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FUEL

Le dimensioni non contano.

La realtà open world di FUEL è poi resa ancor più controversa dai contenuti delle gare stesse. Le prime ore di gioco propongono infatti una serie di gare lente e poco avvincenti, caratterizzate dalla presenza di innumerevoli checkpoint. Durante queste sfide, dovrete fare i conti con un'IA apparentemente sempre un passo avanti a voi. L'esperienza online si basa invece più sull'abilità dei singoli giocatori, ma è purtroppo rovinata da un lag quasi insopportabile (con avversari che compariranno e scompariranno all'improvviso e altri che rimarranno incagliati sulla linea di partenza senza motivo).

Teoricamente uno dei metodi migliori per superare gli avversari è quello di lanciarsi fuori strada, ma questo approccio alle fare può rivelarsi davvero controproducente. Ostacoli come i fiumi e le variazioni territoriali sono infatti difficili da valutare attraverso la mappa, ed è quindi consigliabile seguire le frecce del GPS che fluttuano oltre il veicolo (indicandovi la strada più logica), poiché vi porteranno comunque ad affrontare innumerevoli pericoli che, prima o poi, vi faranno perdere velocità indipendentemente dal mezzo di trasporto scelto.

Le anomalie metrologiche che caratterizzano le gare contribuiscono a incrementare l'intensità di gioco, causando anche una netta riduzione della visibilità dovuta a nuvole di polvere, detriti volanti, tornado che sradicano case e pali della luce che volano improvvisamente sul tracciato. Situazioni come queste si verificano però in maniera troppo sporadica, portandovi (molto spesso) a gareggiare all'interno di percorsi tanto dettagliati quanto statici (con una gestione del veicolo più vicina a MX Vs ATV Untamed che a MotorStorm).

Vale inoltre la pena di ricordare il primo gioco realizzato da Evolution Studios, perché il design dei suoi circuiti chiarisce molti dei difetti di FUEL. Sebbene MotorStorm proponesse gare all'interno di circuiti circoscritti, ognuna delle sue (poche) ambientazioni evidenziava una grande cura dei dettagli, percorsi alternativi che premiavano la sperimentazione e un’ottima selezione di veicoli: i circuiti di FUEL, al contrario, sono solo interminabili distese prive di elementi che possa ricompensare l’audacia dei giocatori.

FUEL propone un maggior numero di veicoli rispetto a MotorStorm, ma non hanno lo stesso fascino.

L'iniziale promessa di dover bilanciare il rischio di riempire la propria barra di danni con la necessità di accelerare intorno ad una curva particolarmente stretta è anch'essa fuorviante. Indipendentemente dal fatto che possiate non aver bisogno di resettare le gare con regolarità (cosa che probabilmente non accadrà vista la presenza di molti ostacoli letali non segnalati sulla mappa) l'IA sarà il vostro scoglio più grande. Nelle prime ore di gioco e non solo, avrete quasi l’impressione che i nemici vi stiano regalando una vittoria dopo l’altra, ma poi, senza alcun preavviso, inizieranno a farvi a pezzi come a dire che fino a qualche minuto prima "si scherzava".

FUEL propone indubbiamente una grande mole di contenuti, ma come tutti sappiamo, quantità non sempre fa rima con qualità. Nonostante le tante promesse fatte in fase di realizzazione, il gioco evidenzia infatti problemi di gestione e soprattutto di logica che suscitano non pochi interrogativi. Il lavoro svolto da Asobo per realizzare un mondo di gioco così vasto e dettagliato è sicuramente da ammirare, ma i racing game non si basano solo sulle apparenze: ciò che conta è il coinvolgimento che ogni gara è capace di suscitare, il colpo di fulmine che ogni giocatore può avere verso uno specifico veicolo e il conseguente desiderio di metterlo alla prova nei modi più disparati...e questi sono tutti elementi in cui FUEL evidenzia purtroppo una sostanziale mediocrità.

5 / 10