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Borderlands

Un esperimento ben riuscito...

Anche i nemici sono generalmente apprezzabili ma smettono di impressionare ben prima della fine del gioco. Le creature non-umane vanno affrontate in modo lineare (si limitano a caricare e in genere basta mirare una zona particolare per ottenere dei colpi critici). Gli umanoidi, invece, sono più impegnativi, visto che sfruttano le coperture e si ritirano quando necessario.

A volte mostrano un pizzico di intelligenza capace di stupire ma capita molto più spesso di vederli fermarsi all'improvviso o usare una copertura in modo tremendamente sbagliato. In ogni caso sono divertenti da affrontare, specialmente i gruppi di banditi, composti da una vasta varietà di elementi, dai lenti energumeni armati di mitragliatrice pesante ai piccoli nani con lo shotgun.

Sfortunatamente, visto che si tratta di un gioco tanto vasto e lungo, la ripetitività in Borderlands è davvero inevitabile. Mentre gli sparatutto tradizionali si esauriscono dopo alcune ore, questo titolo richiede molto più tempo per essere portato a termine. Nonostante l'azione divertente e ultraviolenta, quindi, Borderlands tende a diventare troppo monotono, soprattutto se giocato in solitudine.

Il potere speciale di Brick è sicuramente il più divertente dell'intera compagnia. Abbattere i nemici come dei fuscelli è quasi rilassante.

Facendo una media tra l'azione principale e quella libera, si parla di circa 30 ore o poco meno per raggiungere il livello 30, momento in cui il gioco imposta automaticamente un livello di difficoltà più elevato ripagando con un numero maggiore di punti esperienza. Fatto questo sta a voi decidere se continuare a giocare per raggiungere il traguardo del cinquantesimo livello (portando al massimo tutte le abilità) o se abbandonare l'impresa.

Sono presenti anche altri problemi, come quello del design dei personaggi. Le quattro tipologie principali non sono poi così diverse tra loro da risultare interessanti. Naturalmente sono state pensate per essere indipendenti nel single player ma i programmatori avrebbero potuto fare un lavoro più accurato per differenziarle a dovere.

Mordecai, il cacciatore, ha probabilmente l'abilità speciale più debole del gioco: un uccello. Inizialmente può sembrare utile, visto che causa parecchi danni, ma andando avanti col gioco si ridimensiona drasticamente, diventando anche molto impreciso. Fortunatamente una scelta di cui non si è soddisfatti può essere cambiata, resettando le abilità del personaggio per distribuire meglio i punti a disposizione, in perfetto stile MMO.

Il soldato Roland può contare su una torretta. Questo basta per immaginare co-op online popolate da quartetti di Roland (visto che è anche possibile scegliere gli stessi personaggi) impegnati nella carneficina. La torretta può incrementare la salute degli alleati, dispensare munizioni e, ovviamente, garantire un'ottima copertura.

Le auto armate fino ai denti sono importantissime per esplorare le zone aperte del mondo senza rischiare la pelle ogni dieci metri.

Lilith invece può diventare un fantasma in grado di causare danni, idea interessante che permette di dar fuoco ai bersagli o di fargli un bell'elettroshock.

L'unico personaggio che permette di giocare in modo diverso dal solito è Brick, che con la modalità Berserk può trasformarsi nell'equivalente del Tank di Left 4 Dead, rivelandosi estremamente divertente da usare.

La versione provata per la recensione è stata principalmente quella PC, portata a termine con Mordecai (la cui predisposizione per i fucili di precisione rende la parte finale sicuramente più abbordabile), ma anche la versione Xbox 360 è stata testata a fondo, abbastanza per affermare che quanto scritto nella recensione vale per entrambe le piattaforme.

Naturalmente la versione PC appare tecnicamente superiore ma presenta dei fastidi nei menu, alcuni dei quali sono pensati per essere usati solo con la tastiera e altri con il mouse (scelta bizzarra e piuttosto disorientante).

Borderlands è insolito, godibile e un passo interessante per Gearbox. La trama sarebbe potuta essere sviluppata meglio (il finale è deludente) e sarebbe stato interessante vedere l'aspetto GdR estendersi oltre alle statistiche, ai livelli e al loot. Anche così, comunque, questo sarà il gioco dell'anno per un gran numero di persone, visto che soddisfa così bene i bisogni primari di un giocatore: far saltare in aria le cose e collezionare oggetti. Due concetti che Gearbox ha imparato a tenere in considerazione.

8 / 10