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Alien Breed Evolution: Episode One

In guerra con gli alieni, oggi come allora.

Se ripenso ai gloriosi tempi della Commodore, e dell'Amiga in particolare, non posso fare a meno di avvertire la nostalgia di lunghi e spensierati pomeriggi alle prese con centinaia di floppy disk: pura magia per chi come me era passato attraverso cartucce e cassette. E ora eccomi qui, con quasi vent'anni in più sulle spalle, nuovamente alle prese con Alien Breed nel primo capitolo di una trilogia per le console di ultima generazione.

Visuale a volo d'uccello, armi ben salde tra le mani e una miriade di alieni da eliminare uno dopo l'altro in tortuosi corridoi e pericoli di ogni sorta. Uno shooter in terza persona, in pieno stile anni '90. Team 17 porta oggi su Xbox Live (e a seguire su PS Network e PC) l'evoluzione del brand, ovviamente rivestito in alta definizione e con una trama lievemente più articolata (ma giusto una briciola, eh) rispetto al predecessore.

La nostra nave spaziale ha subito la collisione con un misterioso vascello alieno: l'intera struttura sta cadendo a pezzi e diversi terminali hanno preso fuoco. Ben poca roba comunque rispetto al vero pericolo che ci attende, ovvero lo sbarco di alieni dalla forma insettoide intenti a divorarci e prendere così possesso di tutte le nostre risorse. I cliché relativi alla fantascienza più classica sono presenti ad ogni angolo, ma in questo caso tutto si riconduce all'effetto nostalgia chiaramente presente tra gli obiettivi dello sviluppatore.

Visuale isometrica e illuminazione ottima. Peccato per la ripetitività di alcuni stage.

Il gameplay rimane semplice e lineare lungo tutto il corso dell'avventura, restituendo pressocché intattto il feeling del capitolo originale. Ci si muove all'interno della navicella, esplorando le stanze lungo il percorso e sparando a 360° verso tutto ciò che si muove, raccogliendo chiavi d'accesso e sistemando i terminali malfunzionanti. L'atmosfera ha un sottile aroma tipico dei survival horror, con luci soffuse, urla agghiaccianti in lontananza e nemici pronti a sbucare all'improvviso, magari mentre vi state dedicando alla raccolta di munizioni o di particolari item dislocati all'interno del livello.

Tutto molto semplice, il percorso da seguire è rigido e non ammette variazioni, eppure il gioco scorre liscio senza sbavature di sorta. Far fuori i nemici si rivela pertanto divertente, grazie anche a quel pizzico di strategia offerto dalle differenti tipologie di armi acquisibili. Ci si sposta tramite levetta sinistra e si mira con quella destra: ciò implica che le manovre della visuale andranno gestite tramite i tasti dorsali (a parte qualche raro zoom, la visuale si mantiene comunque isometrica), opzione non proprio comodissima, almeno all'inizio, ma basta familiarizzare un po' con il sistema dei controlli per poter agire a dovere nel passaggio da un livello all'altro.

L'IA dei nemici non sarà proprio sopraffina ma non esiteranno a sbucare alle vostre spalle quando meno ve lo aspettate.

Questo primo episodio di Alien Breed Evolution si compone di ben cinque capitoli. Al termine di ciascuno di essi verrete valutati in base ai risultati conseguiti, trasportando istantaneamente il vostro score sulla classifica online. Ciò segna qualche punto in più in termini di longevità, e a questo si aggiunge la possibilità di giocare in modalità cooperativa, sia in locale che online. L'idea è sicuramente valida, e pad alla mano funziona in maniera più che discreta. L'unico problema è che, condividendo la medesima area con un altro giocatore, bisognerà mantenersi vicini per avere una piena visuale sui nemici da colpire.

La difficoltà generale del gioco è abbastanza permissiva: il giocatore potrà salvare in punti predefiniti a propria discrezione e, una volta deceduto, ripartirà con tutto l'armamentario di base, anche se chiaramente ciò avrà delle ripercussioni in termini di statistiche nella leadership online.

In merito al versante tecnico possiamo definire ben riuscita l'opera di upgrade da parte del team. Il gioco si avvale dell'Unreal Engine III e mostra un buon livello di dettaglio, sia per i personaggi che per le texture ambientali. Ottima l'illuminazione e gli effetti visivi delle esplosioni o delle fiamme che pervadono lo scenario. Sono infine presenti anche alcune scene filmate, giusto per far progredire in modo concreto la trama del gioco. Alien breed è pertanto un gustoso tuffo nel passato, discretamente riuscito e capace di intrattenere, senza troppe pretese ma privo di reali lacune tali da inficiarne l'appeal. Il costo di 800 Microsoft Points è pertanto adeguato e rimane una valida scelta per un titolo mordi e fuggi.

7 / 10

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A proposito dell'autore

Dario Tomaselli

Contributor

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