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The Escapists 2 - recensione

Rocambolesche evasioni in 16-bit.

Dopo decine e decine di videogiochi nei panni dei peggiori criminali d'ogni tempo, o di inamovibili anti-eroi braccati dalla legge, era inevitabile che prima o poi a qualcuno venisse voglia di mostrarci la vita del carcerato ideale del mondo dei videogiochi, sempre in cerca di un modo di rimettersi in affari, trovando una via di fuga tra mille pericoli e avversità.

L'idea, per la prima volta, è balenata nella mente dei ragazzi di Mouldy Toof Studios, piccolo team di sviluppo che ha convinto Team 17 a produrre The Escapists, simulatore di prigioniero a metà strada tra The Sims e GTA, il cui unico scopo è, per l'appunto, quello di riguadagnare la libertà, eludendo guardie e sistemi di sicurezza.

L'esperimento è andato a buon fine, sia in termini di apprezzamento della critica, sia dal punto vista delle vendite, tanto che publisher e software house hanno voluto concedere il bis, tentando nuovamente la fortuna con una seconda run che, pur non discostandosi di una virgola dal concept dell'originale, ne espande e approfondisce le meccaniche ludiche.

A saltare immediatamente all'occhio, avviata la prima partita, è naturalmente il rinnovato comparto grafico, aggiornato e opportunamente evoluto agli standard dell'epoca 16-bit, dopo che il predecessore si era "accontentato" della semplicità ed efficacia degli 8-bit. La scena brilla di colori sfavillanti, gli sprite sono enormemente più dettagliati, i personaggi sono mossi da animazioni più elaborate rispetto al passato.

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Nonostante si inizi a lamentare l'abuso di questo art design così (meravigliosamente) retrò, The Escapists 2, in questo senso, fa splendidamente il suo lavoro, sostenuto anche sotto il profilo sonoro da temi ed effetti sonori ispirati, ben realizzati, coerenti con lo stile grafico adottato.

Come anticipato, il gioco è in tutto e per tutto un gestionale in cui l'unico scopo da raggiungere, scenario dopo scenario, è la fuga dalla prigione in cui l'avatar è stato rinchiuso. Non si tratta di imbracciare strumenti di fortuna e aprirsi la strada a suon di armi da taglio e polvere da sparo. Non c'è spazio per l'azione indiscriminata, per il colpo di testa, per i gesti efferati. Ogni mossa deve essere il frutto di un'attenta pianificazione. Per questo serve strategia, intelligenza, pazienza.

Non dovete mai dimenticarvi di un piccolo particolare, difatti: siete carcerati e per questo dovrete rispettare ed osservare un severo regolamento. C'è l'ora della sveglia, tanto per cominciare, l'appello, le perquisizioni a sorpresa, il tempo libero e tante altre attività che dovrete svolgere per dimostrare di non meritare una vacanza forzata nella più vicina cella d'isolamento. Non dovrete naturalmente farvi scoprire con addosso oggetti proibiti, né farvi beccare mentre esplorate zone vietate.

Qualche mappa in più non ci avrebbe infastidito ma c'è da dire che il level design di quelle proposte è di altissima qualità.

Soprattutto durante le prime partite, insomma, dovrete avere la pazienza, appunto, di adattarvi al ritmo imposto dai secondini, lavorando solo scarsamente al piano per la fuga. The Escapists 2, questa la grande forza del titolo, non propone un'unica soluzione allo scenario di turno. La libertà concessa al videogiocatore è massima. Da azioni più rocambolesche, e per questo più rischiose, sino all'evasione più silenziosa, sarà il videogiocatore a scegliere quale strada intraprendere, a seconda del proprio livello d'abilità e desiderio di scoprire la profondità del gameplay.

L'avatar può svolgere numerose attività secondarie, più o meno legali, per accumulare denaro da spendere in equipaggiamento di varia natura; può fare palestra per incrementare le proprie statistiche; leggere libri per ampliare le proprie abilità con il crafting, feature fondamentale per la creazione di oggetti imprescindibili per la fuga.

Le occupazioni, a ben vedere, non sono moltissime, soprattutto le sub-quest tendono a ripetersi dopo un po', ma vivacizzano ogni partita, cambiano il corso degli eventi, creano o eliminano possibilità di fuga. Ogni partita con The Escapists 2, potenzialmente, può durare un paio d'ore o protrarsi per molto più tempo, a seconda dell'abilità del videogiocatore, dalla voglia di cercare e adottare soluzioni più originali e gustose, dallo scenario prescelto. Questi, disponibili via via che completerete il precedente, non sono moltissimi, una dozzina circa, ma garantiscono un altissimo livello di rigiocabilità, proprio grazie alla moltitudine di approcci che potrete abbracciare.

Ogni personaggio del gioco può essere modificato a proprio piacimento grazie ad un editor.

Ad incrementare la longevità del titolo, concorre, tra l'altro, anche l'inedita modalità multiplayer cooperativa e competitiva. In co-op potrete semplicemente collaborare con altri utenti pescati dalla rete, o in locale, per raggiungere sempre lo stesso obiettivo, la fuga dunque, resa più semplice e divertente dalla collaborazione di più carcarti che possono accordarsi per agire come una squadra ben oleata. Meno appassionante la modalità Versus. A partire da scenari più semplificati, per rendere ogni partita più rapida, vince chi evade per primo.

The Escapists 2 prende ogni singolo elemento del predecessore e lo potenzia, lo espande, lo approfondisce. Ne viene fuori un gestionale estremamente simile all'originale, ma allo stesso tempo molto più divertente e coinvolgente. Non è un gioco per tutti i palati. Chi è assuefatto dall'azione pura, si annoierà già dopo qualche minuto di gioco.

Al contrario, gli amanti della strategia, chi è cresciuto tra un The Sims e un Theme Park, si sentirà subito a casa, eccitato all'idea di craftare item utili per la fuga e di temprare il fisico del proprio avatar sessione di palestra dopo sessione. Chi si è divertito con l'originale non potrà che amarlo, i curiosi scopriranno un titolo unico nel suo genere.

8 / 10