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Air Traffic Chaos

In Business Class con Nintendo.

Ecco un gioco che sulla carta potrebbe essere difficilmente assimilabile alla comune idea di divertimento (parliamo infatti di qualcosa di molto simile ad una professione), ma che in pratica risulterà così tremendamente godereccio da monopolizzare tutto il vostro tempo. Air Traffic Chaos sembra la solita bizzarra novità, eppure in realtà altro non è che la conversione di una serie (ovviamente nipponica) per PC con dieci anni sulle spalle. Un videogame semplice, costituito da sole cinque schermate, tre livelli di difficoltà e poche regole, che potrebbe quasi non essere considerato un gioco vero e proprio, ma l'ispirazione e le idee vanno al di là di definizioni pure un po' sterili.

Niente frivolezze e dettagli inutili, qui si parla di una questione seria: ci sono aeroporti da dirigere, aerei da far atterrare e cieli da gestire in tutta sicurezza. Perché, come è riportato sulla copertina, con un implicito omaggio al titolo originale giapponese, qui si tratta di "Essere un controllore di volo!"

Il titolo ideale per chi ha sempre avuto paura di volare? Forse.

Di tutto il pout pourri di simulazioni di professioni che stanno lentamente trasformando il DS in una fiera delle carriere virtuali più impensabili (si va dall'avvocato difensore al wedding planner, passando per il cuoco, il fiorista e il fabbro), l'esperienza di Air Traffic Chaos è probabilmente quella più fedele all'originale. Seduti dinnanzi ad una console si cerca di dirigere il traffico aereo gestendo partenze ed arrivi, facendo i conti con ritardi e comunicazioni di servizio e monitorando un intero scalo. Un lavoro decisamente stressante, roba da infarto secco proprio.

E così non incapperete in situazioni assurde o sfide forzate in perfetto cliché da videogame, benché riuscire a gestire l'ora di punta all'aeroporto Haneda di Tokyo non sia esattamente una cretinata, così come non andrete incontro ad intensi climax o incredibili trionfi. Sarà soltanto questione di un turno nel bel mezzo di una frenesia pressoché infernale.

Se non provocherete disastrosi incidenti a terra o in volo e se riuscirete a collaborare con i piloti, arriverete dunque sani e salvi alla fine della vostra giornata di lavoro. Non preoccupatevi però se commetterete qualche fatale errore: avrete ovviamente modo di ricominciare da capo il vostro turno. E come intuirete sin dalle prime battute di gioco, l'opzione di restart sarà al di là di tutto una granitica certezza. Vi ritroverete infatti ad incominciare dall'inizio una sessione di lavoro anche quindici volte di fila. Considerando che alcuni turni arriveranno a durare anche venti minuti, immaginate dunque le lacrime che verserete per un errore commesso proprio durante uno degli ultimissimi passaggi.

Sani e salvi al gate: si tira un sospiro di sollievo.

Air Traffic Chaos si rivelerà anche un videogame utile a livello sociale: giocandoci riuscirete infatti ad apprezzare tutti i complessissimi meccanismi e le delicate sinergie che entrano in gioco per far funzionare come si deve un aeroporto, e guardando le cose da quel punto di vista riuscirete probabilmente ad essere più pazienti nella vita reale quando il volo che dovrete prendere da Malpensa o Fiumicino sarà in ritardo.

Ma entriamo nel cuore di questo atipico prodotto: minuscoli aerei bidimensionali appariranno nei cieli al di sopra delle rappresentazioni fumettose di svariati scali giapponesi. Ognuno degli aeroporti sarà disponibile in tre diversi livelli di difficoltà, con conseguenze dirette sulla durata dei turni, sulla frenquenza di partenze ed arrivi e sulle condizioni atmosferiche.

Non appena l'aereo sarà pronto apparirà in uno dei quattro slot di arrivo sul touch screen. Da qui potrete contattare il pilota, dicendogli di aumentare la velocità o di rallentare in modo da evitare l'impatto con altri aeromobili, ma anche invitandolo ad attendere o ad atterrare dove da voi indicato. Prima di ordinare l'atterraggio dovrete però dare un'occhiata al vento, in modo da evitare manovre pericolose e scomposte: la sicurezza prima di tutto.

Assegnata una pista, dovrete dare l'ok finale per permettere effettivamente l'atterraggio, ed una volta a terra dovrete guidare il mezzo al gate giusto facendo attenzione al traffico e agli incroci pericolosi. Sembra quasi facile, vero? Bene, sappiate che non lo è.

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Air Traffic Chaos

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Marco Mottura

Contributor

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