da una gomma eccellente sia come rotella sia come piedinatura. I fili sono di eccellente qualità, per quanto un po' troppo rigidi e spesso tendono a spostare il remoto sulla scrivania a causa della sua leggerezza (le dimensioni sono ridottissime) ogni volta che ci si toglie le cuffie. In più di un caso siamo stati costretti a staccare il cavo dal remoto e riallinearlo in quanto tendeva ad attorcigliarsi diventando fastidioso da gestire.

Come ci si aspetta da Steelseries, le feature direttamente collegate al software di controllo dello Steelseries Engine sono tante e molto sofisticate. Si parte dai profili: ce ne sono sei di default (Standard, Prestazione, Immersione, Svago, Musica, Voce)richiamabili dal menu con profili di equalizzazione specificatamente impostati. Volendo è possibile creare profili personalizzati che si attiveranno al momento del lancio di determinati eseguibili, quindi giochi o anche programmi di chat vocale come Skype e Teamspeak o qualsiasi sia il vostro audio/video player preferito. All'interno del pannello di configurazione si può attivare il plug-in del Surround DTS che effettua l'emulazione 7.1 mentre tenendolo spento le cuffie lavorano in normale modalità stereo.

Sobrie, eleganti e leggere: ecco le Arctic 5.

Per ogni profilo si possono modificare numerosi parametri, oltre all'equalizzazione di base e di compressione dell'intervallo dinamico, così come diversi livelli volume del microfono e di riduzione del rumore dall'esterno. Il microfono è dotato di un sensore frontale che percepisce l'inquinamento acustico per escluderlo dalla conversazione. Degna di nota anche la possibilità di sentire la propria voce in anteprima per effettuare una regolazione ancora più fine di come veniamo sentiti nelle chat vocali dai nostri interlocutori.

Troviamo poi il menu di gestione della colorazione dei padiglioni che può essere modificato a piacimento con diversi sistemi d'illuminazione statica o dinamica. Questa può funzionare per ogni padiglione in singolo o in concomitanza con il suo gemello. Come ci eravamo accorti anche in occasione della recensione del Rival 700, gli ingegneri di Steelseries non mancano d'intraprendenza quando si tratta di unire estetica e funzionalità. Nel caso del mouse il sistema tattile dà al giocatore un feedback immediato su elementi come la disponibilità di abilità o tempi di respawn ma anche grazie al piccolo display integrato può mostrare informazioni relative all'andamento della partita.

Sulle Artcic 5 il software Gamesense permette di usare i profili luminosi dei padiglioni come mezzo di comunicazione, impostandoli per rilevare elementi come le uccisioni del giocatore subite o eseguite, l'energia a disposizione o il tempo di caricamento di una skill. L'utilità non è ovviamente per chi indossa le cuffie ma per il pubblico o l'allenatore di una squadra che in un Lan Party potrebbe vedere in tempo reale la performance di ogni giocatore impostando ad esempio una serie di colori o pulsazioni predefinite per la kill/death ratio ad esempio. Al momento questo succede solo con pochi titoli supportati, ma Steelseries ha pubblicato l'SDK di Gamesense e non è escluso che in futuro arriveranno configurazioni custom per sparatutto o moba tra i più giocati. Se fate parte di un team e il lan party sono il vostro pane quotidiano, questa feature potrebbe avere interessanti sviluppi futuri.

In quanto a opzioni, queste Arctic 5 hanno pochi rivali e anche se il lavoro di configurazione di ogni singola condizione d'utilizzo può essere piuttosto lungo, le prestazioni personalizzate si confermano di alto livello. Noi abbiamo provato le Artic 5 giocando e in condizioni multimediali e il responso è stato complessivamente ottimo. In modalità stereo le cuffie sono semplicemente magnifiche: il range sonoro è ottimamente rappresentato, in particolare da alti brillanti e bassi decisamente esplosivi, forte anche di una pulizia ineccepibile e senza distorsioni agli alti volumi. La conferma l'abbiamo avuta suonando musica non compressa di ogni genere direttamente da CD e guardando l'immancabile Transformers 2 con le sue scene di combattimento estremamente caotiche e complesse da gestire anche per un chip sonoro.

Sul retro del padiglione sinistro si trova il mute per il microfono, la regolazione del volume e i jack d'ingresso del cavo.

In quest'ultimo caso la resa dell'audio surround emulato è stata eccezionale e anche se lo spazio confinato dei padiglioni non è paragonabile a quello di una stanza completa d'impianto, bisogna dire che il DTS emulato si può considerare un degno sostituto a basso costo.

Un sostituto che funziona bene anche per i giochi, per quanto non per tutti: Battlefield 4 ad esempio si è comportato benissimo in modalità DTS con sparatorie, esplosioni e rumori di mezzi sempre in movimento intorno a noi, e la stessa cosa vale per Overwatch. Resident Evil e Prey non hanno reso allo stesso modo andando a enfatizzare eccessivamente alcuni canali o poco nulla altri, in particolare il parlato e nemmeno smanettare nel loro menu audio ha migliorato la situazionecostringendoci a tornare alla modalità stereo. Si tratta sicuramente di un problema di supporto da valutare caso per caso in relazione a ogni singolo gioco.

Buon ultimo abbiamo valutato il microfono con conversazioni Teamspeak e Skype: i risultati sono stati ottimi, con una voce perfettamente nitida per quanto riguarda la tonalità, pienezza e chiarezza, in particolare in occasione della chiamata Skype. Il microfono è chiaramente di livello superiore alla media e può essere un buon alleato se per qualsiasi motivo vi trovate a lavorare/giocare spesso in ambienti rumorosi grazie al filtro Clearcast.

Queste Arctic 5 di Steelseries sono sicuramente un ottimo prodotto: belle da vedere, curate nei materiali, comodeda indossare e con una tonnellata di funzionalità software. Esplorare a fondo le loro potenzialità porta via un bel po' di tempo ma si viene ricompensati da una qualità e flessibilità che pochi altri produttori possono vantare. La resa audio è eccellente in modalità stereo e molto buona in versione surround, per quanto in questo caso sia legata al gioco utilizzato e non ci sono garanzie che tutti i titoli supportino in modo corretto il DTS surround integrato da SteelSeries.

Questa lacuna e le ridotte dimensioni remoto, che tende ad andare a spasso per la scrivania, attorcigliando i cavi,sono le uniche due critiche che ci sentiamo di muovere a un headset privo di altri punti deboli di rilievo. La possibilità di trasformarle al volo in cuffie da viaggio è un extra graditissimo che rende queste SteelSeries Arctic 5 un prodotto di alto livello per tutte le stagioni, anche se non per tutti i portafogli. Ma per i 100 euro richiesti sono assolutamente adeguati alle potenzialità e caratteristiche di un prodotto che difficilmente deluderà qualcuno, a prescindere dall'utilizzo che vorrà farne.

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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