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Dragon Quest IX: le Sentinelle del Cielo

Lassù qualcuno ci ama...

Devo ammettere di non essere mai stato un grande fan della serie Enix. Nonostante sia la saga GdR più venduta di sempre in Giappone (con buona pace di Final Fantasy), l’appeal che Dragon Quest ha esercitato presso il sottoscritto è sempre stato piuttosto blando.

Il settimo capitolo per PSone (a detta di tutti il migliore, proprio come nella saga “gemella”) non è mai arrivato ufficialmente in Europa, mentre l’ottavo ha fatto il suo debutto su PS2 in pompa magna anche nel Vecchio Continente.

Forse attirato dalla sua suntuosa veste grafica e dal curriculum degli sviluppatori di Level-5, mi avvicinai all’epoca a quel gioco intenzionato a portarlo a termine. Fantastico, sublime… il character design curato dal solito Akira Toriyama (benché ormai visto e rivisto) lasciava esterrefatti, le ambientazioni erano incredibilmente ricche e dettagliate, il gameplay iniziale prometteva grandi cose.

Imparai quello che c’era da imparare, portai a termine una manciata di quest e mi avventurai nella foresta fuori dal primo villaggio. La trama mi condusse all’interno di un dungeon oltre una cascata, in fondo al quale si nascondeva in primo boss del gioco. Avendo già un’esperienza quasi ventennale alle spalle mi dissi “sarà il solito mini-tutorial-facile-facile per mettere a proprio agio il giocatore”. Sbagliato!

Le personalizzazioni sono abbastanza profonde, anche se alla fine quasi tutti assomiglieranno ai protagonisti di Dragon Ball.

Venni sconfitto 3 volte di seguito e fui costretto a uscire per “livellare” il mio party per almeno una mezz’ora. Solo così riuscii a venirne a capo e quella fu anche la fine della mia avventura in DQ8. Io ODIO i giochi punitivi e in particolare i giochi di ruolo che ti costringono a girare come una trottola per potenziare i personaggi. Gusti personali, ma mi sembrava giusto dirvelo come premessa.

Nonostante questo impatto devastante, devo ammettere di essermi avvicinato a questo nono capitolo con tutte le migliori intenzioni e senza pregiudizi. Sono passati 4 anni dal suo annuncio e in molti, all’epoca, rimasero a bocca aperta quando Square-Enix disse che sarebbe uscito in esclusiva su Nintendo DS.

Vecchie volpi quelli di Squenix, sapevano che le potenzialità di vendita su questa console erano enormi e i dati giapponesi (dove il gioco è arrivato ormai da tempo) gli hanno dato ragione. L’unica paura dei fan riguardava la “dimensione” dell’avventura. Quanto mai avrebbe potuto essere grande ed epico un Dragon Quest stipato su una piccola scheda DS?

Timori dissipati e paure svanite nel nulla: Dragon Quest IX è ENORME, sia per quanto riguarda la mappa di gioco che per la longevità. Dimenticatevi di finirlo prima di 45 ore, correndo anche piuttosto in fretta da una quest all’altra, e preparatevi a passarcene almeno 70 se volete sollevare ogni pietra del gioco.

Se ormai avete imparato a conoscermi, sapete che non amo molto dilungarmi sulle trame dei giochi, anche perché in casi come questo coinvolgono quasi sempre regni in pericolo, entità superiori estremamente buone o malvagie, tradimenti, cospirazioni e via dicendo. In Dragon Quest IX c’è un po' di questo ma anche una premessa leggermente differente: inizierete il gioco nei panni di un Angelo.

Non voglio dirvi di più ma sappiate che c'è anche il gradito ritorno dell’albero sacro Ygdrasil, già visto in altri GdR del passato.

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Daniele Cucchiarelli

Contributor

Lavora nel giornalismo videoludico da oltre 20 anni. Anche se tutti quelli che lo conoscono gli hanno consigliato di "trovarsi un lavoro serio", resta sempre fedele al suo primo amore.

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