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Warhammer 40.000: Dawn of War II Chaos Rising

La spettacolarizzazione della strategia.

Preferiamo rinunciare a parte dei nostri obiettivi pur di salvare un pianeta alleato che si trova in pericolo? Quando un esercito di Space Marine ci farà passare erroneamente come traditori e si ribellerà a noi, saremo pronti a far fuori chiunque cerchi di sbarrarci la strada o tenteremo una fuga silenziosa?

In teoria stiamo parlando quindi di un gioco sulla Corruzione e sulla Redenzione piuttosto che di uno scontro tra i soliti buoni e cattivi. Ognuna delle nostre squadre che viene corrotta ha accesso a poteri più misteriosi e loschi. Ci possono essere delle penalità da scontare, per esempio i Librarian corrotti perdono la loro abilità di cura, ma acquisiscono il potere di ipnotizzare le truppe nemiche, oppure possono evocare una piccola orda di demoni assetati di sangue.

Attenzione, però. Non si tratta semplicemente di decidere se abbracciare il Lato Oscuro oppure tirare dritti per la retta via. Bisogna considerare che il gioco tiene conto di tanti micro-fattori. Magari rimarrete affascinati dal potere soggiogante di Jonah, ma poi soltanto la purezza di Avitus vi permetterà di indossare una corazza simile agli esoscheletri di Terminator, che richiede appunto un animo incontaminato per averla a disposizione.

Alcune quest secondarie possono far diminuire la corruzione ma ignorarle o affrontarle superficialmente non farà altro che farla aumentare. Un meccanismo, questo, che è al tempo stesso godibile, ma anche leggermente fastidioso.

A un certo punto vi capiterà di imbattervi in un livello che fa da tributo a Space Hulk!

Ci sono poi ulteriori fattori che contribuiscono a peggiorare la condizione di corrotto, come non utilizzare determinati personaggi per alcune missioni, oppure usarli in maniera diversa rispetto a quella che ci si aspetterebbe, abusando di determinati poteri speciali.

Mentre DOWII si fondava su un ottimo bilanciamento statistico delle caratteristiche di ciascun personaggio, Chaos non segue una struttura così organica. Questo ci porta a fare molta più attenzione allo stato delle nostre truppe, e ogni decisione dovrà essere compiuta anche in virtù di questo parametro.

Quindi non capiterà così spesso di distruggere ogni cosa che si muove sulla mappa per poi fare incetta di tutto ciò che si trova per aumentare la qualità del nostro inventario.

La struttura delle missioni è stata rivista proprio per essere meno superficiale. Chaos Rising è praticamente libero da quell’agire in sequenza che aveva caratterizzato il suo predecessore, dato che ogni missione principale ha il suo iter preciso, degli ambienti spettacolari da distruggere e delle scene d’intermezzo che ci illustrano l’evolversi della storia.

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Lucio Bernesi

Contributor

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