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Battlestations: Pacific

Nuove memorabili battaglie targate Eidos.

Battlestations: Midway, uscito nel 2007, non può certo essere definito un capolavoro ma il suo particolare gameplay, a metà tra la strategia e l’azione, l’ha sicuramente reso uno degli strategy games più interessanti del panorama videoludico contemporaneo. Ora, dopo circa due anni dalla release di Midway, Eidos ha lanciato sul mercato Pacific, nuovo capitolo della serie incentrato su un altro importante periodo storico della Seconda Guerra Mondiale.

Gli eventi narrati riguardano la guerra nel Pacifico, combattuta tra americani e giapponesi proprio tra le isole el'Asia tra il 7 luglio 1937 e il 14 agosto 1945. La modalità principale, suddivisa in 28 missioni, permette quindi di intraprendere alcune delle battaglie più famose di quel periodo quali quelle di Iwo Jima e Okinawa, tutte realizzate con grande realismo e fedeltà storica. A differenza del suo predecessore, Pacific permette di vestire i panni non solo degli americani ma di entrambe le fazioni coinvolte, proponendo quindi due campagne parallele. In quella incentrata sull’esercito giapponese saremo ovviamente chiamati a riscrivere la storia conducendo, mentre in quella dedicata agli USA dovremo semplicemente rivivere i vari conflitti per arrivare alla loro reale conclusione.

All’epoca della sua release, molti imputarono a Midway diversi difetti, come ad esempio la penuria di checkpoint che rendeva le varie missioni spesso davvero frustranti, ed in questo senso non si può certo dire che Eidos non abbia fatto tesoro delle critiche ricevute. Ogni missione presenta infatti un maggior numero di checkpoint, e questo, pur non stravolgendo l’innegabile difficoltà di molte situazioni, aiuta a ridurre le frustrazione che, spesso, il suo predecessore era in grado di suscitare.

Il comparto grafico di Pacific è nettamente migliore di quello di Midway. Le unità, così come le varie ambientazioni, si dimostrano infatti più realistiche e ricche di dettagli.

Pacific permette inoltre di affrontare ogni missione con un duplice approccio: è possibile gestire il proprio in maniera più indiretta, semplicemente impartendo ordini ed assistendo allo svolgersi degli eventi sfruttando l’apposita mappa tattica, o in alternativa prendendo il controllo diretto di specifiche unità per muoversi con maggiore precisione. Starà a voi trovare un giusto equilibro tra i due approcci, poiché pur avendo specifici vantaggi, entrambi hanno anche un prevedibile rovescio della medaglia.

Nonostante i miglioramenti, alcune missioni sono purtroppo minate da restrizioni quasi illogiche, dove si è costretti a utilizzare solo una specifica tipologia di unità (ad esempio un sottomarino o uno squadrone di aerei) per completare gli obiettivi; fortunatamente in altre situazioni le cose cambiano radicalmente, ed è quindi possibile dare libero sfogo alle proprie abilità tattico-stretegiche sfruttando molte delle oltre 100 unità disponibili, come ad esempio incrociatori, portaerei e kamikaze.

L’IA si dimostra nuovamente uno degli aspetti migliori della serie, grazie ad una realizzazione davvero accurata che permette alle varie unità di gestirsi autonomamente in base alle specifiche situazioni (utilizzando l’arma migliore per distruggere il proprio bersaglio o, in caso di pericolo, proteggendo un’unità amica ad ogni costo). Lo stesso dicesi ovviamente per l’IA dei nemici che puntualmente venderanno cara la pelle. Tutto questo si traduce in un’esperienza di gioco avvincente e realistica, capace di garantire grandi stimoli e soddisfazioni a qualsiasi appassionato della categoria.

Ampio spazio è inoltre dedicato al multiplayer, un elemento ampiamente criticato in passato, ora completamente rivisto per venire incontro alle esigenze dei giocatori. Sono presenti diverse modalità competitive e cooperative ma la più interessante è sicuramente Cattura l’Isola, una variante di gioco incentrata sulla conquista di specifici avamposti per prendere gradualmente il possesso di determinate zone.

Pur essendo minato da qualche difetto di troppo, Battlestations: Pacific si dimostra dunque un gioco valido, capace di divertire e coinvolgere per tutto l’arco dell’esperienza (sempre che si nutra un certo interesse verso il periodo storico trattato). La sua particolare natura, orientata verso un approccio più lento e meno frenetico all’azione, non lo rende un prodotto adatto a tutti, ma chiunque fosse pronto ad accettare qualche piccolo compromesso non rimarrà di certo deluso.

7 / 10

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A proposito dell'autore
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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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