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Napoleon: Total War

L’orgoglio di un generale.

Ogni situazione avrà giocoforza dei punti di attenzione particolari, con l’introduzione in Napoleon degli elementi climatici che assurgono per la prima volta a vigorosi protagonisti: il freddo delle Alpi, il caldo del deserto o l’avvicendarsi delle stagioni potranno infatti destabilizzare in maniera sensibile le vostre truppe, costringendovi a pianificare con cura spostamenti e assalti.

In generale ogni comparto ha subìto una rivisitazione sensibile, non tanto dal punto di vista stilistico, quanto proprio nel cuore delle varie fasi: l’intelligenza artificiale, a detta di molti veramente deficitaria nel precedente episodio, risulta qui tirata a lucido e in grado di elaborare significative risposte sia sui campi di battaglia sia nell’accerchiarci sulla mappa strategica.

Dal punto di vista tattico l'elemento focale di ogni scontro a piedi risulterà l'artiglieria che, punto di arrivo di un'evoluzione bellica che raggiunse nell'epoca napoleonica il suo culmine, taglierà in maniera decisiva l'importanza della cavalleria nel decidere le sorti di una battaglia. La sua gestione quindi comporterà un'oculata disposizione di uomini e mezzi, così da occupare quanto prima i punti strategici, quali ponti o colline, a disposizione di ogni scenario.

Le esplosioni beneficeranno di una rappresentazione particolarmente realistica con tanto di rinculo della mitraglieria e aria “distorta” ad ogni sparo.

Allo stesso modo anche le dispute tra vascelli toccheranno corde strategiche inedite: l’introduzione ad esempio della possibilità di allontanarsi momentaneamente da un assalto per riparare i danni subiti dal cannoneggiare nemico, inserisce una variabile non indifferente, promessa di scontri decisamente più complessi.

Personalmente alla lunga ho preferito poi decisamente quest’ultima modalità di schermaglia, sebbene la perizia tattica sia leggermente penalizzata a discapito dell’abilità di manovra richiesta per uscire vincitori dagli scontri: il continuo virare dello scafo per ottenere la migliore traiettoria di tiro possibile, vi vedrà verosimilmente inclinare più volte la vostra testa per seguire i movimenti della prua, tanto l’immedesimazione sarà alta.

Il motore fisico che gestisce sia la fase “in campo” che le rappresentazioni sulle mappe europee è una diretta evoluzione di quello utilizzato in Empire Total War; a differenza di quanto visto nel precedente episodio, sono state però introdotte alcune migliorie come ad esempio effetti particellari particolarmente piacevoli alla vista: veder saltare zolle di terreno quando sarete intenti a mettere sotto torchio i nemici con i vostri cannoni vi procurerà infatti una sottile sensazione di potenza, per non parlare delle volute di fumo veramente realistiche che si disperderanno in maniera graduale.

Di che colore era il cavallo Bianco di Napoleone?

La fisica però non gioca solo un ruolo prettamente estetico, ma va a impattare direttamente anche sull'evoluzione degli scontri che vedono ora rispetto al passato ancora più uomini darsi battaglia: la pioggia ad esempio diminuirà in maniera più o meno sensibile l'efficacia delle vostre bocche da fuoco, così come un terreno accidentato potrà rallentare la vostra fanteria durante l'assalto decisivo (con conseguenti improperi al mondo e al proprio vile destino).

Anche la rappresentazione dei mari risulta molto accurata, con un livello di zoom che permette di cogliere addirittura i movimenti di ogni singolo uomo partecipante alla pugna: la sensazione complessiva che se ne ricava è di aver la reale possibilità di essere i veri artefici di ogni vicenda sul campo di battaglia, protagonisti e fautori di ogni singola azione di causa/effetto.

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Roberto Bertoni

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Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

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