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Red Steel 2

Meglio tardi che mai.

Negli eleganti panni di uno ieratico eroe senza nome (l'ultimo esponente del valoroso clan dei Kusagari, esiliato per 5 anni per motivi oscuri) farete ritorno nella vostra vecchia città, la desertica metropoli Caldera, scoprendo uno scenario fatto di devastazione e morte che vi lascerà con una sola strada percorribile: la vendetta.

Siate ad ogni modo pazienti e non aspettatevi fuoco e fiamme sin da subito: per trasformarvi in implacabili macchine di morte avrete bisogno di un po'di pratica e di tanta dedizione spirituale, visto che non ci si improvvisa pistoleri ninja dall'oggi al domani.

Come mi era già stato anticipato dall'esimio VandenBerghe, Red Steel 2 parte infatti davvero piano, forse addirittura troppo piano, ingessato com'è tra tutorial noiosetti, missioni brevissime e limitate possibilità d'azione. Le prime battute dell'avventura serviranno allora per farvi comprendere come si deve le meccaniche di gioco, introducendovi in maniera soft al peculiare gameplay e togliendovi dalla testa movimenti inconsulti e sbracciate a mulinello che non avrebbero ragione di esistere.

Superato l'ostacolo della curva di apprendimento piuttosto ripida, verrete comunque ripagati di qualsiasi sbadiglio, trovandovi tra le mani un videogame gasante come pochi nella sua coinvolgente fisicità.

Payne, il primo boss del gioco, non solo ricorda vagamente Ganondorf, ma è pure stato doppiato da quel monellaccio di mister VandenBerghe in persona.

Attenzione però: contrariamente alle attese non aspettatevi un FPS nel senso classico del termine, quanto piuttosto un vero e proprio brawler in prima persona completamente incentrato sul combattimento in senso lato (poco importa se con le armi da fuoco o all'arma bianca).

Con il suo sistema di controllo solidissimo ed esaltante e le sue brillanti dinamiche bilanciate in modo impeccabile tra libertà di agire e mosse precalcolate, avrete davvero di che godere, in un'irresistibile alternanza di fulminee movenze ninja e forsennate sparatorie da pistolero impazzito.

Il puntamento a infrarossi verrà impiegato per gestire alla grande la mira di pistole e shotgun (non so se sia un fatto strettamente specifico oppure no, ma Red Steel 2 ha avuto il merito di ricordarmi quanto fosse fottutamente appagante sparare con il telecomando Wii!) e l'imprescindibile MotionPlus servirà per aggiungere un livello di immedesimazione pari soltanto a quello del leggendario kendo di Wii Sports Resort.

Preparatevi insomma a sessioni di gioco intensissime e vigorosamente atletiche: niente movimenti di polso appena accennati o posture da svacco totale sul divano a questo giro, ma "soltanto" tutto il dinamismo di reali duelli all'arma bianca (con secchiate di sudore e disossamenti di spalla annessi e connessi, ma va benissimo così per una volta!).