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Disgaea 2: Dark Hero Days

Nippon Ichi colpisce ancora.

Il padre della ragazza, il malefico Zenon, è infatti colpevole di aver trasformato il villaggio di Adell (l'hub del gioco) in un inferno e i suoi abitanti in mostri, e l'unica persona in grado di convincerlo a cancellare questo terribile incantesimo è proprio la principessa, evocata nel villaggio per errore.

Nonostante una storyline tutto sommato piacevole, in linea con la tradizionale irriverenza di Nippon Ichi, il coinvolgimento è quindi limitato dal protagonista stesso: vestire i panni di un eroe non regala purtroppo le stesse soddisfazioni che si hanno impersonando un demone, e questo anche a causa di un processo di localizzazione che impoverisce notevolmente la comicità di molte situazioni.

Al di là di tutto è comunque importante considerare che, per il franchise, la storyline non è altro che un contorno volto ad arricchire la profonda struttura di gioco e le sue meccaniche che, come sempre, risultano eccezionali.

Come di consueto è possibile personalizzare la colonna sonora del gioco comprando i propri brani preferiti da un apposito negozio.

Le battaglie si svolgono come di consueto all'interno di griglie in cui, disponendo accuratamente i membri della propria squadra, si ha come obiettivo quello di sconfiggere qualsiasi avversario presente.

Trattandosi di un RPG strategico lo svolgimento delle battaglie è ovviamente a turni, e durante i propri è possibile muovere i personaggi, portandoli ad attaccare i nemici attraverso incantesimi, attacchi corpo a corpo o potenti combo da eseguire in combinazione con altri membri del party (un’azione che permette di ottenere preziosi punti esperienza supplementari).

Il grande punto di forza di Disgaea è però legato alla possibilità di muovere liberamente i personaggi fino all'esecuzione di un qualsiasi attacco (azione che determina la fine del proprio turno), una caratteristica che si traduce in una grande flessibilità tattico-strategica.

Ampio spazio è inoltre dedicato al rapporto tra le diverse tipologie di personaggi, poiché collocando un allievo vicino al proprio maestro, è possibile sfruttarne liberamente le abilità (anche estranee alla classe del personaggio in questione), incrementando così le variabili di attacco in maniera davvero significativa.

Sfruttando gli appositi DLC è possibile importare personaggi di altri titoli targati Nippon Ichi, come Pram di Makai Kingdom e Dark Eclair di La Pucelle Tactics.

Utilizzando una particolare abilità più volte, l'allievo ha inoltre la possibilità di impararla in maniera definitiva, risultando quindi molto più letale con il passare delle ore. La flessibilità del sistema è quindi davvero impressionante, poiché permette di modellare la propria squadra nei minimi dettagli.

Al di là di tutto è comunque innegabile che, a fronte della complessità del concept di base e del gameplay, il titolo possa facilmente scoraggiare eventuali neofiti (o almeno chiunque fosse poco propenso a faticare parecchio prima di riuscire a padroneggiare le meccaniche di gioco).

Tralasciando queste considerazioni, Disgaea 2: Dark Hero Days si dimostra comunque un ottimo porting, minato solo da piccoli difetti che, fortunatamente, non intaccano la qualità complessiva dell'esperienza. Considerando poi l’ottima implementazione di alcune meccaniche di Disgaea 3, qualsiasi appassionato del franchise non rimarrà certo deluso.

8 / 10

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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