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Everybody's Tennis

Giocabilità arcade e struttura da RPG: sarà ace?

La formula è ormai piuttosto radicata: prendere una disciplina sportiva con un appeal pressoché universale, ridurla ai minimi termini conservando soltanto le dinamiche di base e quelle immediatamente riconoscibili, aggiungere una quantità più o meno esagerata di zuccherosità kawaii con colori sgargianti, personaggi cartoonosi e musichette ossessivamente allegre, e voilà il gioco è fatto.

Il successo su più fronti delle reiterate incursioni sportive di Mario e soci e della serie Everybody's Golf, del resto, parla chiaro: il pubblico adora lasciarsi coinvolgere da reinterpretazioni rumorosamente arcade delle varie discipline, divertendosi volentieri con titoli immediati (ma sovente tutt'altro che banali!) alla faccia delle incomprensioni e delle insormontabili diatribe filosofiche tra casual e hardcore gamer.

Tra gli unlockable si segnalano oggetti brandizzati Adidas, cianfrusaglie varie e un Helghast in versione paciocca.

E così, tre anni dopo l'episodio apparso su PlayStation 2, ecco che i giapponesi di Clap Hanz ci riprovano, riportando sui nostri schermi (stavolta da passeggio) la loro personale revisione dello sport di Sampras e Nadal, per un videogame che punta a dare una scossa allo stagnante panorama software di PSP cercando idealmente di ripetere gli exploit dei capitoli dedicati al golf.

Attenzione però: Everybody's Tennis ambisce a essere qualcosa di più di un mero susseguirsi di incontri all'ultima pallina su una serie di campi tanto variopinti quanto fuori dall'ordinario, proponendo un connubio insolito (anche se ormai la consuetudine dell'ibridazione tra generi avanza, rendendo il mix meno sconvolgente di quanto sarebbe apparso un tempo) tra un titolo sportivo e un RPG.

Nei panni di Hugo ed Emily, talentuosi ragazzini soci dell'Happy Tennis Club, vi imbarcherete infatti in una surreale odissea in giro per il mondo, cercando di diffondere in ogni dove la passione per questa disciplina e incrementando sensibilmente il numero degli iscritti alla vostra associazione a colpi di racchetta. Non ha un briciolo di senso, lo so, ma fate lo stesso cenno di sì con la testa.

L'IA fa il suo dovere ma il gioco dà il meglio di sé in multi: fino a quattro persone potranno darsi battaglia con una sola copia del gioco.

La progressione sarà dunque quella di un classico GDR, con le immancabili fasi di esplorazione ambientale, i frequenti (e spesso inutilmente verbosi) dialoghi con i vari personaggi, le side quest (le uniche divagazioni rispetto al tennis, con missioncine elementari solitamente legate al recupero di oggetti), il backtracking, il grinding e ovviamente gli scontri contro gli avversari da risolvere a suon di dritti e di rovesci.

Sia chiaro: il tentativo di dare corposità e spessore all'offerta è certamente lodevole, eppure il risultato finale convince senza tuttavia entusiasmare per due motivi sostanziali. Il primo è legato alla qualità della formula ruolistica: la struttura funziona e si lascia giocare, ma non aspettatevi chissà quale atmosfera o particolari vette di simpatia e coinvolgimento.

Il secondo è di natura prettamente filosofica: su una console portatile e in un gioco sfacciatamente arcade, sulla carta l'esempio perfetto per un tipo di fruizione on the go, davvero avrete voglia di sorbirvi centinaia di noiose righe di testo e svariati tempi morti tra un match e l'altro?

Com'è giusto che sia vi ritroverete a sfidare personaggi bizzarri su campi fantasiosi e decisamente non convenzionali.

Qualunque sia la vostra risposta alla domanda, sappiate comunque che il cuore di Everybody's Tennis è un solido e godibilissimo gioco di tennis, immediato da apprendere ma dotato di una profondità tale da rendere le cose interessanti e sfiziose anche dopo parecchie ore di avventura.

Il merito di questa notevole validità a lungo termine non va ad ogni modo ricercato esclusivamente nella bontà in senso stretto del gameplay (quasi scontata, vista la bravura dei Clap Hanz...), ma anche e soprattutto nella componente di crescita e sviluppo del personaggio.

Per la gioia dei più nerd e degli ossessivo-compulsivi, gli sviluppatori hanno infatti pensato di inserire una quantità malsana di oggetti da collezionare per personalizzare il vostro avatar (aspettatevi veramente il peggio, tra nasi da clown, ridicoli completini natalizi e chi più ne ha più ne metta!), e il bello è che la customizzazione non si limiterà all'aspetto estetico, ma finirà con l'avere ripercussioni sulle abilità dell'atleta stesso.

In definitiva, Everybody's Tennis risulta un prodotto interessante e curato, anche se non completamente riuscito. Tecnicamente più che valido, longevo e genuinamente "carino", manca forse di quel “quid” in più che sarebbe dovuto arrivare dalla componente RPG.

7 / 10

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A proposito dell'autore

Marco Mottura

Contributor

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