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Bayonetta (Switch) - recensione

Le streghe danzano ovunque.

Sembra una banalità ma lo scorrere del tempo è inesorabile e colpisce qualsiasi cosa, anche i videogiochi. E così, in un battito di ciglia, la procace Bayonetta è vicina a spegnere le dieci candeline dal suo esordio, avvenuto nella scorsa generazione. Eppure durante questi anni la strega non ci ha mai abbandonati, sia per il recente porting su PC, sia grazie al 'ripescaggio' effettuato da Nintendo. Ed ecco allora che dopo il sequel su Wii U, ci ritroviamo di nuovo per le fredde strade di Vigrid su Switch, ed il tutto prende un sapore inedito.

Per chi si stesse avvicinando ora alla sensuale Bayonetta, permetteteci di fare le dovute presentazioni. Parliamo di una strega del clan Umbra risvegliata da un lungo sonno, vittima della più classica delle amnesie ma costantemente impegnata nella lotta contro gli angeli del Paradiso (in questa veste ben più mostruosi che santi). Qualcosa tuttavia si sta muovendo, e oscure figure tramano nell'ombra per ottenere un grande e temibile potere.

Da questo semplice incipit (solo all'apparenza) prende vita una narrativa che sfiora l'epicità senza risparmiare momenti ricchi di azione e tamarraggine. Bayonetta è un'autentica forza della natura, capace di richiamare creature infernali pronte a sbranare in ogni modo i suoi angelici nemici. Il tutto prende vita in una storia dai toni assurdi, che non risparmia adrenalina e botte da orbi. E di colpi ne darete a vagonate, dato che parliamo di un action curato dai Platinum Games sotto la supervisione di Hideki Kamiya (il nome Devil May Cry vi dice niente?).

Bayonetta è tornata su Switch nella miglior forma possibile.

Se c'è qualcosa che ha mantenuto intatto il proprio vigore dopo tutti questi anni è proprio il gameplay, curato nei minimi particolari. Senza entrare troppo nel merito di un sistema che a parer nostro rappresenta l'evoluzione delle avventure di Dante, vi basti sapere che sarete in grado di inanellare serie di colpi infinite, ovviamente con la giusta padronanza. Una padronanza esageratamente alta che sarà richiesta per arrivare ai titoli di coda, dato che l'asticella della difficoltà è tarata verso l'alto.

Purtroppo non mancano alcuni picchi un po' gratuiti, ma nel complesso la progressione è omogenea e pronta a farvi sputare sangue, specie se ricercate la perfezione. Dopo ogni scontro, infatti, verrete valutati con una medaglia in base al tempo impiegato, i danni subiti e le combo elargite agli angeli, che confluiranno in una statuetta assegnata alla fine del capitolo. Vi possiamo garantire che ottenere il massimo punteggio è una sfida assai ardua, considerando che in questo primo capitolo anche l'utilizzo di oggetti (cure e buff a difesa e danni) costituisce un malus nel giudizio finale.

Arriviamo però al momento fatidico, ossia le prestazioni di Bayonetta su Nintendo Switch. I colleghi del Digital Foundry hanno dedicato poco spazio al primo episodio, dedicandosi maggiormente al sequel. Come reso noto la scelta è stata quella di favorire il frame rate, con risultati superiori alle versioni Xbox360 e Wii U, e una risoluzione fissa sui 720p sia in docked che mobile.

Battute maliziose e pose sensuali saranno anche in questo caso protagoniste.

Abbiamo giocato interamente la campagna, dedicando diverse ore alla portabilità di Bayonetta, e il nostro giudizio risulta positivo. Le prestazioni risultano ottime, anche se non mancano dei cali in alcuni momenti particolarmente caotici, ma in generale l'esperienza risulta gradevole. Non potendo fare un paragone con la versione PC possiamo affermare al momento che questa è la migliore versione del gioco su console, nell'attesa di ulteriori indagini dai colleghi del DF.

Una piccola nota a margine la meritano i toni particolarmente scuri di questo primo capitolo, che richiedono un aumento della luminosità onde evitare di specchiarsi sullo schermo della Switch, ma resta un piccolo neo considerando che il gioco nasceva con tutt'altra ragion d'essere. Infine, a chi volesse scoprire per la prima volta le gesta di Bayonetta, è difficile non segnalare il comparto sonoro, con un tema principale che riprende la celebre "Fly me to the Moon"in un insolito remix.

Bayonetta su Switch è un'esperienza appagante ancora oggi, nonostante gli anni sulle spalle della bella strega. La versione portatile, seppure con qualche sbavatura, riesce a mantenere inalterato il divertimento nel massacrare schiere di angeli pronti alla guerra. Non ci pronunciamo su un possibile confronto con la versione PC, ma non troverete miglior versione su console al di fuori di questa.

8 / 10