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Cuphead - prova

Due tazze, un gioco.

Se n'è parlato per tanto, troppo tempo, ma finalmente Cuphead sembra essere prossimo all'uscita. Come annunciato all'E3 di Los Angeles qualche mese fa, il titolo sviluppato da Microsoft e MDHR Studio uscirà il 29 settembre di quest'anno. L'attesa è stata lunga, trepidante e snervante, ma finalmente sembriamo esserci per davvero.

Anche se fuori tempo massimo, siamo ancora ammaliati da ogni singola schermata di livelli e personaggi che riusciamo a vedere di Cuphead. La grafica bidimensionale fatta di sprite disegnati a mano e che riprendono lo stile dei cartoni animati americani degli anni '30 è ancora qualcosa di unico, e il cavallo di battaglia del gioco. Forse anche il motivo principale di tutti i rinvii che tanto ci hanno fatto disperare negli anni scorsi. Arrivati ad oggi, con l'annuncio della data definitiva all'E3, non vedevamo l'ora di poterlo provare.

Così è stato e in zona Microsoft abbiamo giocato alla versione completa di Cuphead, anche se con qualche zona ancora bloccata. L'occasione è stata utile per provare ben quattro battaglie con i Boss presenti in giro per la mappa di gioco. In Cuphead infatti ci si muoverà su una mappa con visuale a volo d'uccello, spostando il nostro buffo avatar da una zona all'altra per affrontare i livelli o direttamente i boss. Nel mentre ci si può anche fermare a parlare con i diversi (e anche loro buffissimi) personaggi secondari, che non hanno molta rilevanza ai fini del gameplay ma hanno tutti qualcosa di divertente da dire, e tanto tanto carisma.

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Ci si può muovere liberamente da una zona all'altra ma solo dopo aver battuto alcuni nemici particolari si può accedere ad altri livelli. Abbiamo provato quindi ad affrontare i primi incontrati. C'è poco da fare, in ogni livello, la qualità degli sprite e delle animazioni che muovono personaggi, nemici ed elementi di sfondo è stupefacente, denota un'impressionante cura dei dettagli, anche minimi, e rappresenta una delle migliori vesti grafiche bidimensionali di sempre.

Stupisce per l'altissima fedeltà al tratto e alla colorazione dei cartoon americani come Betty Boop e Braccio di Ferro per citarne alcuni, ma anche delle prime opere Disney, in scene di gioco che praticamente sono alla pari dei nomi citati. Il tocco di classe sono i movimenti dei nemici e dei Boss: riproduce addirittura le animazioni forzatamente ripetute delle opere degli anni '30, comiche ma al tempo efficaci e distintive. Il quadro è completato dall'accompagnamento jazz della colonna sonora anch'essa originale e ispirato ai primi decenni del novecento.

Ma quando si tratta di giocare, Cuphead com'è? Non se la cava affatto male. Il gameplay è ripreso dei run'n'gun a scorrimento orizzontale tipici degli anni Ottanta e Novanta, con Megaman che può essere un ottimo riferimento. Nei livelli invece è più simile ad uno shoot'em up orizzontale, senza molta verticalità. Si corre verso destra, si spara e si evitano i nemici: questo il game loop di Cuphead.

Ogni Boss Battle ha le sue caratteristiche uniche, che bisogna imparare a forza di ripeterle.

Abbiamo potuto provare due tipi di armi, lo sparo normale, in singola direzione e a lungo raggio, e lo sparo a ventaglio, che copre un'area maggiore ma si ferma dopo poco spazio. L'arma si cambia al volo con un tasto e nel corso del gioco si possono comprare allo shop sulla mappa altri tipi di armi e potenziamenti. C'è anche la Super, una sorta di bomba che ci rende invincibili per un attimo e che ha effetti devastanti, diversi a seconda dello sparo utilizzato. Tramite il menù di pausa si possono scegliere prima di un livello quali equipaggiare. Ah, lo shop è gestito da un maiale con una benda su un occhio, un po' scorbutico.

Una meccanica interessante è lo Slap per il parry, ovvero uno schiaffo che possiamo dare ad alcuni proiettili colorati di rosa per rimandarli indietro al mittente, arrecandogli danno. Notarli in tempo e premere il giusto pulsante nel mezzo del caos che spesso si genera non sarà facile e richiederà tempo e pratica. Cuphead è infatti difficile ai livelli più alti, molto difficile. Si muore spesso, soprattutto contro i boss che riescono a scatenare vere ondate di proiettili, schivabili solo con riflessi fulminei e scelte calcolate al millimetro. Per fortuna non c'è un vero e proprio game over, visto che le vite sono infinite così come i tentativi per portare a termine i livelli.

Cuphead, ci dicono, è particolarmente incentrato sulle boss battle. Ce ne sono addirittura trenta, e con i DLC già previsti nei mesi a venire ne verranno inclusi dai dieci ai quindici per ogni pacchetto aggiuntivo. Noi ne abbiamo battuti ben quattro, che vale la pena descrivere: una patata e una carota giganti, due rane che fanno pugilato, la baronessa Bon Bon nel regno dei dolci e infine il clown Beppy, che fa tutto fuorché farci ridere. Ognuno ci ha ammaliato per lo stile unico che rimanda la memoria a tutti quei clichè dei cartoni animati a cui si fa riferimento.

In questo livello si gioca su due piani. Si, siamo morti un sacco di volte per superarlo.

A livello di gameplay i boss si differenziano molto bene con pattern di attacco sempre differenti e basati sullo stile della creatura che abbiamo di fronte. Se la baronessa Bon Bon ci manda contro i suoi scagnozzi zuccherosi, Beppy non vede l'ora di investirci con la sua carrozza da rollercoaster. Forse abbiamo anche preso qualche colpo di troppo rimanendo ammaliati dalla bellezza dei tratti.

Manca ormai poco all'uscita di Cuphead, e finalmente avremo tra le mani la creatura di MHDR e Microsoft. Teniamo allenati i polpastrelli, tra poco più di un mese sapremo se il gameplay frenetico sarà abbastanza profondo da reggere il confronto con la grande ispirazione dell'aspetto tecnico.

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Cuphead

Xbox One, PC, Nintendo Switch

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Michele Sollazzo

Contributor

Provenendo dalla leggendaria regione del Molise, non poteva fare a meno di vivere avventure in mondi virtuali. Dopo un'infanzia vissuta tra gli arcade dei bar diventa adulto firmando petizioni per far uscire Shenmue 3. Ora è passato a Outcast 2.
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