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Dragon Quest: La Sposa del Destino

L'arte del remake.

Eccolo qui. Dragon Quest V è finalmente giunto in occidente a distanza di ben 17 anni dalla sua prima release nipponica. Il titolo approda sul portatile Nintendo in forma di remake, ma per noi mantiene ancora intatto il particolare sapore della novità. Uscito su SNES e poi su PlayStation 2 unicamente in Giappone, il quinto capitolo della celebre saga ruolistica griffata Enix approda ora nelle nostre mani in formato tascabile e completamente localizzato. Dopo aver recensito Le Cronache dei Prescelti sapevamo bene cosa attenderci, ma ciò non ha minimamente sminuito il piacere di essere catturati dal mondo di gioco e da una trama che, nella sua semplicità, ci ha letteralmente conquistati

La Sposa del Destino (questo il titolo attribuito alla versione italiana) racconta la storia di un uomo dal passato sconosciuto, consentendoci di rivivere le fasi salienti della sua vita. Si partirà dall'infanzia e si procederà via via nelle tappe di un avventura memorabile. Vivremo quindi le situazioni della sua adolescenza fino a giungere alla maturità e al momento in cui sarà in grado di avere una propria famiglia. L'intreccio non sarà nulla di complesso (il gioco non è particolarmente longevo, a meno di non voler esplorare ogni anfratto e sviscerare la storia in ogni sua componente) ma tocca sottolinearlo ancora una volta: come ogni episodio della serie, e forse più di ogni altro, anche questo capitolo arriverà a toccare le corde più nascoste nel cuore di ogni appassionato.

Scenari ricchi di particolari e coloratissimi. Un chiaro esempio di ciò che è in grado di offrire il DS a livello hardware.

La trama procede in maniera decisamente lineare e ogni capitolo ci illustrerà un determinato periodo nella vita del protagonista. È tutto molto essenziale nello svolgimento, ma sarebbe un grave torto non evidenziare la profondità di certe tematiche e il pathos nei momenti più drammatici della vicenda. Lo scopo principale sarà chiaramente quello di indagare sulle origini del nostro eroe, obiettivo che verrà raggiunto oscillando con grazia tra il serio e il faceto, e grazie ad un impianto narrativo capace di affascinare oggi come ieri.

Come potete ammirare dalle immagini a corredo dell'articolo, la grafica del gioco ripropone lo splendido connubio tra ambientazioni totalmente poligonali e sprite dei personaggi già ammirato nel precedente episodio. Gli scenari, tutti finemente pennellati con dovizia di particolari, potranno essere esplorati in lungo e in largo, grazie anche ad una visuale liberamente manovrabile tramite i tasti dorsali del DS. Ciò servirà anche a trovare casse, oggetti e personaggi nascosti dai vari edifici. Nulla a che vedere con Little Big Planet, ma quello creato dai ragazzi di Arte Piazza è davvero un piccolo grande mondo, ricco di sfumature e dettagli che infondo subito un protettivo senso di familiarità. La personalità del tratto di Akira Toriyama (il papà di Dragon Ball) è indubbiamente uno dei punti di forza in termini di appeal.

Il gameplay mantiene ben salde le dinamiche del precedente episodio, fatto di battaglie casuali, azioni a turni e condito dai numerosi dialoghi, molti dei quali evidenzieranno simpatiche cadenze dialettali che accentuano le differenze e il carattere dei protagonisti. Come accaduto per il remake uscito su PlayStation 2, anche qui il nostro party sarà costituto da quattro personaggi. Il sistema di livellamento inoltre non potrebbe essere più semplice: l'intero processo avviene in maniera automatica a seguito dei punti esperienza acquisiti tra un combattimento e l'altro. Ad ogni tot di punti verranno aggiunte nuove abilità (colpi fisici, o magie di attacco e difesa) utilissime nel prosieguo dell'avventura.

Durante i combattimenti i nostri personaggi saranno visualizzati nello schermo superiore, mentre il touch screen sarà deputato alla visualizzazione degli scontri.

Nonostante la mancanza dei controlli via pennino, la comoda interfaccia e la croce direzionale svolgono efficientemente i loro compiti. La Sposa del Destino è un titolo semplice e pertanto adatto ad ogni tipologia di giocatore, capace di offrire al contempo quella profondità ben nota agli estimatori di JRPG. Gli scontri sono quindi veloci (grazie ad una specifica opzione presente nei menù) e alla portata di tutti, anche se è chiaro che negli ultimi livelli del gioco sarà fondamentale imparare a gestire non solo le abilità dei personaggi, ma anche i rispettivi armamenti e le risorse pecuniarie a nostra disposizione. Acquistare e vendere oggetti sarà fondamentale al fine di ottenere un equipaggiamento adeguato alle missioni che ci attendono. Come al solito, in caso di disfatta (vale a dire la morte di tutti i membri del party) saremo subito riposizionati nella chiesa più vicina, con meno oro ma con tutti i punti esperienza intatti.

La vera sorpresa di questo quinto capitolo risiede però nella possibilità di reclutare i mostri sconfitti incrementando così le file dei vostri alleati. Le stravaganti e caratteristiche creature di ogni location potranno perciò essere acquisite e livellate procedendo nel gioco. Ciascuna di esse avrà peculiari poteri, tutti più o meno incisivi. Tale componente risulta essere appagante e discretamente varia, pur tenendo conto che si tratta di una feature chiaramente accessoria a livello di gameplay.

In definitiva non si può che apprezzare l'ennesimo, sublime lavoro svolto dal team di Arte Piazza. L'ottimo comparto tecnico riesce a ripoortare in vita un titolo indubbiamente meritevole di attenzione, grazie anche ad alcuni esemplari accorgimenti in sede di adattamento al nuovo hardware Nintendo. La cura riposta nei dialoghi e un sicuro perfezionamento del gameplay rendono Dragon Quest: La Sposa del destino un acquisto praticamente obbligato per tutti i fan dei JRPG di vecchia scuola.

8 / 10

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A proposito dell'autore

Dario Tomaselli

Contributor

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